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Peugeot 208 GTi NOVE: dai rally alla strada

Un esemplare unico per celebrare i 9 campionati italiani rally della coppia “Ucci-Ussi”.

Quando una Peugeot sfoggia il logo GTI sulla pelle, vuol dire che ha tatuato sulla sua carrozzeria quel DNA sportivo che, da sempre, contraddistingue la Casa del Leone. Se poi fa capolino su una vettura di segmento B come la 208, allora l’effetto evocativo sfocia nella leggenda, come quella della mitica 205 GTI capace di conquistare il pubblico delle piccole bombe anni ’80.

Ebbene, con la 208 GTI NOVE si è andati oltre, perché si tratta di un esemplare unico (in Italia), realizzato appositamente per celebrare i 9 campionati italiani rally conquistati dall’affiatatissima coppia, nelle corse e nella vita, formata da Paolo Andreucci e Anna Andreussi! L’auto ha accompagnato la squadra ufficiale rally del Leone per tutte le gare del campionato italiano appena concluso, e si distingue al primo colpo d’occhio, per via di una livrea unica, ma anche ad occhi chiusi riesce a stupire grazie ad un sound tipico delle auto realizzate per le corse su strada. E’ qualcosa di estremo, che va al di là del concetto di auto sportiva, è il trait d’union tra il mondo delle corse e quello della strada, la sintesi perfetta di una tradizione sportiva che ha saputo vincere ovunque, e di una filosofia costruttiva capace di realizzare piccole bombe per palati fini.

Come va su strada: rallysta con la targa

La 208 GTI NOVE arriva direttamente dal Campionato Italiano Rally, ed è la replica stradale della vettura di Paolo Andreucci ed Anna Andreussi. Certo, non è una trazione integrale come la loro 208 T16 R5, ma riesce a fornire comunque grandi emozioni al volante, per via del motore 1.6 THP con un turbo più grande (rispetto a quello della 208 GTI) che può fregiarsi anche di alberi a camme differenti, e di una linea di scarico completamente riprogettata dalla Supersprint, oltre ad una nuova mappatura. Si tratta di dettagli che, insieme, consentono alla potenza di lievitare fino alla soglia dei 240 CV e, a livello dinamico, fanno la differenza. Infatti, l’erogazione diventa molto più appuntita, se confrontata con quella della 208 GTI “convenzionale”, anche se bisogna convivere con un leggero ritardo del turbo fino a 2.500 giri, proprio come nelle vetture sovralimentate “vecchia maniera”. Certo, bisogna farci l’abitudine, ma poi non c’è il classico calo di potenza dopo i 4-5000 giri, ed il motore continua a tirare come un forsennato fino ed oltre i 7.000 giri. Il tutto condito da un sound d’eccezione che proietta il guidatore direttamente nel mondo dei rally.

La guida è divertente, rapida, e richiede grande concentrazione, perché l’inserimento in curva risulta immediato. Merito dello sterzo diretto, ma anche di un assetto più rigido, e degli pneumatici con spalla decisamente bassa. Tutti particolari che hanno reso il retrotreno più vivo rispetto a quello del modello di serie, al punto che aiuta nella fase d’inserimento in curva con dei leggeri sovrasterzi: una manna per i guidatori più esperti e smaliziati! La trazione è coadiuvata dalla presenza dei nuovi cerchi OZ da 18 pollici, con coperture 205/40, oltre che dall’assetto, ribassato di 10 mm, e dalla carreggiata più ampia di 22 mm all’anteriore e di 16 mm al posteriore. Non manca una potenza frenante adeguata, visto che i nuovi dischi anteriori da 323 mm riescono a fermare l’auto in un fazzoletto.

Chiaramente, la differenza, a livello dinamico, la fa il differenziale meccanico anteriore di Tipo Torsen, che lavora con un sistema di trazione dalla mappatura molto più permissiva, e con un ESP che lascia più libertà alle ruote in fase di accelerazione per far lavorare meglio l’autobloccante, in modo che quest’ultimo possa trasferire con maggior precisione sulla ruota anteriore con più aderenza (quella esterna) l’eccesso di potenza e di coppia motrice, proprio nel momento in cui l’altra (quella interna), scarica di peso, inizia a pattinare.

Insomma, la 208 GTI NOVE è decisamente l’emblema della piccole bombe 2.0, perché riporta indietro nel tempo, nei mitici anni ’80, avvalendosi di una tecnologia moderna per rendere l’esperienza di guida indimenticabile. Un unico appunto, non chiedetele di viaggiare in autostrada come un’auto qualunque: a 130 km/h costanti pensare di sostenere una tranquilla conversazione o di ascoltare la propria musica preferita è pura utopia!

Come va in pista: dna vincente

Su strada la 208 GTi NOVE è qualcosa di indescrivibile, precisa, affilata e dannatamente veloce, ma non sempre le auto da rally sanno essere così efficaci anche in pista. La GTI NOVE però è l’eccezione che conferma la regola. Il suo assetto ribassato e irrigidito è quello delle prove speciali su asfalto, e la cura di ogni dettaglio meccanico in un’ottica esclusivamente rivolta alle performance ha reso la 208 un missile terra/terra, imprendibile anche quando si lasciano i tornanti e le strade montane per assaggiare i cordoli e l’asfalto nero, pulito e regolare della pista.

Bastano poche curve sul circuito dell’ISAM, un tracciato particolarmente tecnico e tortuoso alle porte di Roma, per capire che la 208 GTI NOVE anche in pista è come se si trovasse a casa sua. Se su strada la sua direzionalità eccezionale può mettere un po’ di apprensione sui tratti più guidati e veloci, qui, senza controlli e senza ESP, tutto assume un significato diverso. La precisione con cui l’avantreno si aggrappa al terreno è direttamente proporzionale alla capacità del retrotreno di prendere iniziativa e collaborare fattivamente alla chiusura della traiettoria.

Gli inserimenti in curva sono fulminei con l’anteriore che trova subito grip e la 208 che punta il muso lasciando il posteriore libero di alzare la ruota interna e scivolare quel tanto che basta per uscire con lo sterzo dritto e il sorriso sulle labbra. Più si alza il ritmo e più la GTi Nove risponde precisa,  punto per punto, mostrando un’agilità e un rigore nel misto entusiasmante.

Dentro alle Esse Bagnate la 208 è come se danzasse da un cordolo all’altro, disegnando una traiettoria talmente stretta che è impossibile anche solo pensare di percorrerla con altre auto dello stesso segmento. Rollio e beccheggio sono ai minimi termini. L’assetto è rigido, ma non bloccato, divora i cordoli senza pensieri e regala una grande stabilità e progressione nei movimenti. Il bilanciamento è magnifico, con l’anteriore che punta e il posteriore che gira. Il peso inferiore ai 1.200 kg ha un ruolo chiave nella sua dinamica.

L’impianto frenante a quattro pompanti è un compagno instancabile, giro dopo giro è sempre costante e ben modulabile, semmai a cedere il passo sono i pneumatici che al crescere della foga mollano per via delle temperature. L’unica cosa che manca a questa GTi è proprio un bel treno di semislick!

L’assetto comunque aiuta a sfruttare al massimo il potenziale altissimo di questa piccola bomba. Poco rollio significa una buona trazione, tanto più che a collaborare per questa buona causa troviamo un bel differenziale autobloccante Torsen che trasferisce la coppia in eccesso alla ruota esterna. Anche per questo la GTI Nove è imprendibile, ma non solo. Parte del merito deriva anche dal motore.

Il “piccolo” THP in questa configurazione ha acquistato tanto carattere. Enfatizzato da un sound sublime, cupo e profondo, il 1.6 turbo scarica oltre 300 Nm di coppia già dai 4.000 giri, ma è solo l’inizio… Il bello della GTi NOVE è proprio in alto, dove la versione di serie da 208 CV finisce, qui inizia il divertimento con l’ago del contagiri che continua a salire sempre con più forza fino a sbattere contro al limitatore di giri intorno ai 7.000.

Da una 208 così non vorresti più scendere. Agilissima, veloce e davvero tanto efficace, come solo le auto da corsa sanno essere. LA GTi NOVE unisce i due mondi street/racing offrendo un piacere di guida e una precisione inarrivabile per le auto di serie. E il cronometro è li pronto a sottolinearlo. 1’16”5 è un tempo eccellente per una vettura a trazione anteriore con pneumatici standard. Sullo stesso livello di una vecchia Lotus Elise e più veloce di un mostro come la Classe A45 AMG prima serie, più pesante e impacciata nonostante la trazione 4×4. Partendo dal presupposto che la GTI NOVE “non esiste”… cosa chiedere di più ad una 208? Nulla, magari che Peugeot Sport un giorno ne realizzi una simile in una piccola serie limitata meno esclusiva, ma sempre così efficace. Rallisti e pistaioli, metterebbe tutti d’accordo!

Come è fatta

Si capisce subito che la 208 GTI NOVE è un’auto unica nel suo genere, figlia di un tuning particolare; i primi messaggi all’osservatore arrivano attraverso la livrea bicolore coupe franche, dove il bianco della parte anteriore è separato dal nero di quella posteriore dai colori Peugeot Sport, che tagliano in due la parte finale della fiancata e del tetto. Oltre ai cerchi OZ di stampo racing da 18 pollci, ecco che la vettura in questione presenta diversi elementi di spicco, come il logo celebrativo sui montanti centrali, quello Ucci Ussi 9, presente sui montanti posteriori insieme alla scritta “Hic sunt leones” (emblema delle vittorie di Peugeot Italia), ed i richiami al tricolore riproposti sia nella parte bassa del guscio dei retrovisori esterni, verniciati di rosso, che nelle lettere che compongono la sigla GTI.

Interni

Nell’abitacolo l’effetto racing è enfatizzato dai sedili sportivi anteriori bicolore realizzati con pelle nera ed Alcantara grigia, con tanto di fascia colorata Peugeot Sport sugli schienali, dove albergano anche il logo Ucci Ussi 9 che la scritta “Hic sunt leones”. L’abbinamento tra il nero ed il grigio è ripreso anche dalla plancia, e dal piccolo volante tagliato in basso con tanto di punto zero con i colori del reparto racing della Casa del Leone. Completano il quadro i tappetini specifici di colore rosso, che riprendono la tinta utilizzata per le bocchette d’areazione, per le cuciture e per l’inserto del pomello del cambio metallico.

Chiaramente, non mancano un riferimento al tricolore, che trova spazio nella parte alta della plancia, ed una pedaliera sportiva, per sentirsi sempre in prova speciale. Per il resto, c’è tutto quello che è presente sulle altre 208: dal climatizzatore al display touch per gestire il sistema d’infotainment, perché in questo caso non c’è un regolamento che limita le comodità di “pilota” e passeggeri.

Tecnica

Per realizzare la 208 GTI NOVE alla Peugeot non sono andati troppo per il sottile, d’altra parte doveva essere un’auto speciale, quindi ecco che l’assetto è stato ribassato di 10 mm, le carreggiate sono state allargate di 22 mm allanteriore e di 16 mm al posteriore, mentre l’impianto frenante è stato potenziato con dischi anteriori da 323 mm di diametro e 28 mm di spessore, che lavorano in sinergia con pinze fisse a 4 pistoncini meritevoli del logo Peugeot Sport. Inoltre, per rendere il tutto più intrigante, gli uomini del Leone hanno pensato bene di montare dei cerchi racing da 18 pollici alleggeriti, realizzati da OZ, che vanno a diminuire le masse non sospese.

Il pezzo forte dalla 208 GTI NOVE è comunque il suo cuore a quattro cilindri, sovralimentato, 1.6 THP, che, attraverso una linea di scarico realizzata dalla Supersprint, una mappatura della centralina tutta nuova e specifici alberi a camme, è capace di erogare una potenza che sfiora i 240 CV: decisamente superiore ai 208 CV originali! Per rendere altamente fruibile questo capitale di cavalleria a disposizione del piede destro, ecco che il cambio manuale lavora insieme ad un differenziale anteriore di tipo Torsen, mentre, sia l’ESP che il sistema antipattinamento sono stati ricalibrati per essere decisamente più permissivi. In pratica, è un’autorizzazione al divertimento, un inno alla guida sportiva, praticabile anche attraverso una diversa campanatura delle ruote.

Prezzo: un’auto dal valore inestimabile

Non è possibile quantificare il prezzo di questa vettura speciale, realizzata in pochissimi esemplari. In Italia ne esiste solamente uno, ed è difficile pensare che Peugeot Italia voglia privarsene. Quindi, guidarla rappresenta un’esperienza unica, proprio come lei, che non ha niente di convenzionale e riporta alla guida primordiale: quella dei rally, delle corse su strada, dove è richiesta potenza, grande bilanciamento delle masse e tanta, tanta agilità.

Servizio in collaborazione con:

Valerio Verdone, Claudio Galiena, Alessandro Pinto: Testi

Francesco di Lembo, Davide Zampana: Riprese video

Davide Giorgi, Gianluca Oliva, Francesco di Lembo: Foto

Marco Chiodi: Montaggio video

I tempi sul circuito I.S.A.M. a confronto

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BMW M4 (M.Y. 2015) 1’12″8
Lotus Exige S Roadster 1’12″9
Porsche Boxster S PDK (MY 2014) 1’13″1
Nissan GTR (MY 2011) 1’13″2 *
Mercedes C63 AMG Performance Coupè 1’13″5
BMW M3 Cabrio (E92) (MY 2012) 1’13″8
Lotus Evora S 1’14″1
Renault Megane RS (MY 2015) 1’14″7
Lotus Evora (MY 2013) 1’14″8
Audi S1 (MY 2014) 1’15″4
Lotus Elise 192 CV 1’15″9
Peugeot 308 GTI 1’15″9
Renault Megane RS (MY 2012) 1’16″0
BMW 135 XI 1’16″2
Lotus Elise 116 CV 1’16″5
Peugeot 208 GTi NOVE 1’16″58
Mercedes A 45 AMG 1’16″6
VW Scirocco 1’16″9
Mini Cooper JCW 1’16″8
Ford Fiesta ST 1’17″02
Renault Clio RS 1’17″21
Citroen DS3 Racing (m.y. 2012) 1’17″22
Renault Clio IV RS Gordini 1’17″45
Peugeot 208 GTi 1’17″68
Mini Cooper S 1’17″81
Audi A1 TFSI (MY 2012) 1’17″9
VW Polo 1.4 GTI (MY 2012) 1’18″2
Abarth 500 (MY 2012) 1’22″0
Toyota Aygo 1.4 D4D (MY 2011) 1’27″4
* tempo ottenuto con temperatura molto rigida e senza pneumatici high performance

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