Home Test Drive Opel Astra 1.6 CDTi: la prova su strada

Opel Astra 1.6 CDTi: la prova su strada

Linea accattivante e allestimenti premium la rendono veramente una valida concorrente tra le tedesche più agguerrite del segmento? Scopritelo con noi.

Al pari di altre tedesche di lunga tradizione, Opel Astra è ormai un “grande classico” nel panorama automobilistico europeo, un nome familiare a tutti e che, negli ultimi anni, è stata protagonista di un buon lavoro di restyling ed ammodernamento.L’ultima versione, in particolare, ha riscosso un certo successo, in termini di gradimento, da parte del pubblico e quindi abbiamo deciso di provarla, nella nuovissima motorizzazione diesel 1.6 CDTi. Prescindendo dalla vettura scelta per il test, è utile ricordare che la gamma dell’Astra è molto ampia e spazia dal 1.4 benzina da 90 cavalli, fino alla 2.0 turbo da 200 CV, con prezzi che, ugualmente, oscillano dai 17.350 € chiavi in mano, ai 25.400 €, sempre chiavi in mano, mentre il modello da noi provato, di listino, costa 23.100 €.

Bella come Claudia Schiffer?

Quello che ha conquistato molti appassionati della nuova Astra, come spesso accade, è una nuova linea ed un’estetica ben calibrata e studiata a pennello per trasmettere l’idea di sobrietà ed eleganza, unita ad un senso di sportività e modernità. In Opel definiscono questo stile come “a lama rovesciata”, andando così a sottolineare la silhouette che la fa quasi assomigliare ad una coupé, con linee morbide ed affusolate, caratterizzate dalle fiancate a cintura alta, sormontate da finestrini meno grandi e anch’essi più affusolati. Nella porzione frontale del veicolo spicca il logo con il fulmine, al centro della griglia, ispirata dalla GTC, con i gruppi ottici con luci di posizione a LED, dalla forma quasi liquida. L’andamento della parte posteriore, invece, è caratterizzato tanto dall’ampio fascione a diversi livelli, sottostante il vano portabagagli, quanto dalle luci sempre di forma irregolarmente fluida e, ancora, dal logo della Casa che campeggia al centro. Se in tutti questi anni di comunicazione, la teutonicissima Claudia Schiffer non v’avesse ancora persuasi che la Opel deve essere annoverata tra le auto tedesche, allora saranno forse alcuni particolari a convincervi. La realizzazione dei particolari, infatti è molto elevata e alcuni particolari, come le finiture cromate attorno ai finestrini, denotano un’attenta ricerca stilistica che conferisce fascino ed eleganza all’Astra.

Ricercatezza e qualità all’interno

[rating title=”comfort” value=”8″ layout=”left”] Lo stesso discorso sulla qualità di realizzazione appare ancora più evidente una volta a bordo. Tanto il disegno, quanto i materiali usati per realizzare l’abitacolo dell’Astra, sono di livello alto per il segmento e risultano assolutamente piacevoli, tanto alla vista quanto al tatto: le imbottiture dei sedili e degli sportelli, le plastiche della plancia e perfino i tanti bottoni disseminati nell’abitacolo denotano tutti la stessa attenzione stilistica degli esterni. Dietro al volante troviamo i due grandi quadranti circolari che mostrano velocità e giri motore, oltre a raggruppare le varie spie, mentre in due quadranti più piccoli, sempre di forma circolare, sono riportati il livello del carburante, la temperatura dell’olio ed il display multifunzione DIC (Drive Information Center).

La parte centrale della zona anteriore dell’abitacolo è dominata dal display da 7 pollici dell’infoteinment, al di sotto del quale, come a cascata, compaiono un gran numero di pulsanti: all’inizio, infatti si rimane colpiti dalla grande quantità di bottoni e ci vuole qualche giorno di guida perché li si trovi “al primo colpo” mentre si guida. Ovviamente altri comandi compaiono sul volante, nello specifico quello relativi alla gestione del Cruise Control, del limitatore e alla gestione dell’infotainment. Sedile e volante hanno regolazioni multiple ed è molto facile riuscire a trovare la posizione di guida desiderata, così come, occupando i sedili posteriori, si riesce a godere di una certa comodità anche con quattro adulti di media altezza, mentre i più alti, se seduti sul divanetto retrostante, avranno qualche fastidio qualora i sedili anteriori siano completamente arretrati. Risulta meno facile ed intuitivo da utilizzare il comando adibito alla gestione del DIC, posizionato sulla leva che aziona i segnalatori di direzione. Infine, lo spazio di carico. Nel portabagagli si hanno a disposizione 370 Lt di capienza, con una soglia d’ingresso forse un po’ alta, ma che possono diventare 1.235 qualora si abbattano i sedili posteriori.

Cosa c’è sotto la scocca?

[rating title=”motore” value=”8″ layout=”left”] Abbiamo visto com’è l’Astra fuori e come si presenta dentro, ora diamo un’occhiata a cosa si nasconde SOTTO.

Sotto al cofano motore, troviamo il consueto coperchio insonorizzante che nasconde alla vista l’architettura del motore. Come già detto troviamo un motore diesel a quattro cilindri con una cubatura nominale di 1.600 cc, per una potenza massima di 136 cavalli ed una coppia massima di 300 Nm. Per quanto riguarda consumi ed emissioni, il 1.6 CDTi, grazie anche ad dispositivo Start/Stop di serie ed al sistema di recupero di energia di frenata, riesce ad attestarsi sui 4,1 litri di carburante per 100 chilometri, con emissioni di CO2 pari a 109 grammi per chilometro, ottenendo un’omologazione Euro6. Sotto alla scocca, invece, troviamo il reparto sospensioni, che anteriormente dispone di uno schema McPherson corretto, ossia con perno sdoppiato e barra stabilizzatrice cava.

Inoltre, l’avantreno è supportato da un “sottotelaio” in acciaio, collegato alla scocca con supporti idraulici così da filtrare il rumore di rotolamento e le vibrazioni. Per quanto riguarda il retrotreno, invece, troviamo molle e ammortizzatori non coassiali, oltre al fatto che compare un’efficiente soluzione per garantire sicurezza ed affidabilità: il classico ponte torcente a ruote interconnesse è integrato da un “parallelogramma di Watt” con lo scopo di minimizzare le spinte trasversali.

Incremento tecnologico

Una bella linea, un motore che gira bene e consuma poco sono indubbiamente delle caratteristiche che contribuiscono notevolmente ad innalzare il livello di soddisfazione di un cliente, ma quello che, sempre più spesso fa la differenza è la quantità e tipologia di dispositivi elettronici a bordo di un’auto. Abbiamo già menzionato il DIC (Drive Information Center) che fornisce sul display della consolle centrale una serie di informazioni utili alla guida ed al mantenimento dell’auto, ma ben altre novità, a dire il vero abbastanza insolite per auto “economiche” come l’Astra, arricchiscono la macchina dal fulmine sul cofano. Cominciamo col presentare il sistema FlexRide, un dispositivo che consente di regolare elettronicamente la rigidità degli ammortizzatori, impostando tre regolazioni predefinite: Standard, Sport, con un assetto più rigido, o Tour, ovviamente più morbido e maggiormente indicato ai fondi stradali meno regolari. Anche per quanto riguarda la sicurezza alla guida, sia attiva che passiva, la Astra mostra un allestimento degno delle vetture di alta fascia.

Troviamo infatti airbag frontali e laterali, sia ad altezza del torace che quelli a tendina, con possibilità di disattivare quello del passeggero attraverso un apposito interruttore. Ricca anche la dotazione riguardante la sicurezza attiva, che prevede, su richiesta, il dispositivo denominato Opel Eye, ora alla sua seconda generazione. Grazie alle telecamere ed al dispkay si può godere di alcuni aiuti alla guida, come il riconoscimento dei segnali stradali, il Lane Departure Warning (LDW), il Following Distance Indicator (FDI) ed il Forward Collision Alert (FCA). Il segnalatore di cambio di corsia LDW entra in funzione una volta superata la velocità di 56 km/h e si può vedere una spia verde accendersi nel quadrante del contagiri e, qualora appunto si cambi corsia senza averlo segnalato, la spia diventerà gialla e si attiverà anche una segnalazione acustica. Innovativo anche l’allarme di collisione FCA: il dispositivo infatti entra in funzione al superamento dei 40 km/h e rileva un veicolo che precede sullo stesso percorso entro una distanza di circa 60 metri. Si può impostare la sensibilità del sistema su tre diversi livelli: vicino, medio, lontano. Avviene così che qualora ci si distragga o comunque si arrivi vicino alla macchina che ci precede ad una distanza inferiore da quella impostata, si attiveranno delle segnalazioni visive ed acustiche per riportare l’attenzione sull’eventualità di una collisione con il mezzo antistante.

Oltre ai sistemi per la sicurezza, la nuova Astra dispone anche di un sistema multimediale evoluto e di buon livello, chiamato Radio CD Navi 900: dispone di 6 altoparlanti e può riprodurre tanto CD, quanto file digitali, in formato MP3 o WMA. Ovviamente dispone anche degli ingressi per i dispositivi esterni più disparati, come lettori multimediali, della Casa della mela o di altri produttori, chiavette USB o dispositivi esterni di varia natura. Inoltre, affinché nessuno possa giustificarsi quando colto in flagrante a parlare al telefono mentre si guida, dispone anche di sistema Bluetooth/Vivavoce.

Un unico neo in questo tripudio di circuiti al silicone: il display da 7 pollici non è touch screen e si dovrà navigare nei vari menù del sistema multimediale con manopole e pulsanti.

Per aspera con Astra!

Come abbiamo già detto, appena entrati nell’abitacolo si ha una buona sensazione che deriva dalla cura costruttiva e dal design degli interni, ma è solo una volta alla guida che si può effettivamente valutare la qualità complessiva dell’Astra, quindi, senza indugi ci apprestiamo a partire. Quando cominciamo con la regolazione degli specchietti, ci rendiamo conto che le fiancate a cintura alta ed i finestrini rastremati, se da una parte aumentano l’appeal estetico del mezzo, di contro limitano un po’ la visibilità, soprattutto nella zona posteriore dell’auto; per le manovre, quindi, torna utilissima la telecamera che sopperisce a questo deficit di visibilità.

[rating title=”su strada” value=”8″ layout=”left”] Messa in moto l’Astra, possiamo apprezzare una caratteristica ancora non notata, ossia perché il motore sia definito “whisper” – bisbiglio. La rumorosità infatti è molto ridotta, grazie ad un’insonorizzazione eccellente che riesce addirittura difficile riconoscere il tipico sound del diesel. Dentro la prima e si parte. Il cambio manuale ha innesti rapidi e precisi e rende difficile rimpiangere un cambio automatico, anzi, fa addirittura piacere azionare la leva senza avere mai incertezze o “intoppi”, così come lo sterzo risulta essere molto preciso e ben calibrato, grazie anche al servocomando elettrico. Il comportamento del motore è molto buono: già dai 2.000 giri eroga in maniera lineare e progressiva, con un comportamento energico, ma non brusco, nonostante i ben 300 Nm già a 1.750 giri; forse giusto nelle riprese risente un po’ e scalare una marcia è d’obbligo, se ci si ritrova a dover fare una ripartenza.

Anche i freni hanno un ottimo comportamento e risultano essere molto vigorosi e modulabili, così come le sospensioni che riescono ad assorbire le diverse asperità che si possono comunemente incontrare sul disastrato manto stradale italiano. Per quanto riguarda le sospensioni, poi, abbiamo anche la possibilità di modificarne l’assetto, così come, grazie al sistema IDS Plus, possiamo variare anche altre caratteristiche: passando infatti dalla modalità standard alla sport o alla tour, non solo cambia la rigidità del reparto sospensioni, ma anche la risposta del motore e del volante.

Andando a cercare il famigerato pelo nell’uovo, rimaniamo soddisfatti anche da sistema Start&Stop molto rapido, e comunque disinseribile, come dall’Hill Start Assist che aiuta nelle partenze in pendenza.

Alla fine della nostra prova possiamo trarre quindi le nostre conclusioni: l’Opel Astra 1.6 CDTi si dimostra essere un’ottima auto, soprattutto in relazione al prezzo contenuto, rispetto alle concorrenti più blasonate di cui riesce a raggiungere tranquillamente il livello tecnologico e qualitativo per quanto riguarda le finiture. Per avere una linea accattivante e sportiveggiante si deve rinunciare ad un pizzico di visibilità ed affidarsi alla telecamera posteriore. Pochi difetti, poche pecche, forse la più eclatante è l’assenza di un display touch screen con conseguente proliferazione di comandi nell’abitacolo, ma certamente questo neo, per quanto peculiare in un periodo in cui questa tecnologia viene largamente utilizzata su vetture di questo segmento, non inficia l’ottimo comportamento generale dell’Astra.

[progressbar title=”Voto Finale” value=”8″]

Scheda tecnica

MOTORE

Modello 1.6 CDTI 136CV EcoFLEX S&S 5 porte Cosmo
Numero cilindri 4 cilindri in linea
Cilindrata 1598
Alimentazione Diesel
Potenza max/regime 100kW (136 CV) a 3500 giri/min
Coppia max 320 Nm
Trazione Anteriore
Cambio Manuale
Marce 6

CORPO VETTURA

Carrozzeria Due volumi
Numero porte 5
Numero posti 5
Bagagliaio (min-max) 370 – 1235 dm3
Capacità serbatoio 56 litri
Massa in ordine di marcia 1.475 kg
Lunghezza 441 cm
Larghezza 181 cm
Altezza 151 cm
Passo 268 cm

PRESTAZIONI E CONSUMI

Velocità max 200 km/h
Accelerazione 0-100km/h 10.3 secondi
Omologazione Euro 6
Emissioni CO2 (g/km) 104
Consumo Urbano 4.6 litri/100 km
Consumo Extraurbano 3.6 litri/100 km
Consumo Misto 3.9 litri/100 km
Prezzo 25.850 Euro

Ultime notizie su Test Drive

Tutto su Test Drive →