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Wayve e la guida autonoma in 20 minuti

La start up britannica lavora su un algoritmo in grado di rendere un veicolo autonomo già in 20 minuti e con costi ridotti. Per la prima fase di sperimentazione, un safety driver correggerà l’auto in tutti i suoi errori, per poi farla viaggiare completamente da sola.

C’è una giovane start up inglese, la Wayve, che potrebbe aver trovato la soluzione per comprimere i costi di sviluppo della tecnologia di guida autonoma e, allo stesso tempo, comprimere anche i tempi di ‘apprendimento’ della suddetta tecnologia da parte dei veicoli.

L’alternativa ai software usati da aziende come Uber, Waymo, Tesla – per citarne alcune impegnate sul fronte AV – risiederebbe nell’utilizzo di un algoritmo che permette all’auto di imparare a leggere e rispettare i limiti di velocità, a riconoscere la segnaletica (orizzontale e verticale) e a rispettare la propria corsia. Gli ingegneri al lavoro su questo algoritmo provengono tutti dall’università di Cambridge prima e da esperienze in Facebook, Nasa, Microsoft, Ubisoft, poi.

Si tratta di un approccio alternativo in quanto, anziché affidare il lavoro di intelligenza artificiale ai software, che implicano l’apprendimento di un numero enorme di dati, informazioni, mappe, e che soprattutto comportano anche costi molto elevati e tempi di sperimentazione dilatati, Wayve, sfrutta la computer vision e si serve principalmente di una videocamera: questo tipo di apprendimento è chiamato ‘per rinforzo’ e consiste in un processo di ricompensa o di correzione.

Ogni qualvolta il veicolo esce fuori dalla propria corsia di marcia, il safety driver a bordo agisce sullo sterzo per ripristinare l’andamento corretto (processo di correzione); in base alle distanze e al tempo intercorsi tra una correzione e l’altra, l’algoritmo riceve un segnale cosiddetto di ‘ricompensa’, che lo porta quindi a tararsi di nuovo e sulle correzioni precedenti. Via via, gli interventi umani che nei primi minuti sono presenti per il 95%, già nei 20 minuti successivi cominciano a ridursi, fino a scomparire definitivamente a fine test.

Qui risiede l’innovazione più grande che apporterebbe questo algoritmo: fare in modo che già in 20 minuti un veicolo sia in grado di viaggiare in modalità semi autonoma. Secondo i tecnici di Wayve, infatti, sarebbe possibile mettere su una flotta di veicoli a completa autonomia nel giro di pochi mesi, a costi ridotti rispetto a quelli che le altre aziende, al momento, stanno affrontando.

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