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Stephenson: “sensual design” per le Fiat del futuro

Dopo Walter De’ Silva, ecco un’altra interessante intervista di Business week, questa volta al responsabile del design Fiat, Frank Stephenson. Personaggio di primo piano nella scena del design automobilistico: 46 anni di età, studi a Pasadena, 11 anni in BMW, creazione della nuova Mini, passaggio in Ferrari (F430) e, dallo scorso aprile, in Fiat. A

Dopo Walter De’ Silva, ecco un’altra interessante intervista di Business week, questa volta al responsabile del design Fiat, Frank Stephenson. Personaggio di primo piano nella scena del design automobilistico: 46 anni di età, studi a Pasadena, 11 anni in BMW, creazione della nuova Mini, passaggio in Ferrari (F430) e, dallo scorso aprile, in Fiat. A lui il compito di “recuperare posizioni”, soprattutto nel settore di elezione della Fiat, le “small cars”; la ricetta è di non creare qualcosa di rivoluzionario, ma di guardare alla centenaria storia della Casa (Mini docet?), cercando di recuperarne il “DNA”. Ovvero, “italianità”, automobili fortemente “attraenti”, che facciano “innamorare al primo sguardo”: in due parole, Stephenson parla per le prossime Fiat di “sensual design”.

Quanto ci vorrà per avere le Fiat del “nuovo corso”? Per il designer, la Grande Punto appartiene già a questa fase, mentre occorrerà circa un anno per vedere i nuovi modelli, a cominciare dalla vettura che rimpiazzerà la Stilo (un “hot product” secondo Stephenson); poi Lancia “potrebbe far uscire un remake del modello Delta“, e poi ci sarà la nuova Fiat 500.

In generale, il segreto del design automobilistico sarà la personalizzazione: la maggior parte dei clienti vorrebbe che la propria auto fosse un esemplare unico, e quindi si studiano varianti di allestimenti con materiali, colori, ruote, e anche interni di tipologia differente; proprio gli interni saranno oggetto di notevoli aggiornamenti in futuro, sia per l’ergonomia (ad esempio, le strumentazioni 3d) che per l’aspetto qualitativo, e nel campo dei materiali di lusso verranno fatte scelte non tradizionali (pietre, graniti, ceramiche, marmo, madreperla…)

Giudizi sugli altri: europei più “emozionali”, e quindi migliori, di statunitensi o giapponesi, più attenti ai volumi di vendite; positiva l’opinione sul lavoro di Bangle in BMW, soprattutto per le scelte coraggiose; nessuno, né BMW, né Mercedes, né Ford, sta comunque facendo attualmente da guida al design automobilistico, che vive un momento di “confusione”: sono stati “leader” in passato sia Chrysler che i francesi, che però non hanno avuto continuità.

Periodo preferito: gli anni ’60, perché le auto erano prodotti artistici, realizzati da artigiani; oggi hanno look aggressivo, ma “sono diventate digitali”, mentre le Fiat del futuro, a detta di Stephenson, non lo saranno…