Home Tesla chiude in positivo il primo trimestre del 2020, nonostante il Coronavirus

Tesla chiude in positivo il primo trimestre del 2020, nonostante il Coronavirus

Ma Elon Musk, preoccupato per il futuro, spara a zero contro le misure di sicurezza contro il COVID-19 e dichiara che “la quarantena è fascista”

Durante la presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre del 2020, Elon Musk, il fondatore di Tesla, ha definito “fascista” e ‘’detenzione forzata” l’ordinanza di quarantena per il Coronavirus indetta (come in quasi tutto il mondo) negli USA.

Altra dichiarazione sorprendente del magnate sudafricano riguarda i numeri: per il terzo trimestre consecutivo (da gennaio a marzo 2020) Tesla ha ottenuto benefici, 16 milioni di dollari nello specifico, con ingressi complessivi di 5,9 miliardi di dollari (a fronte dei 4,5 mld di un anno fa). Un risultato forte, considerati i problemi sofferti nelle ultime settimane per la propagazione del COVID-19.

Anche se, di fatto, negli USA li lockdown vero e proprio è iniziato proprio a ridosso della fine di marzo, salvando, probabilmente, il mercato d’Oltreoceano nel primo quarto di questo 2020. Senza contare i mercati forti per Tesla, quelli nordeuropei, dove effettivamente la crisi sanitaria non ha mai raggiunto i livelli ‘rossi’ del resto del Vecchio Continente e, ora, degli Stati Uniti. E forse, quindi, sono proprio le prospettive del prossimo trimestre a preoccupare di più Musk che ha lanciato una furibonda critica contro le misure di sicurezza adottate ad aprile da Trump e compagnia, in special modo rispetto alla quarantena imposta anche ai cittadini americani.

Produzione ancora bloccata in California

Alla domanda sulla liquidità della compagnia, visto che altri costruttori d’Oltreoceano come Ford e General Motors hanno dovuto far ricorso a linee di credito per un valore di miliardi di dollari per accumulare effettivo, Musk ha ammesso di essere “preoccupato di non poter riprendere la produzione in California”.

“Abbiamo solo due stabilimenti”, ha continuato, “a Shanghai e a Fremont, che è l’impianto che produce la maggior parte delle nostre auto. L’estensione della quarantena, o di ciò che dovremo chiamare detenzione forzata della popolazione, va contro tutti i diritti costituzionali e rompe orribilmente le libertà delle persone. È uno scandalo e creerà molti danni, non solo a Tesla ma anche a tante oltre aziende. Noi lo supereremo ma molti altri non ce la faranno. Stanno distruggendo tutto ciò che la gente ha costruito in una vita”.

Problemi di liquidità in vista

Ad ogni modo, per ora, Tesla ha segnalato che tra gennaio e marzo del 2020, per la prima volta nella storia del marchio, sono stati registrati segni positivi (incluso nelle consegne, con 88.496 auto vendute) in un primo trimestre dell’anno che normalmente rappresenta la stagione più debole. E nonostante questo primo trimestre abbia anche fatto registrare un flusso di cassa negativo di 895 milioni di dollari, Zachary Kirkhorn, direttore finanziario di Tesla, ha segnalato che la compagnia “sta controllando la liquidità in una forma molto stretta”. Kirkhorn ha anche specificato che la consegna delle auto che Tesla non ha potuto eseguire alla fine del primo trimestre per la chiusura dell’economia aiuteranno a migliorare la liquidità, almeno per il momento.