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Nuova Alfa Romeo Giulia: i render dei nostri lettori

La berlina del Biscione torna a vivere virtualmente nei render di alcuni nostri lettori prima del suo debutto ufficiale previsto per i prossimi mesi: ecco la nuova Alfa Romeo Giulia.


La nuova Alfa Romeo Giulia è una delle auto più attese dei prossimi mesi, sia dal pubblico alfista, sia da tantissimi altri appassionati di automobili. I nostri lettori Rosario Dalessandro e Marco Procaccini (alias mpcardesign) hanno così progettato e realizzato alcuni interessanti render che prefigurano una proposta di stile per la futura Alfa Romeo Giulia. La passione ha guidato il progetto che è partito da un punto saldo estremamente importante per un’auto come un’Alfa Romeo: creare una vettura senza partire dalla calandra, rendendola immediatamente riconoscibile per le sue linee e non solo per il suo frontale. Alcune linee tese riprendono lo stile Alfa degli anni settanta, con il design complessivo che però non tradisce le aspettative di una vera classica moderna vista la quasi totale assenza di caratteristiche ispirate alle attuali tendenze di car design.

Certo il look è estremamente attuale, con alcune importanti citazioni al passato del Biscione come si può vedere dal posteriore, con venature di chiara ispirazione Alfa, o dal frontale appuntito con un cofano che riprende un design ormai perso nella gamma di Arese. Il progetto ha richiesto circa 800 ore, tra studi preliminari, sketch, bozzetti, render, modifiche, studio dei dettagli, colori e post produzione. Una proposta a nostro avviso davvero molto interessante che lascia trasparire passione e creatività. Ora però lasciamo la parola direttamente a chi quest’auto l’ha disegnata con mano, Rosario Dalessandro e Marco Procaccini.

Questo progetto nasce da una idea di Alfa, che avevo in mente da qualche anno e che, grazie a Marco Procaccini (alias mpcardesign), ho potuto realizzare. Tutto il progetto si è sviluppato intorno ad un tema : disegnare un’Alfa Romeo senza partire dallo scudo, in modo da riconoscere la vettura inequivocabilmente come un’Alfa Romeo, al netto dello scudo o trilobo. Questo ha imposto di recuperare i genomi della casa.

Altro concetto che abbiamo voluto portare avanti è stato quello di attingere a piene mani al nostro design italiano d’avanguardia, i cui maestri sono Gandini, Frua, Giugiaro/Bertone e Pininfarina. Ho voluto riprendere un discorso iniziato agli inizi degli anni sessanta e interrotto alla fine degli anni settanta.
Era facile cadere nel tranello di proporre un remake o di proporre varianti a design di tendenza (grandi scudi, cofani pieni di nervature, mille cromature, gobbosità). Invece abbiamo voluto percorrere la strada della “essenzialità necessaria”, la moderna interpretazione degli stilemi tipici del design italiano, applicato all’Alfa Romeo, senza inquinamenti da mode o giudizi esterni e volutamente refrattaria ai facili apprezzamenti.

Marco Procaccini e’ stato molto paziente a sopportarmi in tutte le mie richieste di modifica al modello che quotidianamente prendeva forma. Abbiamo lavorato sulle superfici e sui volumi e non ultimo sui dettagli, per dare autenticità alla vettura. La parte anteriore è nata di getto, partendo dal raccordo tra il fanale anteriore e il cofano, creando la caratteristica “pinna” presente sulle Alfa Romeo Giulia berlina e Alfa Romeo Giulia GT.Il resto e’ nato di conseguenza.

Volevo uno sguardo felino e al tempo stesso elegante che fosse protagonista più dello scudo. Lo scudo è un omaggio all’Alfa Romeo Giulia GTV, che lo proponeva, ricavato solo dalle lamelle, con la forma trapezoidale. Mi è venuto naturale disegnarla con questo scudo così discreto, razionalista, ma al tempo stesso simbolo di un’era in cui il nostro design era espressione di avanguardia. Per simmetria, la parte inferiore della vettura propone due baffature che convergono verso lo scudo “mozzato”.

La parte laterale si sviluppa sulla linea di cintura, volutamente mantenuta bassa, per mantenere equilibrio tra le zone piene e le zone vetrate. La fiancata e’ scolpita dai parafanghi aggettanti e dal dialogo tra la superficie convessa, sopra la linea di cintura e la superficie concava sottostante. Anche nella parte laterale vi è un omaggio “spudorato” all’Alfa Romeo Giulia TI berlina prima serie, riproponendo il disegno delle frecce laterali. La coda e’ stata pensata estremamente rastremata, con il profilo ad angolo negativo (come su Alfetta Gt e Merak).

La parte posteriore è quella che più mi sta a cuore. Creare un prospetto posteriore che fosse indiscutibilmente “Alfa Romeo” non è cosa semplice, inoltre deve dare continuità logica alla parte anteriore che vorrebbe rubare la scena. In questa zona si concentrano gli elementi di design che caratterizzano il progetto, ossia la dialettica tra superfici concave e convesse, sezioni squadrate e raccordi morbidi. Le gemme posteriori, inserite su una superficie a cuspide, dallo sguardo melanconico, ma anche misterioso, reinterpreta in chiave moderna il posteriore della Giulia GT e della Alfetta GT. Lo sguardo dell’osservatore e’ concentrato sulla parte alta della coda, creando idealmente l’effetto dinamico della coda alta. Anche qui la ricerca della simmetria ha voluto inserito al centro il tubo di scarico, evitando l’inutile, quanto voyeristico, doppio scarico ai lati.

Dettagli :
– stemma anteriore in versione 1972 (mio anno di nascita) e di diametro più piccolo;
– stemma posteriore e sui mozzi dei cerchi come quelli della Giulia (in B/N)
– freccia laterale tratto da disegno originale della Giulia prima serie
– cerchi in lega che ripropongono il “millerighe” Alfa, attualizzato e con qualche reminiscenza dei cerchi della Merak.

Quindi se dovessi descrivere in sintesi la vettura scriverei :

UGUALE A TUTTE, DIVERSA DA TUTTE
CLASSICA, MA RIVOLUZIONARIA
VINTAGE, MA ALL’AVANGUARDIA

ESSENZIALMENTE ALFA ROMEO

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