Home Guida all'acquisto IVA su auto d’importazione: occhio all’auto usata, può nascondere brutte sorprese

IVA su auto d’importazione: occhio all’auto usata, può nascondere brutte sorprese

Rappresentano delle ottime occasioni, ma le auto usate d’importazione possono riservare brutte sorprese. Soprattutto quando si parla di IVA.

Il mercato delle auto usate è sempre alla ricerca di nuove proposte per soddisfare le sigenze di tutti quegli automobilisti che non vogliono acquistare un’auto nuova. E non sempre si tratta di persone che non possono permetterselo, in qualche caso la voglia di concedersi qualche sfizio in più porta a scegliere un’occasione, magari recente.

Proprio su questa fascia di mercato, quella delle auto da 0 a 2 anni di vita, si annida un’insidia che ha già mietuto parecchie vittime, preda di commercianti disonesti che evadono l’IVA sulle auto d’importazione. Non si tratta di pochi casi isolati: basta cercare sul web per trovare decine di articoli di cronaca che parlano di automobilisti truffati, che magari a distanza di anni dall’acquisto di un’auto usata si sono visti sequetrare targhe e documenti.

Motivo? Il mancato assolvimento dell’IVA da parte del venditore. E il rischio non è solo quello di aver pagato l’auto e doverla tenere ferma in un garage perché priva di targhe. In alcuni casi l’acquirente è stato obbligato al versamento dell’imposta evasa dal venditore. Una doppia beffa, insomma.

Cos’è un’auto d’importazione?

Prima di entrare nel merito del problema e delle possibile contromisure per non caderne vittima, vediamo di capire cos’è un’ auto d’importazione. Si tratta di un’ automobile immatricolata in un paese estero (prendiamo in considerazione quelli facenti parte della UE), che viene acquistata o da un commerciante di auto o direttamente dal cliente finale per essere importata in Italia e qui immatricolata di nuovo.

Le norme europee classificano questo tipo di veicoli in due modi:

  • auto d’importazione nuova, una vettura con meno di 6 mesi dall’immatricolazione e7o che ha percorso meno di 6.000 Km;
  • auto d’importazione usata, immatricolata da più di 6 mesi e/o che ha percorso oltre 6.000 Km.

E’ una distinzione importante, perché a seconda del caso sono previsti differenti obblighi fiscali. Generalmente, i vantaggi promessi da un’auto usata d’importazione sono la maggiore disponibilità (provengono da flotte di noleggio o di leasing) e un prezzo conveniente (che dipende soprattutto dal regime fiscale del paese d’origine e dai prezzi praticati ai rivenditori italiani che comprano consitenti stock di vetture).

Come funzione l’IVA su auto d’importazione?

La differenze fatta in precedenza è necessaria per comprendere la legislazione che regola l’assolvimento dell’IVA su un’auto d’importazione. Se è l’autmobilista a recarsi personalmente all’estero per acquistare un’auto presso un rivenditore, valgono le seguenti regole:

  • se si acquista un’auto nuova si deve versare l’IVA in Italia. Nel paese d’origine viene pagato solo l’imponibile e si riceve la fattura, che andrà integrata versando il 22% d’imposta tramite F24 all’Agenzia delle Entrate con codice tributo 6099.
  • se si acquista un’auto usata, si paga l’IVA nel paese d’origine e questa sarà inclusa direttamente nel prezzo d’acquisto. Se l’acquisto è effettuato da un privato non dovrai versare l’IVA, né in Italia né all’estero.

Se l’acquisto è effettuato da un privato – quindi non presso un concessionario o un rivenditore professionale – non c’è alcun pagamento IVA da effettuare. Ma – per evitare il fenomeno dei “falsi privati”, cioè di venditori professionisti che si spacciano per privati per evitare l’IVA – da fine aprile è obbligatorio comunicare i seguenti dati all’Agenzia delle Entrate prima di ptoer effettuare l’immatricolazione con la targa italiana:

  • dati anagrafici dell’importatore che deve essere anche l’intestatario;
  • dati anagrafici del venditore estero;
  • dati tecnici del veicolo;
  • codice fiscale del delegato a presentare la dichiarazione, nel caso in cui non venga effettuata dall’intestatario del veicolo.

Nel caso in cui il veicolo acquistato sia “nuovo”, l’Agenzia delle Entrate verificherà anche l’avvenuto pagamento dell’IVA tramite l’apposito modello F24.

Qualcuno “bara” sull’IVA. Come cautelarsi?

Nonostante le norme e i controlli previsti ci sono molti disonesti che “barano”, evadendo l’IVA su auto d’importazione grazie ad una serie di stratagemmi illeciti. Su questo punto si espressa anche la Cassazione, che nella sentenza del 9 marzo 2011 dalla Seconda Sezione Penale della Suprema Corte ha stabilito che chi evade l’imposte sulle vetture usate commette reato di truffa e di evasione fiscale.

E a rischiare non è solo il venditore disonesto, perché con il giochetto dei “falsi privati” – con il quale si dichiara falsamente che è il cliente si è recato di persona a comprare da un privato estero – anche l’ignaro automobilista si trova coinvolto in un procedimento penale.

Come tutelarsi? Innanzitutto evitando le offerte troppo generose, perché nessuno regala nulla e se il prezzo è molto più basso della media vuol dire che sotto c’è qualcosa che non va. Poi chiedendo di visionare tutta la documentazione della vettura usata prima di firmare il contratto, incluso l’F24 con il quale il venditore ha assolto l’obbligo dell’IVA (che deve contenere il numero di telaio dell’auto).

Altra precauzione molto consigliata è quella di non fimare dichiarazione e documenti dei quali non se ne capisce la necessità, soprattutto se redatti in lingua estera. E’ sempre preferibile che il venditore intesti l’auto alla sua azienda e poi effettui il passaggio di proprietà al cliente finale.

 

 

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