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Volkswagen Golf Sport Edition: il backstage dell’ultimo spot tv

Dentro agli studi di montaggio dello spot tv per capire le dinamiche produttive, scoprire i segreti della casa di produzione e fare alcune domande all’agenzia creativa

Sono poche le auto che possono fregiarsi di un cursus honorum, di una storia lunga oltre quarant’anni. Si tratta in effetti di una rarità, che elegge alcune vetture a ruolo di protagoniste nel corso della storia su quattro ruote. Non potrebbe essere altrimenti. Ecco perchè tali protagoniste diventano elemento e fenomeno quasi sociale, di costume, in grado di reinventarsi e riconvertirsi per mantenere sempre quello status quasi da precorritore, mai da inseguitore. Ed un esempio fondamentale non può che ricondurci alla Volkswagen Golf.

Era il 1974 quando in Germania pensarono di voler presentare una vettura semplice, compatta che dovesse raccogliere l’eredità del Maggiolino di Ferdinand Porsche. Fu una rivoluzione iniziata pochi anni prima da Richard Gumpert e Kurt Lotz, che rimasero folgorati dalle creazioni di Giugiaro nella via di Torino. Nacque la Golf.

Da allora, sette generazioni sono passate, fino a oggi: la Golf ha percorso i tempi, evolvendosi stilisticamente e meccanicamente, andando di pari passo con l’evoluzione della società e della comunicazione.

Dietro le quinte di una comunicazione istituzionale

Proprio su questo punto oggi vogliamo concentrarci. Perchè abbiamo voluto andare ad analizzare e vedere cosa si cela dietro le quinte di uno spot. La comunicazione, le pubblicità, sono i veicoli fondamentali per celebrare il messaggio a cui si vuole dar voce. Dalle prime pubblicità ad oggi, l’evoluzione in questo settore ha portato ad un impegno, tecnico e umano, sempre maggiore.

Un dispiego di mezzi per una volontà di aumento della qualità percepita, arrivata a un livello cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. E’ per questo che, dietro le quinte di uno spot per la nuova Volkswagen Golf Sport Edition, ci siamo confrontati con i registi e la troupe, sottoponendoli ad alcune domande:

Qual è l’idea creativa alla base del nuovo spot di Golf Sport Edition? 
Maurizio Tozzini: “Parlare di Golf è sempre una sfida a livello creativo. E’ l’auto più venduta, il brand con heritage più forte per Volkswagen. La Sport Edition ci ha subito ispirato: l’eleganza dell’allestimento R line con tutto il fascino dei dettagli sportivi, la piacevolezza di guida di sempre, non una sportività estrema e per pochi ma il coinvolgimento estetico e motoristico che appassiona tutti.

Da qui il concetto, Golf Sport Edition è la sportività, al meglio della sua forma estetica: lo sport nella sua forma migliore. Il protagonista è un runner, che si gode lo sport all’aria aperta ma che sa godersi anche il viaggio di ritorno all’alba, dal mare alla città, attraverso la sportività e il piacere di guida della sua Golf”.

Quanto tempo serve per una produzione di questo tipo, tra arrivo dell’auto e fine montaggio? 
Gabriele Goffredo: “Questa produzione è stata particolarmente intensa e veloce. I giorni effettivi di ripresa sono stati due, ma l’intero processo ha previsto circa due mesi. Le valutazioni di regia, le location da definire, le scelte legate alla fotografia, l’intera macchina produttiva da mettere in moto, un processo lungo e molto accurato.

E poi, anche il seguito, con tutte le lavorazioni di montaggio, di messa a punto cromatica. E’ questa una fase molto delicata, quella in cui si realizza veramente il film che poi si vedrà in televisione”.

Potete raccontare alcuni aneddoti curiosi sulla produzione o piccoli contrattempi occorsi durante i lavori e come sono stati risolti?
Gabriele Goffredo “I giorni di ripresa sono stati molto ricchi. Innanzitutto per inseguire la luce ottimale, l’inizio delle riprese era sempre all’alba. Lisbona ha offerto scorci veramente interessanti a livello urbano: una poliedricità di architetture che ha valorizzato l’auto. Oltre che in città abbiamo girato anche sulla costa a nord, a picco sull’Oceano, luoghi davvero suggestivi”

Maurizio Tozzini “Tra gli imprevisti abbiamo avuto solo qualche ora di maltempo, poca cosa in sé, ma una grande sfida quando tutto il lavoro si deve comprimere in poche ore di luce di buona qualità”.

Come è avvenuta la scelta tecnica dell’attrezzatura. Ad esempio, perché utilizzare una Red Cam o una Arri Alexa?
Solitamente Karen predilige la Red Dragon per la qualità del sensore e i file raw che genera sono ottimi per gestire fasi successive di postproduzione.

Come sono divisi i diversi gruppi di lavoro? Luci, gruppi elettrogeni, cameramen, inquadrature, fuochi, logistica, attrezzature mobili e quant’altro?
A livello di crew, avendo 2 macchine da presa il Camera Dept era composto da: 2 Focus puller, 1’Aiuto operatore, 1 Digital Data Manager, 1 Vtr ai monitor e un operatore per il russian arm; poi esiste il reparto grip per tutto il materiale, i macchinisti e i Rig per l’auto; il reparto Elettricisti per luci, gli attrezzisti per scenografia e pulizia dell’auto. Più altri tecnici specializzati per l’utilizzo del braccio sul russian arm con la testa remotata flight head V advanced.

Parlateci del Crane motorizzato: che sistema di stabilizzazione utilizza? Quanti motori ha? Come viene gestito e che tipo di telecamere supporta? Quanto pesa una struttura del genere posizionata sopra l’auto?

E’ un braccio con una testa stabilizzata. Flight Head V advanced su 3 assi remotata. Dall’interno dell’auto si possono controllare e comandare lo zoom, i fuochi, il diaframma oltre ai movimenti di pan e di tilt.

Oltre alle telecamere Broadcast (Arri o Red ) per alcune scene avete utilizzato anche telecamere di tipo consumer ? Come ad esempio delle Reflex (Canon o Nikon) o delle Mirror Less (Sony o altro) ?

E’ stata utilizzata 1 Sony alpha 7 R mark 2 per 2 take montandoci sopra delle ottiche cinematografiche, le stesse usate sulla Red.

Volkswagen Golf Sport Edition

La nuova Volkswagen Golf Sport Edition, si distingue, dalla versione di serie per un assetto maggiormente improntato alla sportività, ma anche per tutta una serie di dettagli funzionali a realizzare il proprio animo. Ecco quindi i cerchi in lega da 17 pollici bruniti, i cristalli posteriori oscurati, il cielo nero, i fari fendinebbia. Certo è che le novità si mostrano dal momento in cui si apre la portiera, con il battitacco anteriore in acciaio.

Una volta seduti nell’avvolgente sedile sportivo Race con il logo R si può notare la pedaliere in acciaio spazzolato per un miglior grip della pianta del piede, ed il volante sportivo multifunzione in pelle specifico “R-Line” con sterzo progressivo, oltre al pomello della leva del cambio in pelle.

Esteticamente si possono rimirare lo spoiler posteriore in tinta ma anche i paraurti e le minigonne R-Line. Confermato il sistema di infotainment con il display touch screen da 5 pollici, lettore CD/MP3, SD Card, aux-in e sei altoparlanti, oltre al climatizzatore di serie.

Tecnicamente, la Volkswagen Golf Sport Edition si declina in quattro distinte motorizzazioni, due a benzina e due diesel. Per le prime troviamo il 4 cilindri 1.4 litri TSI, con potenze da 125 a 150 cavalli.

Per il diesel ecco i 4 cilindri da 1.6 litri e da 2 litri con potenze che vanno da 110 a 150 cavalli. A queste sono abbinati i cambi manuale a 5 rapporti o automatico DSG a 7 rapporti per la 1.6, e invece sei rapporti manuale o sei automatico DSG per il 2.0 litri. I prezzi? A partire da 23.700 €

Lo spot televisivo