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Mercedes-Benz 300 SLR: auto storica da sogno del 1955

Alcune vetture sono entrate a pieno titolo nella storia dell’automobilismo: la Mercedes-Benz 300 SLR appartiene alla specie. Scoprila insieme a noi.

La Mercedes-Benz 300 SLR è uno dei sogni impossibili degli appassionati. Per quest’auto storica da competizione i collezionisti farebbero follie. Le sue linee avveniristiche hanno fatto scuola, segnando il look di modelli più recenti della casa tedesca, come la Mercedes SLR McLaren Stirling Moss del 2008, la cui carrozzeria roadster si ispira chiaramente alla progenitrice da corsa degli anni cinquanta.

Nata nel 1955 per le gare di durata del campionato del mondo sport prototipi e per la 24 Ore di Le Mans (sfida al vertice della specialità), la Mercedes-Benz 300 SLR fu condotta da piloti del calibro di Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Karl Kling, che la portarono sul gradino più alto del podio in alcune delle corse su strada più importanti di quell’anno. I nomi? Mille Miglia, Tourist Trophy, Targa Florio ed altre ancora. Credo che bastino per dare una dimensione dello spessore prestazionale del modello.

Nella sfida siciliana ideata da don Vincenzo Florio, il bolide della “stella”, progettato facendo tesoro dell’esperienza maturata con le Formula 1 del tempo (la base è la stessa della W196), guadagnò una perentoria doppietta che permise alla Mercedes di guadagnare il Mondiale Sport Prototipi 1955. L’impresa diventa ancora più luminosa se si tiene conto del fatto che la vettura scese in gara una sola stagione, per il ritiro successivo della casa madre dalle corse.

La Mercedes-Benz 300 SLR, nata in soli nove esemplari, era spinta da un motore anteriore a 8 cilindri, da 3 litri di cilindrata, con 310 cavalli di potenza, su un peso inferiore ai 1000 chilogrammi. Una miscela felice, per un’accelerazione fuori dal comune e una velocità massima di oltre 300 km/h. A fare il resto ci pensava la bontà del telaio, che agevolava le sue dinamiche agonistiche.

Purtroppo sulla carriera di questa regina della “stella” pesa una macchia nera, non imputabile ad essa: l’esemplare in mano a Pierre Levegh, nell’edizione 1955 della 24 Ore di Le Mans, fu coinvolto in un gravissimo incidente in cui persero la vita 84 persone compreso il pilota, con più di 120 feriti. Fu quella la tragedia più grande dello sport automobilistico.

Onore al merito della Mercedes per la scelta dei responsabili di fare ritirare le due rimanenti 300 SLR in gara, nonostante fossero al comando, come segno di doveroso rispetto per le vittime. Altri, in quella circostanza, non ebbero la stessa sensibilità.

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