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Fiat 500: la storia del mitico ‘cinquino’

La storia della mitica Fiat 500, dall’esordio del 1957 fino all’uscita di scena del 1975, prodotta in numerosissime configurazioni


Il 4 luglio del 1957 fu presentata la Fiat 500, nota anche come ‘Nuova’ 500 perché destinata a sostituire la 500 ‘Topolino’ dell’anteguerra. Fu progettata da Dante Giacosa, mentre il design fu curato da Giuseppe Alberti sulla base dello stile elaborato dal tedesco Hans Peter Bauhof, carrozziere della NSU, a quei tempi consociata di Fiat in Germania. La Fiat 500 rappresentava la conclusione del progetto 110 ed era lunga 297 cm, larga 132 cm e alta 133 cm, mentre il passo misurava 184 cm. Tra le caratteristiche figuravano gli pneumatici da 12 pollici abbinati ai cerchi color panna, il tetto in tela con il lunotto in celluloide e l’abitacolo configurato secondo lo schema 2+2. Il ‘cuore pulsante’ era il motore 500 bicilindrico in linea da 13 CV di potenza, disposto in senso longitudinale al retrotreno, con valvole in testa e raffreddato ad aria. Questo propulsore consentiva di raggiungere la velocità massima di 85 km/h, mentre il consumo medio di carburante ammontava a 4,5 litri per 100 km (circa 22 km al litro). Il resto della meccanica prevedeva il cambio a quattro marce con innesti ad imbocco rapido, le quattro sospensioni indipendenti e la trazione posteriore. La ‘Nuova’ Fiat 500 fu proposta al prezzo base di 490.000 Lire, pari a circa un anno di stipendio medio di un operaio, come imposto da Vittorio Valletta, all’epoca amministratore delegato del costruttore automobilistico torinese. Nonostante fosse disponibile anche il finanziamento Sava con cambiali mensili da 20.000 Lire, la 500 non raccolse subito il successo sperato. Innanzitutto per il prezzo di listino giudicato alto, dato che costava solo 100.000 Lire in meno della più grande e comoda Fiat 600.

Inoltre, aveva la dotazione di serie abbastanza povera, in quanto era sprovvista di cromature e impianto di riscaldamento, mentre i vetri delle porte erano fissi e provvisti solo di deflettori apribili. Fiat corse ai ripari già nel mese di ottobre del ’57, in contemporanea col Salone di Torino, presentando la rinnovata gamma della ‘Nuova’ 500. Fu abbassato a 465.000 Lire il prezzo di listino della versione base, denominata ‘Economica’ ed affiancata dalla declinazione ‘Normale’ dotata di impianto di riscaldamento, vetri delle porte apribili e profili cromati per fari, porte e copriruota. Tuttavia, la modifica più importante fu l’incremento di potenza a 15 CV (grazie ai preparatori torinesi Bosato e Nardi) che garantì l’aumento della velocità massima fino a 90 km/h. La gamma della Fiat 500 fu ampliata, nel mese di settembre del 1958, alla versione sportiva denominata Sport e riconoscibile per la carrozzeria ‘chiusa’ bicolore, con la tinta bianca abbinata al colore rosso utilizzato per la linea di cintura e i cerchi. Proposta al prezzo di 615.000 Lire, solo con la configurazione dell’abitacolo a due posti secchi, la 500 Sport era accreditata della potenza di 22 CV, sufficienti per far raggiungere la velocità massima di 105 km/h. Inoltre, fu oggetto delle attenzioni del preparatore Karl Abarth, il quale realizzò la declinazione da pista per la conquista del record sul circuito di Monza, grazie all’elaborazione da 26 CV di potenza e 118 km/h di velocità massima. In occasione del Salone di Ginevra del mese di marzo del 1959, la gamma della Fiat 500 fu nuovamente rinnovata, con la ‘Trasformabile’ al posto della ‘Economica’, mentre la ‘Normale’ fu sostituita dalla ‘Tetto Apribile’, quest’ultima disponibile anche nella confermata declinazione Sport. La principale novità fu la configurazione dell’abitacolo a quattro posti, mentre la potenza fu incrementata a 17 CV. Nel mese di ottobre del ’59, per l’adeguamento alle modifiche del Codice della Strada, fu aggiornata la fanaleria con l’adozione delle luci di posizione anteriori. Parallelamente, la 500 Sport adottò i cerchi di colore grigio. Il 1960, invece, può essere considerato l’anno delle novità più importanti, a partire dal modello 500D che, grazie all’aumento di potenza a circa 18 CV, raggiungeva la velocità massima di 95 km/h. Inoltre, la Fiat 500D era riconoscibile per gli indicatori di direzione anteriori e i fari posteriori ridisegnati, nonché per il divanetto posteriore reclinabile. Tuttavia, la principale novità fu rappresentata dalla 500 Giardiniera, nota anche con la numerazione di progetto 120, ovvero la variante con la carrozzeria familiare più lunga di 21 cm e più ampia nel passo di 10 cm. Tra le caratteristiche della Fiat 500 Giardiniera figuravano lo specifico motore ‘a sogliola’ da 18 CV, il divanetto posteriore ribaltabile e il portellone posteriore con l’apertura laterale.

La dotazione di serie della Fiat 500D fu ampliata, nel mese di novembre del 1961, ad elementi utili per la guida e il comfort, come il comando lavavetri, il posacenere, le luci di cortesia, le alette parasole imbottite e il bordino della plancia in gomma. La 500D, quindi, fu rinnovata soprattutto all’interno. Nel mese di marzo del 1965, sempre al Salone di Ginevra, debuttò la Fiat 500F da 18 CV. Può essere considerata la versione restyling della 500, dato che fu sottoposta a numerose modifiche, come le porte incernierate anteriormente, la maggiore abitabilità, la vetratura più ampia, l’adozione di elementi cromati per la carrozzeria, la meccanica rivista e l’impianto frenante potenziato. Nel ’66, invece, l’assemblaggio della 500 Giardiniera fu trasferito nell’impianto Autobianchi di Desio (MB) che cominciò a produrre anche la declinazione ‘Furgoncino’. La Fiat 500F fu affiancata dalla 500L, la declinazione ‘Lusso’ introdotta nel mese di settembre del 1968. Esteticamente, la Fiat 500L era riconoscibile per le vistose cromature esterne e gli pneumatici radiali, mentre l’abitacolo aveva interni più lussuosi ed era caratterizzato dalla presenza del cruscotto di forma rettangolare. Nel ’69 uscì di scena la 500 Giardiniera, ma la commercializzazione di questo modello proseguì come Autobianchi Giardiniera, in sostituzione della Bianchina Panoramica. Nel 1971, invece, la produzione della Fiat 500 fu avviata anche nello stabilimento Autobianchi di Desio e nell’impianto SicilFiat di Termini Imerese (PA). L’ultima novità assoluta della Fiat 500 è rappresentata dalla 500R, la versione ‘Rinnovata’ che fu presentata al Salone di Torino del mese di novembre del ’72, assieme all’erede 126. Con quest’ultima condivideva i cerchi delle ruote e, soprattutto, il propulsore bicilindrico 600 di cilindrata, ma depotenziato a 18 CV ed abbinato al cambio a quattro marce sincronizzate. Tuttavia, la velocità massima incrementò fino a 100 km/h. La Fiat 500R, riconoscibile per l’allestimento semplificato, portò al debuttò il logo Fiat di forma romboidale e il cruscotto – in plastica, come il volante – tornò ad essere di forma circolare. Tra gli optional, invece, figurava l’antifurto bloccasterzo. La 500R fu assemblata solo a Desio e Termini Imerese, poi solamente nello stabilimento siciliano dove, il primo agosto del 1975, fu prodotto l’ultimo esemplare di Fiat 500. Tuttavia, la 500 uscì definitivamente di scena nel ’77, quando terminò la produzione della Autobianchi Giardiniera che, tra l’altro, non aveva mai adottato le porte incernierate anteriormente.

In diciotto anni di vita commerciale, la Fiat 500 è stata prodotta all’incirca in 3.678.000 esemplari, di cui 181.036 come ‘Nuova’ 500 e circa 327.000 con la carrozzeria Giardiniera. La produzione della 500 ha raggiunto il massimo storico nel 1970, con 380.172 unità. La maggior parte sono state assemblate a Mirafiori (TO), mentre la produzione nei siti produttivi di Desio e Termini Imerese ammonta, rispettivamente, a 118.053 unità e 215.239 esemplari. La Fiat 500 è stata proposta in numerose tinte per la carrozzeria, nello specifico: Avorio (dal 10/57 al 03/58), Avorio Chiaro (dal 03/58 al 01/63), Avorio Antico (dal 08/68 al 09/73), Azzurro (dal 1962 al 1968), Azzurro Chiaro (dal 11/71 al 04/74), Azzurro Pervinca (dal 09/61 al 03/63), Beige Sabbia (dal 11/63 al 09/73), Bianco (dal 03/63 al 08/75), Bianco Aurora (dal 02/70 al 08/71), Bleu Scuro (dal 10/57 al 08/75), Blu Acquamarina (dal 11/63 al 09/68), Blu Chiaro (dal 07/57 al 12/57), Blu Chiaro Marino (dal 03/63 al 09/64), Blu Medio (dal 01/59 al 06/68), Blu Oriente (dal 02/70 al 08/71), Blu Turchese (dal 09/68 al 08/71), Celeste Chiaro (dal 07/57 al 10/57), Celeste Crociera (dal 10/57 al 03/58), Celeste Medio (dal 1958 al 1963), Giallo Pechino (dal 12/73 al 11/74), Giallo Positano (dal 09/68 al 11/72), Giallo Senape (dal 12/73 al 11/74), Giallo Tahiti (dal 11/71 al 08/75), Giallo Tufo (dal 11/74 al 08/75), Grigio (dal 07/57 al 09/57), Grigio Cenere (dal 01/63 al 08/64), Grigio Chiaro (dal 08/60 al 08/64), Grigio Chiaro Latte (dal 10/57 al 10/60), Grigio Garda (dal 02/70 al 08/71), Grigio Medio (dal 11/63 al 03/70), Grigio Scuro (dal 03/63 al 01/64), Marrone Testa di Moro (dal 03/70 al 09/71), Nero (dal 09/68 al 08/75), Rosso Corallo (dal 12/57 al 10/60 e dal 09/68 al 05/72), Rosso Corallo Scuro (dal 11/71 al 08/75), Rosso Medio (dal 10/60 al 08/71), Turchese Farfalla (dal 04/74 al 08/75), Verde Chiaro (dal 07/57 al 12/65), Verde Oasis (dal 03/63 al 09/64) e Verde Scuro (dal 01/61 al 12/61). Inoltre, è stata proposta anche in colori dedicati per grandi aziende italiane, come Giallo per Agip, Avorio Scuro (dal 10/60 al 11/62) per Ferrero e Arancia (dal 08/64 al 08/71) per Italgas. Per gli amanti della sportività, la Fiat 500 è stata prodotta in numerose declinazioni firmate Abarth. La Casa dello Scorpione introdusse, nel mese di settembre del 1963, la Abarth 595 da 27 CV di potenza e 120 km/h di velocità massima, affiancata nel mese di febbraio del ’64 dalla 595 SS da 32 CV di potenza e 130 km/h di velocità massima. Sempre nel 1964, Abarth ampliò la gamma nel mese di marzo con la 695 da 30 CV di potenza e 130 km/h di velocità massima, seguita dalla 695 SS da 38 CV di potenza e 140 km/h di velocità massima che debuttò nel mese di settembre. Nel 1965, invece, fu la volta della Abarth 695 SS Assetto Corsa. Nel 1969 fu allestita la versione lusso dei modelli 595 e 695, anche per le relative declinazioni SS. L’ultima novità è rappresentata dalla declinazione Competizione dei modelli 595 e 695, introdotta nel 1970, prima della definitiva uscita di scena che sopraggiunse nel 1971. Abarth ha prodotto anche l’esclusiva 500 Coupé, assemblata presso la carrozzeria Zagato dal 1957 al 1960. Oltre ad Abarth, la Fiat 500 fu oggetto delle attenzioni in chiave sportiva da parte del preparatore Giannini. Al Salone di Torino del 1957 fu presentata anche la Fiat 500 Jolly, la variante ‘spiaggina’ prodotta dal carrozziere Ghia. Riconoscibile per l’abitacolo con sedili in vimini, la 500 Jolly era proposta nelle specifiche colorazioni verde, rosa, giallo e azzurro. Dal ’58 al ’61 fu commercializzata anche sul mercato USA con gli inconfondibili fari ‘a ranocchia’ di grandi dimensioni, mentre la gamma fu ampliata nel 1961 alla più grande variante Giardiniera e nel 1964 alla versione ‘economica’ denominata Tahiti. Sono state prodotte altre derivazioni in chiave ‘spiaggina’ della Fiat 500, come i modelli Gamine di Vignale, Scoiattolo di Perini, Frua, Spiaggia di Boano, Spider Elegance di Savio, Bikini di Piazzi, Decathlon di Sibona & Basano (con la carrozzeria in plastica), Pick Wick di Automirage e Minimaxi di Moretti. Quest’ultima, inoltre, ha allestito numerose declinazioni personalizzate della 500, soprattutto in chiave lussuosa, ma la derivazione di serie più nota e diffusa è la MyCar di Francis Lombardi.