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Jaguar: la C-X75 potrebbe essere prodotta

Una delle creature più ammirate dell’intero Salone di Parigi, la fantastica Jaguar C-X75, potrebbe andare in produzione. La casa britannica ha ufficialmente annunciato che avvierà uno studio di fattibilità dell’operazione, in vista di un modello di serie su cui già esistono due diverse correnti di pensiero in seno alla casa stessa. Secondo quanto riportato da

Una delle creature più ammirate dell’intero Salone di Parigi, la fantastica Jaguar C-X75, potrebbe andare in produzione. La casa britannica ha ufficialmente annunciato che avvierà uno studio di fattibilità dell’operazione, in vista di un modello di serie su cui già esistono due diverse correnti di pensiero in seno alla casa stessa.

Secondo quanto riportato da Autocar, i due “partiti” si stanno confrontando sui volumi produttivi della derivata di serie del modello: c’è chi da un lato punta con maggiore spregiudicatezza a volumi nell’ordine delle 2000 unità l’anno, e chi invece si mantiene più prudente, con un occhio all’esclusività del modello, e non vorrebbe superare i 1000 esemplari ogni 12 mesi.

E non è banalmente una questione di numeri: la scelta dell’una o dell’altra strada ha grosse implicazioni su tempi e modi dell’assemblaggio dell’auto. Con numeri più piccoli sarebbe ancora possibile pensare a un’organizzazione proto-artigianale di alcune parti del lavoro, mentre in caso di volumi maggiori andrebbero programmati per tempo i necessari investimenti in macchinari e automazione del processo.






In ogni caso, una C-X75 che non sia fedele al prototipo solo nell’estetica, ma anche nel suo avanzatissimo sistema propulsivo, potrebbe non arrivare prima del 2017. Lo sviluppo, l’implementazione e l’integrazione in un veicolo di due microturbine a gas inserite per giunta in un powertrain così sofisticato è un processo molto lungo e laborioso.

Al di là dei tempi biblici comunque, le turbine a gas presentano indubbi vantaggi rispetto ai motori tradizionali a combustione interna: i costi di sviluppo sono enormemente inferiori, l’affidabilità e la durata sono potenzialmente molto superiori, visto il grande divario numerico in termini di componenti utilizzati.

Come efficacemente riassunto da Tony Harper, responsabile advanced powertrain in Jaguar: “Ci sono molte meno possibilità di sbagliare: in una turbina a gas c’è un numero di pezzi cento volte inferiore che in un motore a scoppio”. Va poi considerato che questi propulsori lavorano ad un regime fisso di circa 80.000 giri e non subiscono quindi le sollecitazioni meccaniche di un motore il cui regime è in costante variazione.

La presenza delle turbine nella versione di serie del modello è inoltre essenziale anche per conservare il design della C-X75: solo grazie alla loro estrema compattezza Jaguar ha potuto realizzare una linea così seducente, riuscendo ad arretrare l’abitacolo di ben 30 cm rispetto alla configurazione più “forward-cab”, pressoché obbligata sulle sportive a motore centrale dagli ingombri degli odierni plurifrazionati.

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