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Auto Union e Mercedes: la rinascita di Audi

60 anni fa la Daimler-Benz acquisiva Auto Union, avviando il processo di rinascita di Audi, completato in epoca Volkswagen

Audi deriva da Auto Union e appartiene alla Volkswagen. Ma in precedenza fu di Mercedes. Esattamente 60 anni fa. Ripercorriamo allora in sintesi quel breve ma importante periodo storico in cui i quattro anelli mostravano al centro la stella a tre punte, in senso figurato.

Siamo nel 1958. Sono trascorsi più di vent’anni da quando le monoposto di Mercedes e Auto Union si sfidavano nei gran premi, dominando la scena europea. Da allora il mondo è totalmente cambiato. Dopo la guerra e la suddivisione della Germania in due nazioni distinte, la DDR comunista ha nazionalizzato la fabbrica originaria di Auto Union a Zwickau. La società si è ricostituita nella Germania Ovest nel 1949, aprendo uno stabilimento ad Ingolstadt e l’anno seguente a Düsseldorf. E rimasto in attività solo il marchio DKW per produrre motociclette e anche auto, basate sul suo motore a due tempi e tre cilindri. Successivamente entra sul mercato anche un modello a marchio Auto Union, la 1000, mentre Audi è messa in naftalina insieme a Horch e Wanderer.

Auto Union e Mercedes

Mandiamo avanti il nastro appunto fino al 1958. Daimler-Benz, proprietaria del marchio Mercedes, è interessata a rilevare Auto Union per avviare una sinergia produttiva. Ad aprile il gruppo di Stoccarda acquisisce l’88% del capitale dell’antica rivale. Un anno più tardi rileverà anche il resto delle quote. Il 1959 è importante soprattutto in prospettiva futura. Diventa infatti operativo un nuovo stabilimento Auto Union ad Ingolstadt, nel quale verrà trasferita l’intera produzione di Düsseldorf. Quest’ultima viene quindi messa a disposizione di Daimler. Oggi tale sito produttivo è la principale fabbrica di veicoli commerciali del gruppo di Stoccarda (dove viene prodotto anche il van Sprinter di nuova generazione).

Gli investimenti di Daimler in Auto Union sono ingenti. La produzione di automobili deve essere radicalmente ammodernata. Ma lo sviluppo procede lentamente. Allora nel 1963 viene inviato ad Ingolstadt Ludwig Kraus, uno dei migliori ingegneri della Mercedes, direttore del progetto sulla monoposto di Formula 1 che nel 1954 e 1955 spazzò via le avversarie vincendo a ripetizione con Juan Manuel Fangio e Stirling Moss. Kraus (nella foto qui sopra, primo da sinistra, dopo la Mille Miglia 1955. Si riconosce Stirling Moss) si era diplomato proprio ad Ingolstadt. Egli crea un team di giovani ingegneri che costituisce il fulcro della progettazione Audi negli anni successivi. Ma Kraus porta in dota alla Auto Union anche un moderno motore a quattro cilindri (nome in codice Mexico e poi M118), caratterizzato da bassi consumi e assenza di vibrazioni.

Questo propulsore avrebbe motorizzato la prima Audi del dopoguerra (nella foto di copertina il prototipo W119 del 1962), la quale vedrà la luce più tardi, già in epoca Volkswagen. Si sarebbe chiamata semplicemente Audi, successivamente rinominata in Audi 72. La storia di Auto Union come affiliata di Daimler-Benz volge rapidamente al termine, la crescita economica europea e tedesca cambia le prospettive di mercato e le strategie industriali. Così il 1° gennaio 1965 la maggioranza delle quote viene ceduta alla Volkswagen, che completerà l’anno successivo l’acquisizione del capitale.

Il gruppo di Wolfsburg decide di abbandonare il marchio DKW, troppo legato all’obsoleta tecnologia a due tempi. Quindi rispolvera e rilancia in pieno il brand Audi (Horch rimane invece alla Daimler). Kraus e il suo team restano ad Ingolstadt contribuendo ad avviare il processo che renderà l’Audi ciò che è oggi. Gli ultimi modelli sotto la sua direzione sono la Audi 80 del 1972 e la Audi 50 del 1974.