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Pneumatici rigenerati: cosa sono e vale la pena acquistarli?

Le gomme rigenerate devono rispettare severi standard normativi, sono tuttavia vantaggiose per l’ambiente e il portafoglio: vediamo pro e contro.

Gli pneumatici rigenerati o ricostruiti possono rappresentare una valida alternativa alle gomme nuove di fabbrica: a patto che si rispettino determinati standard di sicurezza (peraltro obbligatori per legge) e vengano utilizzati in maniera accorta. In questa guida analizziamo le caratteristiche tecniche degli pneumatici rigenerati, quante volte può avvenire la ricostruzione, quanto si risparmia in rapporto alle gomme nuove, l’impatto ambientale, gli elementi a favore e quelli da tenere ben presenti se si valuta l’acquisto di un set di pneumatici rigenerati.

Cosa sono gli pneumatici rigenerati

Gli pneumatici ricostruiti e rigenerati sono gomme già usate, e che sono state recuperate proprio per far sì che possano essere riutilizzate. Si evita così l’incombenza di dover acquistare un treno di pneumatici nuovi di fabbrica, si risparmia notevolmente e si dà una mano all’ambiente perché si differisce il loro smaltimento.

Come riconoscere uno pneumatico rigenerato

Una gomma rigenerata presenta la struttura (carcassa) di origine. È chiaro che lo pneumatico non deve avere mai subito alcun danno (foratura, tagli, screpolature, urti) che possa pregiudicare la sicurezza di marcia e la resistenza al rotolamento. La rigenerazione di uno pneumatico, effettuata da aziende specializzate, consiste nell’applicazione di un nuovo battistrada su quello vecchio. Qui sta la differenza con la ricostruzione: in quest’ultimo caso, infatti, si provvede ad eliminare il vecchio battistrada, che viene sostituito con uno nuovo. molte volte realizzato con il materiale di altri pneumatici usati che non possono più essere rigenerati. Con un processo di vulcanizzazione, il nuovo battistrada viene fuso con la carcassa dello pneumatico da rigenerare.

Per regolamentazione tecnica (ne parliamo diffusamente più sotto), uno pneumatico ricostruito omologato deve riportare, sul fianco, il marchio di omologazione europea “108 R” o “109 R”, a seconda del tipo di autoveicolo per il quale è destinato.

Riconoscere una gomma ricostruita è quindi facile. Di seguito gli elementi che devono essere riportati sul fianco di ogni pneumatico rigenerato.

  • Sigla di riferimento al regolamento europeo “108 R” o “109 R”;
  • Sigla “E” di produzione e omologazione europea (“E2” per l’Italia);
  • Un codice identificativo (6 cifre) della fabbrica di produzione;
  • L’indicazione “Ricostruito” o “Retread”;
  • Il marchio dell’azienda di ricostruzione;
  • Il periodo di avvenuta ricostruzione (settimana e anno).

Quante volte si può rigenerare uno pneumatico

La rigenerazione può avvenire più volte o una volta sola, a seconda della destinazione d’uso dello pneumatico rigenerato:

  • Per trasporti pesanti: fino a 3 volte;
  • Per gli aerei: fino a 7 volte;
  • Per le autovetture: una volta sola.

Gli pneumatici ricostruiti sono più ecologici?

Dal punto di vista ambientale, il vantaggio offerto dagli pneumatici ricostruiti o rigenerati è notevole: in primo luogo, si riutilizza una gomma che avrebbe già terminato il proprio ciclo operativo tuttavia sarebbe ancora utile, e quindi verrebbe smaltita. Inoltre, i processi di lavorazione impattano meno sull’ambiente: se per uno pneumatico nuovo si necessitano circa 25 litri di petrolio, una gomma rigenerata richiede circa 5 litri. Le fasi di riutilizzo permettono di impiegare gran parte dei vecchi pneumatici, proprio perché si sostituisce solamente il battistrada.

Gli pneumatici ricostruiti sono sicuri?

La sicurezza che deve essere offerta dalle gomme rigenerate non è solamente una richiesta di garanzia a cura dell’azienda che le produce: si tratta di una prescrizione tecnica a norma di regolamento. Dal 13 settembre 2006, in effetti, la commercializzazione in Unione Europea di pneumatici ricostruiti è possibile solamente se le gomme rigenerate sono conformi al Regolamento ECE ONU 108 (per le autovetture) ed al Regolamento ECE ONU 109 (per i veicoli commerciali).

Le due regolamentazioni disciplinano tutte le fasi del procedimento di ricostruzione, fissano i criteri ed i requisiti per gli impianti di ricostruzione, e definiscono le marcature che devono essere riportate sul fianco di ogni pneumatico ricostruito. L’ottenimento dell’omologazione ECE ONU 108 e 109 presuppone che i macchinari di rigenerazione degli pneumatici superino una serie di verifiche tecniche, e sottopongano ad intervalli periodici un certo numero di pneumatici a prove di velocità e prove di carico.

Esattamente come avviene per l’omologazione delle gomme nuove di fabbrica. Va in effetti tenuto presente che fra i principali utilizzatori di pneumatici rigenerati ci sono il comparto dei trasporti pesanti e quello aereo: la sicurezza riveste dunque un ruolo essenziale.

Pneumatici ricostruiti: quando conviene, vantaggi, svantaggi

La convenienza di uno pneumatico ricostruito è implicita nelle sue caratteristiche:

  • È decisamente più economico, all’acquisto, rispetto ad una gomma nuova di fabbrica (può costare circa la metà);
  • Deve rispettare standard di sicurezza ben precisi;
  • Deve garantire qualità e affidabilità;
  • Costituisce una ottima soluzione eco-friendly e rispettosa dell’ambiente: con il restituire una nuova “vita operativa” alle gomme, altrimenti destinate ad essere smaltite o riciclate, il risparmio di energia è notevole.

Esistono tuttavia dei limiti che è importante tenere in considerazione se si chiede agli pneumatici determinate prestazioni:

  • Per motivi di ricostruzione (o rigenerazione), fra battistrada e spalla c’è una zona di saldatura, che non è presente sugli pneumatici nuovi di zecca;
  • Le gomme rigenerate o ricostruite non sono adatte alle vetture ad alte prestazioni velocistiche;
  • È consigliabile non sottoporre gli pneumatici rigenerati o ricostruiti ad eccessivo stress dinamico, proprio perché la carcassa è già usata (anche per questo motivo, la rigenerazione degli pneumatici per automobili è permessa una volta sola, al contrario di quella per i mezzi pesanti che può essere effettuata tre volte);
  • La scelta verso una gomma rigenerata può essere indicata a chi non effettua elevate percorrenze annue.

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