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Renault Talisman Sporter: primo contatto

Sarà presentata al pubblico il 13 giugno, con prezzi a partire da 31.700 euro

C’è fermento in Renault: in pochi mesi il costruttore ha rinnovato la propria gamma con modelli del calibro di Megane, Kadjar e Koleos. Prodotti “coerenti” nello stile e che condividono telaio modulare, propulsori e tecnologie. Fra essi c’è anche la Talisman, nuova ammiraglia della Losanga: mette nel mirino auto come la VW Passat e la Ford Mondeo ed è proposta anche in salsa “Sporter”, alias station wagon, che abbiamo guidato sulle strade intorno a Sorrento, nel cuore della costiera amalfitana. La Talisman Sporter è realizzata sulla piattaforma modulare “CMF” dell’alleanza Renault-Nissan a cui i tecnici francesi hanno aggiunto il sistema di ruote posteriori sterzanti “4Control” ed il dispositivo “Multi-Sense” per la selezione di 5 diverse modalità di guida; elementi che contribuiscono alla dote più grande della station francese: la guidabilità.

[rating title=”Voto” value=”7.5″ value_title=”primo contatto” layout=”left”] Infatti, nonostante le dimensioni generose (4.86 metri in lunghezza per 1.87 in larghezza), la Talisman sorprende per l’insospettabile agilità che ne dissimula la stazza: bastano poche curve per accorgersene; sembra di trovarsi al volante di un’auto più piccola e dall’impostazione più sportiva di quella di una paciosa familiare dall’immenso vano di carico: è pari a 573 decimetri cubici che diventano circa 1700 con lo schienale del divanetto abbattuto. Il merito in primis va al telaio, più leggero e rigido che in passato; ma soprattutto alle quattro ruote sterzanti: quelle posteriori hanno 7° di libertà complessivi ed a basse velocità si orientano in controfase per favorire la manovrabilità, mentre sterzano in fase già a partire da velocità di 60 km/h per massimizzare la stabilità di marcia.

Il risultato è una piacevolezza di guida insospettabile, con l’auto che si dimostra “leggera”, pronta nei cambi di direzione: necessità di poco sterzo per impostare le curve ed esibisce una tenuta di strada di buon livello. Sotto al cofano si possono scegliere 2 motori a benzina TCe da 1.6 litri e 150 o 200 CV o 3 diesel: si parte dal dCi da 1.5 litri e 110 CV per arrivare al dCi da 1.6 litri, proposto con potenze di 130 e 160 CV; quest’ultimo, biturbo, è abbinato di serie al doppia frizione EDC a 6 marce.

Su strada il mille-e-sei si dimostra piacevole già nel taglio da 130 CV: non è un fulmine, ma i 320 Nm di coppia motrice garantiscono una spinta discreta, col 4 cilindri che si mette in luce soprattutto per l’elasticità e la silenziosità di marcia (che però scade ai regimi più alti). Per chi cerca più sprint tuttavia il consiglio spassionato è quello di orientarsi sul biturbo da 160 CV: la sua curva di coppia – con picco di 380 Nm – è più ampia e le prestazioni diventano decisamente più interessanti. Convince di meno il doppia frizione EDC, rapido a salire e scendere di marcia anche nella modalità di guida manuale ma sempre in ritardo quando si va in kick-down, specie se le ripartenze sono dal minimo dei giri. Piace invece il sistema Multi-Sense che cambia in maniera evidente il carattere dell’auto: nelle modalità “Eco” e “Comfort” la risposta di motore e sterzo è più rilassata, con quest’ultimo che mantiene un basso carico volante e l’assetto che massimizza l’assorbimento nella silenziosa marcia autostradale. In “Sport” invece le reazioni agli input del gas diventano più affilate, lo sterzo si irrigidisce, l’assetto si fa più fermo ed il cambio sfrutta più a lungo il motore in ogni marcia.

All’interno l’impostazione è quella della Megane e delle ultime nate in casa Renault sia per quanto riguarda la strumentazione tachimetrica – che si avvale di uno schermo TFT in luogo dei tradizionali indicatori analogici – sia per quanto concerne l’infotainment, che qui si chiama “R-Link 2”: è basato su un touch-screen di tipo capacitivo verticale 8,7 pollici con logiche di funzionamento che ricordano da vicino quelle di uno smartphone; ed infatti “prenderci la mano” è abbastanza semplice, col sistema che si rivela veloce e completo di quel che serve. Grazie al passo di 2,81 metri, l’auto si caratterizza per un’ottima spaziosità interna anche per chi siede dietro. Chi sta davanti poi può essere coccolato dai sedili massaggianti e climatizzati. Tuttavia la plastica utilizzata per la parte bassa della plancia è di qualità scadente e complessivamente il “mood” è troppo da Megane. Sotto il profilo della sicurezza sono disponibili il regolatore di velocità adattivo, la frenata di emergenza attiva, l’allarme per superamento della linea di carreggiata ed il sistema che monitora la distanza di sicurezza. Optional l’ Easy Park Assist (parcheggio automatico con retrocamera) e l’head-up display.

In Renault non nascondono che la Talisman è stata progettata soprattutto per piacere alle flotte: da qui l’assenza di motorizzazioni più prestazionali; del resto gli 1.6 garantiscono costi di esercizio ed emissioni più contenuti. Tuttavia la Talisman appare meno concorrenziale della diretta concorrenza per l’assenza di versioni a trazione integrale; e non è prevista una motorizzazione ibrida.

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