Home Motorsport Formula 1 La Formula 1 venduta a Liberty Media. A vincere è sempre Ecclestone

La Formula 1 venduta a Liberty Media. A vincere è sempre Ecclestone

Sir Bernie: “E’ stato deciso che io rimanga come direttore esecutivo, e quindi mi occuperò ancora di circuiti, televisioni etc etc”

Gira che ti rigira, alla fine la spunta sempre lui. Se c’è una cosa in cui è bravo Bernie Ecclestone, è quella di riuscire ad ottenere ciò che vuole. Perfino nel momento di un passaggio epocale come quello annunciato oggi da Liberty Media, che ha rilevato “de facto” la proprietà della Formula Uno con un accordo di acquisto da parte di John Malone nei confronti del fondo CVC. Vince Ecclestone dicevamo.

Già, perchè tramite una nota ufficiale Donald Mackenzie – vicepresidente CVC – ha spiegato come sir Bernie rimarrà in carica per altri due-tre anni. Sarà un traghettatore insomma. Il che, alla veneranda età di 85 anni non risulta essere malvagia come prospettiva. Perdere e abbandonare totalmente la propria creatura avrebbe fatto evidentemente troppo male. Venderla a Rupert Murdoch nemmeno, tanto che l’avvio della scalata da parte del magnate si risolse con il no deciso proprio di Ecclestone.

Ed infatti, ora arriva la stoccata, la sua scelta. Ponderata sicuramente perchè i nuovi proprietari vivono e sono figli di ciò in cui Ecclestone non è stato mai bravo: la comunicazione dei nuovi media. Ecco quindi la realtà Liberty Media Corporation, che ha messo sul tavolo, secondo quanto riportato da Autosport, una cifra stimabile sui 7,5 miliardi per rilevare un pacchetto di azioni pari al 35% del già citato fondo CVC. In una Formula Uno che continua a mostrare crepe nette e visibili sopratutto dal punto di vista del fascino e dell’appeal, Ecclestone ha quindi risposto con una battuta che sa di verità

“E’ stato deciso che io rimanga come direttore esecutivo, e quindi mi occuperò ancora di circuiti, televisioni etc etc. Non sono mai riuscito a fare soldi con i social media. Carey Chase (attuale vice direttore 21st Centry Fox e nuovo partner nella gestione operativa) ha buoni contatti con sponsor, social e America. E’ una buona mossa per la F1”.

All’età di 85 anni quindi, il vecchio Bernie riesce ancora a ricoprire perfettamente il ruolo di deus ex machina, a manovrare perfettamente i fili di una creatura che non gli appartiene più da tempo. E lo fa cercando di sanare i buchi neri di una realtà – per usare un gioco di parole – ibrida.

Formula 1 2016

Già, perchè la Formula Uno attuale non ha il fascino spartano e grezzo, sporco d’olio motore di un tempo. Non ha vetture cattive, difficili, invalicabili e rumorose. Ha dei V6 turbo complicatissimi, eccellenti per stimolare le fantasie di ingegneri e tecnici, che però non fanno appassionare il pubblico. Un pubblico che quindi non è più definito.

L’appassionato vero era presente quando le McLaren di Senna e Prost doppiavano praticamente tutta la griglia. Si entusiasmava. Ora si appassiona molto di meno in questo duopolio Rosberg-Hamilton. Di certo non per colpa della Mercedes, “colpevole” di fare al meglio il suo lavoro. Ecco la strada tracciata da Ecclestone quindi: coinvolgere chi di nuovi media ne sa, ci capisca molto di più, per far si che lo spettacolo sia alla stregua della richiesta economica.

Perchè la Formula Uno al momento sembra un grande circus autoreferenziale che non riesce a trasmettere più passione. Ben venga un’apertura – tardiva – verso le nuove generazioni con i nuovi mass media, sopratutto dal punto di vista social. Ma si tratterrebbe di un adeguamento necessario nello sfruttamento di un mezzo. Il problema sarà cercare di far tornare il fascino al contenuto. Un fascino che l’era turbo ibrida, e la trasmigrazione verso paesi e circuiti che nulla hanno di appetibile con il mondo del motorsport, hanno intaccato pesantemente. Ciò nonostante, sir Bernie continua nei suoi ultimi anni di cammino ( “ancora due tre anni e lascio”).

Gp Russia F1 circuito

Colui che rese grande la Formula Uno negli anni Settanta, trasformando un piccolo business in una realtà globale, riuscendo quindi – spinto dalla grande forza propositiva di un personaggio come sir Jackie Stewart – a intraprendere un grande cammino sotto il profilo della sicurezza, non viene scalzato dal suo posto di potere nemmeno dopo un passaggio di consegne cosi epocale. Anzi, riesce a chiudere tutte le mosse alla perfezione come nella migliore partita a scacchi. Evidentemente, a 85 anni, il vecchio Ecclestone ancora mostra tutta la sua incredibile visione manageriale. La speranza è che le mosse siano state giuste per il futuro della Formula Uno.

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