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Fiat 850: la storia dei modelli Spider e Sport Spider

Disegnata da Giugiaro e prodotta da Bertone, la Fiat 850 Spider conquistò il mercato statunitense, anche come 850 Sport Spider.


Nel mese di marzo del 1965, al Salone di Ginevra, è stata presentata la Fiat 850 Spider, disegnata dall’atelier Bertone e prodotta presso l’omonima carrozzeria di Grugliasco (TO). Esteticamente, condivideva lo stile con il prototipo Testudo, svelato nel 1963 e derivato dalla Chevrolet Corvair, soprattutto per quanto riguarda il frontale aerodinamico. Firmata dal designer Giorgietto Giugiaro, la Fiat 850 Spider aveva gli stessi fari anteriori della Lamborghini Miura. Sul mercato statunitense, tuttavia, fu soprannominata “Little Ferrari”.

L’aspetto principale della vettura era proprio il frontale, con la ruota di scorta in posizione orizzontale che abbassò il baricentro. Questa soluzione migliorò la guidabilità, dato che diminuì sia il sovrasterzo che il carico laterale, grazie anche all’assetto sportivo. Tra le caratteristiche estetiche della Fiat 850 Spider figuravano le porte sprovviste di montanti e dotate di apertura a pulsante cromato, la coda tronca con l’elemento centrale in alluminio satinato, la capote in tela a scomparsa e il volante di colore nero con razze cromate. Inoltre, portò al debutto il logo Fiat circolare con corona dorata su sfondo rosso.

La Fiat 850 Spider debuttò sul mercato italiano al prezzo base di 1.050.000 Lire, con il motore 850 a quattro cilindri da 49 CV di potenza. Raggiungeva la velocità massima di 145 km/h, mentre la percorrenza media ammontava a 15 km con un litro di carburante. La meccanica comprendeva il carburatore a doppio corpo, i freni a disco anteriori e gli pneumatici maggiorati da 13 pollici. Era prevista anche la lista degli optional dedicati, come l’hard top in metallo. Parallelamente al modello griffato Fiat, anche Bertone commercializzò la propria declinazione della 850 Spider, identificata dalla sigla CL, acronimo di Convertibile Lusso. La Bertone 850 Spider CL era riconoscibile per gli interni più lussuosi, la dotazione di serie più completa, i colori specifici e le cromature in alluminio.

Nel 1968 fu sottoposta al restyling di metà carriera e cambiò la denominazione in Fiat 850 Sport Spider, in quanto adottò il propulsore 900 da 52 CV di potenza e oltre 150 km/h di velocità massima. Il rinnovamento estetico comprendeva i fari verticali, la diversa disposizione delle luci di direzione anteriori, i paraurti sia anteriori che posteriori dotati di rostri gommati e la parte centrale della zona posteriore in tinta con la carrozzeria. Inoltre, fu rinnovato anche l’abitacolo, dato che la Fiat 850 Sport Spider era dotata di vano portaoggetti, alette parasole, contagiri e volante in legno con razze brunite forate. A livello meccanico, le novità erano rappresentate dall’alternatore al posto della dinamo, nonché dalla coppa dell’olio in alluminio e dagli pneumatici radiali a sezione maggiorata. La lista degli optional, invece, comprendeva i cerchi in lega, l’hard top e l’antifurto bloccasterzo.

Anche la 850 Sport Spider fu commercializzata nella declinazione con il brand Bertone, denominata Racer e proposta in tre configurazioni: Convertibile; Berlinetta, con il tetto rigido fisso in vinile; Team, con fari supplementari, volante e plancia in metallo satinato, fari antinebbia allo iodio, paraurti semplificati e carrozzeria bicolore con base grigio scuro. L’ultimo aggiornamento della Fiat 850 Sport Spider risale al 1970, quando furono introdotti gli interni più lussuosi, le vernici speciali anche metallizzate per la carrozzeria, i paraurti rinforzati con barre tubolari e gli inserti in alluminio anodizzato per il cruscotto. La Fiat 850 Spider è uscita definitivamente di scena nel mese di maggio del 1973, dopo esser stata prodotta in più di 130.000 esemplari, di cui oltre 90.000 per il mercato statunitense. Circa 30.000 unità appartengono alla prima serie, mentre la produzione della 850 Sport Spider ammonta a circa 100.000 esemplari.

La Fiat 850 Spider non è stata immune alle attenzioni di Abarth, il quale presentò la declinazione OT 1000 da 62 CV di potenza e 170 km/h di velocità massima nel mese di settembre del ’65, durante il Salone di Francoforte. Successivamente, la gamma fu allargata al modello 1000 OTR con il motore ‘radiale’ da 74 CV di potenza e 175 km/h di velocità massima, proposta esclusivamente con il tetto rigido e prodotta in pochi esemplari.