Home Francia: 8 miliardi all’auto. Privilegiate le aziende nazionali

Francia: 8 miliardi all’auto. Privilegiate le aziende nazionali

Macron annuncia un piano storico per la difesa del settore e si chiude nei confini nazionali. 5 mld a Renault e 3 miliardi per le elettriche e ibride

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato lo scorso martedì un piano di oltre 8 miliardi di euro per salvare l’industria automobilistica, duramente colpita dalla crisi del Coronavirus.

“Lo stato apporterà poco più di 8 miliardi di euro in aiuti per il settore”, ha annunciato Macron, che ha qualificato il piano come “storico”.

L’intervento, che include una transizione verso veicoli ‘puliti’, punta soprattutto a proteggere la competitività del settore e include un aumento degli aiuti per l’acquisto di auto elettriche e ibride ricaricabili dalla rete.

“Si tratta di un piano di difesa dell’occupazione industriale, che dovrà affrontare una delle crisi più gravi della storia”, ha aggiunto il Presidente francese.

Il settore dell’auto in Francia, che da impiego a 400.000 persone, ha registrato un crollo dell’88% nelle vendite di aprile (rispetto allo corso anno). Un vero terremoto per il settore dell’automotive.

Degli 8 miliardi stanziati in Francia dal Governo, 5 saranno destinati, sotto forma di prestito, a Renault, di cui lo stato transalpino è proprietario al 15%.

Gli altri 3 miliardi costituiranno i famosi incentivi per gli automobilisti. Gran parte di questi saranno destinati a coloro che, a partire dal 1 giugno, acquisteranno auto elettriche, fino a 7.000 euro, e fino a 2.000 euro per le ibride plug-in.

Aiuti, dai 2 ai 4 mila euro, sono previsti però anche per l’ottimizzazione dell’efficienza dei veicoli diesel e benzina per la riduzione di consumi ed emissioni. Un’operazione, quest’ultima, che sarebbe possibile sul 70% del parco auto nazionale attualmente in circolazione.

Come ben sottolineato da Macron, però, il piano di aiuti è soprattutto di difesa nazionale del settore, il paletto che impone lo stato Francese circoscrive infatti i beneficiari degli aiuti unicamente ai fornitori del settore interni al paese.