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Guida autonoma, Toyota sperimenta il Guardian e lo Chauffeur con due volanti

Due sistemi di guida autonoma parallela: uno guida e l’altro controlla. Toyota punta sulla sicurezza.


Il Toyota Research Institute (TRI) di Los Altos, California, mette in mostra le sue ultime tecnologie in fatto di guida autonoma e sicurezza stradale. In un video rilasciato sul suo sito ufficiale il TRI presenta lo Chaffeur e il Guardian.

Lo Chaffeur è una tecnologia di guida autonoma livello 4 e 5, in cui l’auto può fare a meno del conducente ed è in grado di scansare veicoli, detriti e ostacoli vari presenti sulla strada. Il Guardian è una tecnologia che interviene in caso di pericolo quando il guidatore umano non prende in fretta una decisione salvavita.

Quest’ultima tecnologia è anche in grado di percepire se il guidatore ha problemi, colpi di sonno o altre distrazioni che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza della marcia del veicolo. Se le percepisce, interviene.

Queste tecnologie sono sviluppate da due differenti team di ricerca del Toyota Research Institute, e fanno parte di quella che l’istituto chiama “Platform 2.1” e che sarà alla base delle future auto a guida autonoma di Toyota.

Tale piattaforma ha una caratteristica impossibile da ignorare: l’auto di test (una Lexus LS 600hL) ha due volanti e due pedaliere. Questa configurazione a doppio cockpit consente a Toyota di sperimentare metodi efficaci per trasferire il controllo del veicolo tra il conducente umano e il sistema autonomo. In più il secondo sterzo permette al driver professionista di entrare in azione se il sistema compie un errore e non c’è un guidatore umano sul sedile lato guida.

Accelera anche lo sviluppo di algoritmi di apprendimento “machine learning“: quando guida il test driver professionista, il computer impara da lui quali manovre effettuerebbe l’essere umano in caso di un determinato pericolo.

La Platform 2.1 si basa su una serie di sensori LIDAR, prodotti da Luminar: un nuovo sistema con un intervallo di rilevamento più lungo, una maggiore densità di rilevamento per meglio individuare la posizione di oggetti tridimensionali presenti sulla strada (che potrebbero essere molto piccoli, ma comunque di ostacolo o pericolo alla guida) e una visualizzazione con un campo dinamicamente configurabile, il che significa che i punti di misura possono essere concentrati dove è maggiormente necessario il rilevamento.

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