Home Omicidio stradale, si ritorna al Senato. Ed in aula c’è chi esulta

Omicidio stradale, si ritorna al Senato. Ed in aula c’è chi esulta

Renzi: “Ci sta di andar sotto, può succedere” . Biserni di Asaps: “Siamo già al quarto passaggio tra Camera e Senato. Non vogliono la legge”

Omicidio Stradale – Un emendamento, quello del deputato di FI Francesco Paolo Sesto, a scrutinio segreto. Nella fattispecie riguardante l’obbligo o meno di arresto in flagranza di reato anche per chi si ferma a soccorrere – in occasione dell’incidente – e si rimette alle autorità competenti. Il DDL sull’omicidio stradale ancora una volta inciampa. Passa invero alla Camera, ma il governo viene battuto proprio su questo punto.

La Camera, nella seduta del 21 gennaio 2016, ha approvato la proposta di legge C. 3169-B, volta a introdurre nel codice penale i delitti di omicidio stradale e di lesioni personali stradali, puniti entrambi a titolo di colpa. Il provvedimento – a seguito dell’approvazione di un emendamento in Assemblea – torna al Senato per una nuova lettura.” si legge sul sito della Camera.

Così, si ritorna ancora una volta al Senato. 247 a 219 il risultato dello scrutinio segreto. Ed in aula c’è chi festeggia e sbeffeggia il Governo. ‘Divertente’ la partita politica tra Renzi e gli avversari a Montecitorio, con Brunetta di FI che parla di problema politico sulla maggioranza “che non può passare inosservato” e con il President del Consiglio che a Porta a Porta si esprime cosi: “Ci sta di andar sotto su un emendamento, può succedere” e che poi condanna l’atteggiamento dell’opposizione “tre gruppi dell’opposizione si sono alzati per sbeffeggiare il Governo quando in tribuna c’erano parenti delle vittime”.

Già, le vittime. Perchè a monte di questo match – ancora una volta – dai toni ‘squisitamente’ politici, vi sono rilevamenti e dati che farebbero sbeffeggiare ben poco: 3385 morti l’anno secondo l’Istat nell’ultimo rilevamento del 2013, con una media Europea con 56,2 vittime per milione di abitanti. Siamo, in altre parole, il fanalino di coda dell’Unione Europea. E per ogni singola cifra si parla di una tragedia. Ecco l’importanza di un DDL come questo. Ecco l’importanza anche di una coscienza di un Parlamento che dovrebbe essere analitico, deciso, moralmente ineccepibile ancorchè politico.

“Il conducente che si fermi e, occorrendo, presti assistenza a coloro che hanno subito danni alla persona, mettendosi immediatamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall’incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose non è soggetto all’arresto stabilito per il caso di flagranza di reato”

Il rinvio al Senato risulta essere un vero e proprio stop inatteso da parte del Governo, tanto che ieri era pronta anche una conferenza stampa da parte del vice ministro alle infrastrutture ed ai trasporti Riccardo Nencini, promotore della legge insieme alle associazioni che si occupano della questione. Lo stesso Nencini aveva spiegato la situazione: “La legge sull’Omicidio stradale rimane valida e condivisibile in quanto necessaria per aumentare il livello di sicurezza sulle strade e punire più severamente e con maggior giustizia chi, ubriaco o drogato, uccide alla guida di un auto. Questo è un incidente di percorso nulla più”.

Una sconfitta del Governo, nonostante le modifiche che erano state apportate al DDL prima ancora di tornare alla Camera, dopo un vero e proprio tira e molla duro con Asaps-Associazione Lorenzo Guarnieri ed altri promotori con il Governo stesso. Oggetto della rivisitazione era stato l’obbligo dell’arresto in flagranza per il conducente che causava l’incidente in stato di ebrezza con un valore alcolemico superiore a 1,5 grammi o sotto l’effetto di droghe. In questi casi vi era l’arresto da 8 a 12 anni, mentre nella versione precedente l’obbligo di arresto in flagranza scattava sempre per il reato di omicidio stradale ed era facoltativo per le lesioni personali stradali.

Durissimo il commento di Giordano Biserni, presidente Asaps: raggiunto al telefono: “Stiamo già al quarto passaggio in parlamento, 2 volte al senato e due alla camera. Ed un emendamento affossa la legge? Perchè voto segreto poi? l’emendamento riguarderebbe la tutela delle libertà perchè sarebbe stato previsto dalla norma l’arresto obbligatorio anche nel caso di lesioni gravi o gravissime causate da un conducente che si da alla fuga.

Prevedeva quindi l’arresto obbligatorio per chi uccide ubriaco o drogato e negli altri casi l’arresto sarebbe stato facoltativo. Facoltativo significa che poi si guarda anche alle caratteristiche della persona.

Quindi non era vero che chi causava lesioni gravi o gravissime e si dava alla fuga sarebbe stato arrestato. Loro sostengono che invece sarebbe stato cosi e quindi per disincentivare la pirateria stradale avrebbero presentato questo emendamento. Vedremo quando tra pochi giorni analizzeremo i dati sulla pirateria stradale del 2015…saranno dati che faranno sicuramente riflettere i nostri parlamentari sull’urgenza della legge.

E’ drammatico vedere che un Governo che ha 120 deputati nella maggioranza vada sotto ad un emendamento di questa legge. Se si votasse la legge a scrutinio segreto non verrebbe approvata. E’ il segnale che non vogliono questa legge. L’esultanza? Chiaramente per aver messo in scacco il Governo”.