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Rinasce la Carrozzeria Touring

Un mito che rinasce è una sfida avvincente! significa riportare in vita valori e concetti che sembravano perduti per sempre. Nel campo dell’auto, dove l’interesse oggigiorno è indotto, in molti casi, dal marketing e non come moto di passione, ciò è oltremodo straordinario perché crea continuità con il passato, quando l’auto non era un bieco

Un mito che rinasce è una sfida avvincente! significa riportare in vita valori e concetti che sembravano perduti per sempre.

Nel campo dell’auto, dove l’interesse oggigiorno è indotto, in molti casi, dal marketing e non come moto di passione, ciò è oltremodo straordinario perché crea continuità con il passato, quando l’auto non era un bieco mezzo di trasporto senza un’anima, ma un oggetto di culto a tutti i livelli, dalla Fiat Topolino alla Ferrari 250 GTO.

A quei valori si ispira l’avventura del Gruppo Internazionale Zeta Europe BV che lo scorso 21 aprile ha ufficialmente acquisito i diritti del marchio Touring Superleggera, una delle carrozzerie più famose della storia dell’automobile.

Gli obbiettivi sono ambiziosi: un centro servizi di alta qualità e professionalità situato a Milano per i prodotti dell’industria automobilistica internazionale. I settori riguarderanno il design automobilistico, modelli, prototipi e la realizzazione di automobili di nicchia prodotte in tiratura limitata.


Nata nel lontano 1926 per iniziativa di Felice Bianchi Anderloni e Gaetano Ponzoni, la Carrozzeria Touring cominciò a produrre carrozzerie per automobili le quali si caratterizzavano per la grande leggerezza. Gradatamente l’operatività entrò nell’ambito dello studio aerodinamico giungendo a produrre, con l’unione di una carrozzeria in pannelli d’alluminio a una struttura telaistica tubolare molto rigida definita “Superleggera”, parola che entrò presto nella denominazione aziendale, capolavori di sublime eleganza come l’Alfa 8C 2900 Berlinetta degli anni Trenta, vincitrice a Le Mans nel 1938 (oggi una delle auto da collezione più ambite che spunta quotazioni nell’ordine dei 2 milioni di euro).

Nel ‘45, Carlo Felice Bianchi Anderloni iniziò a lavorare per l’azienda di famiglia, contemporaneamente all’arrivo di importanti commissioni da parte di un cliente speciale: Enzo Ferrari. Le prime vetture di Maranello, le 166 e le 212, bellissime barchette, vincevano dappertutto grazie al connubio di una grande meccanica e di un’efficiente design da competizione.

Negli anni successivi crebbe il successo dell’azienda, con la produzione di nuovi capolavori: l’Alfa Romeo 1900, la Maserati 3500 GT, la Lancia Flaminia, l’Aston Martin DB4, DB5 e DB6, fino al 1966, anno della produzione dell’ultima vettura della Carrozzeria Touring. Da quel momento l’onore-ònere di continuare l’attività passò alla carrozzeria Marazzi che, alle porte di Milano, produsse ancora per qualche anno carrozzerie per la Lamborghini. Carlo Felice Bianchi Anderloni continuò a dedicarsi all’automobile in qualità di consulente dell’Alfa Romeo. Appassionato con l’energia di sempre, continuò a tramandare la memoria della Touring fino al 2003, anno della sua scomparsa.

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