Home Fiat 600 Multipla: la monovolume ‘ante litteram’

Fiat 600 Multipla: la monovolume ‘ante litteram’

Antesignana delle moderne monovolume, la storica Fiat 600 Multipla fu prodotta per oltre dieci anni ed apprezzata soprattutto dai tassisti.


Nel mese di febbraio del 1956, durante il Salone di Bruxelles, fu presentata la rivoluzionaria Fiat 600 Multipla. Anche se oggi può essere considerata a tutti gli effetti la prima monovolume europea, rappresentava la variante della Fiat 600 con la carrozzeria da auto familiare. Inizialmente, infatti, doveva essere commercializzata come 600 Giardiniera, ma poi fu scelta la storica denominazione per la molteplicità d’utilizzo della vettura. La Fiat 600 Multipla aveva l’arduo compito di sostituire la 500C Belvedere, apprezzata sul mercato italiano per caratteristiche peculiari come l’abitacolo a quattro posti, il portellone posteriore e il divanetto posteriore abbattibile che incrementava considerevolmente la capacità di carico. Dopo le proposte dei carrozzieri Scioneri e Viotti, fu approvato il progetto interno di Dante Giacosa che puntò sull’allungamento del corpo vettura e, soprattutto, sul frontale con il ‘muso schiacciato’.

La carrozzeria della Fiat 600 Multipla aveva le quattro porte incernierate sul montante centrale ed era lunga 353 cm, larga 145 cm e alta 152 cm, mentre il passo misurava 200 cm ed era identico alla 600 da cui derivava. Infatti, era equipaggiata con il motore 600 a quattro cilindri in linea da 22 CV di potenza, posizionato al retrotreno e raffreddato ad acqua, nonché caratterizzato dalla distribuzione ad ‘aste e bilancieri’. La Fiat 600 Multipla raggiungeva la velocità massima di 90 km/h, mentre il consumo di carburante era pari a circa 15 km con un litro di benzina. La meccanica, inoltre, prevedeva le sospensioni posteriori della 600 con molle elicoidali specifiche e le sospensioni anteriori della 1100. Tra le altre caratteristiche specifiche figurava anche il particolare posizionamento della ruota di scorta, alloggiata nel vano del passeggero anteriore. La vetratura laterale, invece, era composta principalmente dai vetri anteriori discendenti, abbinati ai vetri centrali scorrevoli, nonché ai vetri posteriori fissi.

Al momento del lancio sul mercato italiano, la gamma della Fiat 600 Multipla era declinata in due versioni standard: una con l’abitacolo a 4 posti (o anche cinque) disposti su due file, proposta a 730.000 Lire; l’altra con l’abitacolo a 6 posti singoli disposti su tre file e caratterizzata dai quattro sedili posteriori a scomparsa (soluzione poi riportata in auge dalla Opel con la Zafira), in vendita al prezzo di 745.000 Lire. Il costruttore torinese allestiva anche la declinazione Tassì con la tipica livrea bicolore, composta dall’abbinamento tra i colori nero e verde. A differenza della Fiat 600, la 600 Multipla era proposta solo con la carrozzeria bicolore. Già nel ’56 furono introdotte alcune modifiche, come le calotte per i coprimozzi delle ruote e il radiatore più efficiente. Nel 1957, invece, fu aggiornata la fanaleria posteriore.

Non mancarono le novità anche nel 1958, a partire dal trasferimento della produzione dall’impianto di Mirafiori (TO) allo stabilimento Autobianchi di Desio (MB). Inoltre, furono apportate alcune modifiche nell’abitacolo, come lo specchietto retrovisore interno ridisegnato e la differente tonalità di colore per il volante e il pomello del cambio. Nel 1959, con l’introduzione del Codice della Strada, fu aggiornata nuovamente la fanaleria della Fiat 600 Multipla, non solo posteriormente ma anche anteriormente. Per l’occasione, fu incrementata anche la potenza del propulsore fino a 25 CV e, di conseguenza, la velocità massima aumentò fino a 100 km/h.

Nel mese di settembre del 1960, la Fiat 600 Multipla adottò il motore 750 da 29 CV di potenza portato al debutto dalla 600D, capace di far raggiungere la velocità massima di 105 km/h. Esteticamente, la 600D Multipla era riconoscibile per lo specchietto retrovisore esterno di serie, i fari di direzione laterali di forma circolare e il cofano motore con 18 coppie di prese d’aria (anziché 15). Fu confermata la versione dedicata ai tassisti, clientela principale della Fiat 600 Multipla, commercializzata con la denominazione Taxi. Dalla 600 Multipla derivò il veicolo commerciale Fiat 600T, introdotto nel 1961 e proposto dalla consociata OM anche come pulmino a otto posti, senza dimenticare le svariate derivazioni sul tema allestite dai carrozzieri italiani Moretti, Pasino, Coriasco e Fissore. Successivamente, l’ultima novità della Fiat 600 Multipla risale al 1964 e fu l’incremento di potenza del propulsore 750 fino a 32 CV.

Sempre nel ’64, al Salone di Torino che si tenne nel mese di novembre, Fiat presentò il prototipo della 600 Familiare, versione automobilistica del veicolo commerciale 600T e caratterizzata dallo specifico frontale a quattro fari. La relativa versione di serie debuttò nel mese di maggio del 1965, ma fu commercializzata come Fiat 850 Familiare. La Fiat 600 Multipla è uscita definitivamente di scena nel 1967, dopo esser stata prodotta in circa 243.000 esemplari, di cui 69.000 unità circa con l’iniziale motore 600 e le restanti come 600D Multipla con il propulsore 750.