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La patente a punti: l’effetto si sta esaurendo

Secondo l’Ania, l’associazione che riunisce le imprese assicuratrici, l’effetto indotto dall’introduzione della nuova patente a punti va lentamente esaurendosi. Lo dicono alcuni dati sulle percentuali dell’incidentalità registrata nel nostro Paese. Il tasso di riduzione degli incidenti, secondo l’Ania, “è andato attenuandosi fortemente nel corso degli anni, fino quasi ad annullarsi nel 2005”. Sono sufficienti alcuni

Secondo l’Ania, l’associazione che riunisce le imprese assicuratrici, l’effetto indotto dall’introduzione della nuova patente a punti va lentamente esaurendosi. Lo dicono alcuni dati sulle percentuali dell’incidentalità registrata nel nostro Paese.

Il tasso di riduzione degli incidenti, secondo l’Ania, “è andato attenuandosi fortemente nel corso degli anni, fino quasi ad annullarsi nel 2005”. Sono sufficienti alcuni dati per rendere l’idea del fenomeno: il calo è stato lo scorso anno dello 0,4%, nel 2004 dell’1,3%, nel 2003 (anno di entrata in vigore del nuovo codice della strada e della patente a punti) del 3,6%.

A questo punto, però, scrive ancora l’Ania, “per riuscire ad abbattere ulteriormente l’incidentalità stradale, occorre intervenire ancora sugli elementi che determinano i fattori di rischio della circolazione attraverso nuove ed efficaci misure per la prevenzione degli incidenti con iniziative congiunte nei settori della comunicazione, informazione ed educazione stradale”.

Ci auguriamo anche noi che, dal punto di vista della “cultura dell’automobile”, il nuovo Governo metta in atto alcune serie misure atte a diffondere la coscienza della “buona guida” tra gli automobilisti (corsi nelle scuole; abolizione della vendita degli alcolici negli autogrill, miglioramento della rete…) invece che insistere con misure punitive per i comportamenti scorretti, utili solo, forse, a riempire le casse comunali.

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