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Tesla Autopilot: il video a 360 gradi

Un ricercatore ha estrapolato i dati dell’Autopilot della sua Tesla e ha realizzato un video in 3D: ecco cosa vede un’auto semi autonoma.


Pranav Kodali è un biochimico che lavora alla Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, e si autodefinisce un Tesla Enthusiast, un fan del produttore di auto elettriche con tecnologia di guida assistita. Per lavoro si occupa di vaccini e ha acquisito negli anni robuste competenze tecniche in informatica e big data, che ha poi messo in pratica per farci vedere “cosa vede” l’Autopilot di Tesla.

In pratica ha estrapolato i dati provenienti dalle 8 telecamere della sua auto e da tutti gli altri sensori e li ha messi insieme creando un video a 360 gradi che ci fa effettivamente vedere quali dati raccoglie l’Autopilot e come li interpreta. Non è dato sapere quale Tesla possieda e guidi Kodali, ma lui stesso dichiara che la versione dell’Autopilot da cui ha estrapolato i dati è la 2.5.

Cioè la penultima presentata da Tesla: il costruttore, infatti, nell’agosto scorso ha annunciato la versione 3.0 che differisce dalla precedente 2.5 perché si basa su un chip proprietario che, dice Tesla, è in grado di processare fino a 2.000 fotogrammi al secondo.

Il video pubblicato da Kodali è affascinante, perché permette di capire cosa vede l’intelligenza artificiale dell’auto in tutte le direzioni e come i sensori riescano a seguire le auto che ci vengono incontro anche dopo che esse sono passate e le abbiamo ormai alle spalle. Provate a trascinare il video in tutte le direzioni e capirete di cosa stiamo parlando.

Oltre all’immagine delle altre auto, moto e mezzi presenti sulla strada, vedrete che tutti questi mezzi sono circondati da rettangoli con dei numeri. Questo significa che l’Autopilot li ha riconosciuti, ha capito se sono fermi o in movimento e ne riesce a calcolare dati come la distanza, le dimensioni e la velocità di marcia.

Tuttavia, da questo video si vedono anche gli errori dell’Autopilot: al minuto 3:30 circa, ad esempio, Kodali ha dovuto disattivare il sistema di guida semi autonoma poiché l’auto aveva sterzato troppo stretto a sinistra invadendo l’altra corsia di marcia. Se fosse successo un paio di curve dopo, molto probabilmente avrebbe centrato in pieno un motociclista che marciava in direzione opposta.

C’è anche da dire, però, che il percorso scelto per fare questo test non era affatto semplice: si tratta di una strada al confine tra Tennessee e North Carolina detta “The Tail of the Dragon“, cioè “la coda del drago“, famosa per le sue 318 curve in appena 18 chilometri.

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