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Fiat 500: è un’opera d’arte

Il celebre MOMA, museo d’arte moderna di New York, esporrà una Fiat 500 classica da febbraio a maggio. Tributo al design democratico

L’imminente esposizione della Fiat 500 classica al museo di arte moderna di New York, il famoso MOMA, dal 10 febbraio 2019, fa tornare d’attualità una domanda ricorrente: un’automobile può essere considerata un’opera d’arte? Certamente, gli esempi sono numerosi in oltre un secolo di storia. E aggiungiamo con il giusto orgoglio nazionale che le auto più belle di tutti i tempi sono sicuramente italiane. Ma oltre al design puro è importante anche il resto del “pacchetto”, in particolare il livello d’impatto sociale. Quindi indubbiamente la piccoletta che a partire dal 1957 completò lo sviluppo della motorizzazione di massa in Italia merita a pieno titolo l’attributo di opera d’arte.

 

Fiat 500 opera d’arte al MOMA di New York

La versione che verrà messa in mostra al MOMA dal prossimo febbraio è la Fiat 500 F, la serie più conosciuta, prodotta dal 1965 al 1972. La mostra newyorchese di cui la 500 farà parte s’intitolerà “The Value of Good Design” e durerà fino al 27 maggio 2019. L’esposizione è dedicata a quegli oggetti che dagli anni Trenta agli anni Cinquanta si sono distinti non solo per l’eleganza del loro design ma anche per un buon rapporto qualità/prezzo. Praticamente la carta d’identità della 500. La filosofia ispiratrice della mostra è il potenziale democratizzante del design. Non estetica fine a se stessa e riservata a pochi facoltosi privilegiati ma senso del gusto applicato a funzionalità pratiche, per un oggetto accessibile ad una popolazione la più vasta possibile.

 

Fiat 500 classica, icona moderna

Fiat 500
Non possiamo ovviamente ripercorrere in queste poche righe la storia di un’auto fondamentale come la 500. Evidenziamo solo che nelle sue cinque versioni (catalogate come Sport, D, L, R e appunto F), tra il 1957 e il 1975 sono stati prodotti più di quattro milioni di esemplari della Fiat 500 classica. Fu progettata dal grande Dante Giacosa, il quale circa venti anni prima firmò anche la prima Fiat 500, nota come Topolino. Il successo della Nuova 500 fu tale che essa praticamente cannibalizzò anche la sua erede, la Fiat 126, dotata della stessa meccanica ma più al passo coi tempi in fatto di dotazioni.

Uscita nel 1972, la 126 soffrì enormemente in fatto di vendite, proprio perché la gente continuava a preferire la vecchia 500; al punto che la Fiat nel 1975 decise di chiudere la produzione della sua icona, nonostante la richiesta fosse ancora significativa. Ma la 500 non muore mai: si è riposata per una trentina d’anni, prima di tornare alla grande sul mercato nella sua versione attuale; moderna ma dal look che ricorda l’antenata molto da vicino, i tratti di famiglia, insomma. E come fu la classica, anche la 500 contemporanea è una campionessa di vendite.

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