Home Notizie Curiosità Toyota Land Cruiser 2021: in Giappone si può comprare, ma non si può rivendere

Toyota Land Cruiser 2021: in Giappone si può comprare, ma non si può rivendere

Sarà controllata anche l’esportazione al di fuori dei canali ufficiali.

Da quasi 70 anni la Toyota Land Cruiser è uno dei modelli più importanti della casa giapponese, con un albero genealogico ricco di versioni da lavoro, per uso familiare, più lussuose, etc. Ora la nuova versione, la Land Cruiser 300, sta per debuttare sul mercato nazionale.

Al momento sono state già superate le 22.000 prenotazioni della nuova generazione e Toyota sospetta che ci siano unità che potrebbero essere oggetto di speculazione o esportazione. Questo potrebbe dare una cattiva immagine al produttore, soprattutto su alcuni mercati.

Ciò significa che, data una domanda maggiore all’offerta, ci saranno persone disposte a pagare di più per la disponibilità immediata, invece di iscriversi ad una lista d’attesa.

Chi compra non potrà rivendere (almeno per un certo tempo)

Per questo il contratto proposto da Toyota, che arriva dal Giappone, dovrà essere firmato dai futuri proprietari di una Land Cruiser ed esprime l’impegno che l’acquisto non sarà destinato alla rivendita (impedendo la possibilità di vendere il veicolo per un tempo) o all’esportazione fuori dal paese.

Questo contratto sarà destinato principalmente ai clienti, ma eserciterà pressioni anche sui rivenditori affinché collaborino in questo senso. In caso di violazione Toyota si riserva il diritto di non trattare con persone fisiche o giuridiche in futuro e persino di penalizzare alcuni concessionari.

Si tratta, dunque, di una decisione volta ad evitare possibili problemi di eccesso di domanda nella fase iniziale di vendita della nuova Land Cruiser 300.

Divieto di esportazione fuori dai canali ufficiali

Quanto al veto sulle esportazioni al di fuori dei canali ufficiali, questa misura risponde all’esigenza di Toyota di non sporcare la propria immagine con l’uso del suo SUV da parte di certi clienti indesiderati che non si rivolgono a un concessionario. Già in passato questo era stato infatti un problema di immagine per Toyota, come ad esempio nel caso di organizzazioni terroristiche che avevano diffuso immagini con i veicoli della Casa giapponese, senza che il produttore avesse nulla a che fare con esse.

Il documento da firmare cita motivi di sicurezza globale a seconda dei mercati di esportazione e la firma sarà associata alla consegna della documentazione, sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche (come le società). Pertanto, nel caso in cui venga violata una qualsiasi legge giapponese, sarà più facile tracciare il percorso verso i sospetti.

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