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Sicurezza stradale: meno incidenti ma più morti

Luci e ombre dagli ultimi dati ACI sui sinistri stradali: diminuiscono gli incidenti ma aumentano le vittime della strada.

Il numero di morti sulle strade italiane a causa di incidente non accenna a scendere sotto la soglia dei 3 mila l’anno. Anzi, aumenta. E’ quanto emerge dagli ultimi dati (relativi al 2017) del Rapporto ACI-ISTAT che descrivono un aumento del 2,9% dei morti, da 3.283 a 3.378. E questo nonostante una leggerissima diminuzione dei sinistri, da 175.791 a 174.933 (-0,5%).

Meno incidenti quindi, ma più gravi sulle strade italiane tanto che i feriti sono scesi dell’1%. Scende invece da 5,3 a 5,1 il rapporto tra feriti gravi e decessi, mentre salgono i costi sociali derivanti dagli incidenti, stimati in 19,3 miliardi di euro (1,1% del PIL nazionale).

Rispetto allo scorso anno registriamo, purtroppo, un aumento delle vittime sulle nostre strade – spiega Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – dopo la flessione del 2016, forse complice anche il positivo contesto economico associato alla crescita delle prime iscrizioni e delle percorrenze“.

Tra le cause degli incidenti l’ACI annovera certamente i comportamenti sbagliati e irresponsabili dei conducenti (eccesso di velocità, distrazioni alla guida come l’uso del cellulare, mancato rispetto del CdS), ma anche forti carenze infrastrutturali della rete stradale: “La rete viaria nazionale è davvero vasta, in molti casi obsoleta, non aggiornata nei sistemi di sicurezza passiva quali guard-rail, asfalto e aree di sosta. Mi auguro che a breve venga avviato un piano strategico di riordino dell’intero sistema infrastrutturale, nelle città così come per le grandi arterie. Un contributo fondamentale per la sicurezza – conclude Sticchi – potrebbe essere fornito dagli ADAS, tanto che l’ACI auspica da tempo la loro obbligatorietà su tutti i nuovi modelli“.

Gli anziani tra i 75 e i 79 anni restano le prime vittime della strada (263 morti: 7,8 % del totale), mentre scendono i bambini fino a 14 anni (43 morti nel 2017 contro 49 nel 2016: -12,2%).

Nel 2017 sono morti molti più pedoni (600, +5,3%) e motociclisti (735, +11,9%). Più in generale tutti gli Utenti della Strada Vulnerabili (Vulnerable Road Users, VRU) rappresentano il 50% dei decessi. Meno morti in sella alla bici (-7,6%) e ai ciclomotori (-20,7%).

Migliorano le statistiche sui decessi nei grandi centri urbani, ma peggiorano quelle relative a strade extraurbane ed autostrade, dove la velocità influisce pesantemente sulla gravità dei sinistri.

Nel 40% dei casi la causa dell’incidente è da rintracciare nella distrazione, nel mancato rispetto della precedenza o del semaforo, nella velocità. Altre cause rilevanti sono il mancato rispetto della distanza di sicurezza (21.463), manovre irregolare (15.932), comportamento scorretto del pedone (7.204): rispettivamente il 9,6%, il 7,1% e il 3,2% del totale.

Per quanto riguarda la stagionalità, infine, come è facilmente intuibile i mesi peggiori sono quelli estivi (agosto in testa per gravità) a causa del netto aumento dei veicoli in circolazione sulla rete stradale italiana.

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