Home Test Drive Peugeot 108: la nostra prova su strada [Video]

Peugeot 108: la nostra prova su strada [Video]

La piccola della casa del Leone punta forte su alti livelli di personalizzazione, sull’abitabilità degli interni, ma anche su motorizzazioni che coniugano buone prestazioni con consumi parchi. L’ambiente ideale per i più giovani o gli over 60. Con le sorelle Aygo e C1 condivide il dna, ma con uno stile evidentemente personale. L’abbiamo messa alla prova per le strade di Parigi

L’abito non fa il monaco recita un vecchio adagio, ma in effetti, a ben vedere, è un detto non del tutto azzeccato con l’ambiente automobilistico. Se da un lato, la Toyota Aygo ha puntato chiaramente su un carattere forte e, a tratti, spiazzante, Peugeot, con la 108, non lascia la vecchia via, mantenendo quello stile decisamente familiare che ha caratterizzato il suo corso stilistico negli ultimi anni. Strada familiare si, ma non per questo meno aggressiva. Linee compatte, graffianti, nette e decise sono l’emblema di una piccolina pepata, che mantiene il suo nuovo carattere, differenziandosi dalle due “sorelle eterozigoti”, ma sopratutto, tracciando la definitiva scissione con il vecchio stile della 107, in grado di vendere 126.000 unità nel Belpaese. D’altro canto, il segmento A, con la sua fetta di 18,3% in Italia, risulta essere il terzo per numeri di vendita. Look, carattere, forte personalizzazione, ed un prezzo variabile tra i 9.950 ed i 14.650 euro: questa la ricetta della casa del Leone.

Peugeot 108: la guida su strada



Dici Parigi e pensi subito alla vie en Rose, agli champs elysees, la Tour Eiffel e la Senna. Vivi Parigi e scopri una città che offre al contempo tanto, tantissimo traffico. Ecco perchè la romantica capitale francese risulta essere ottimo banco di prova per la piccolina di segmento A. La 108 è compatta, ma sopratutto leggera con i suoi 855 chilogrammi. Lo sterzo e la postazione di guida è semplice quanto chiara. Non ci troviamo seduti di fronte al famoso I-cokpit, ma ad un blocco, comune con le sue sorellastre, regolabile interamente. Sterzo sincero, leggero ma non impreciso, permette manovre efficaci e veloci.

Questo il biglietto da visita della 108, che offre subito brio e vivacità, reattività e immediatezza. Le cifre parlano ovviamente di un’auto che vuole e deve affrontare il traffico: lunga 3,47 metri, la 108 vive di un assetto morbido per assorbire al meglio le buche ed i dossi di una città, offrendo un poco di rollio, anche se non risulta essere una vettura cedevole, come avremo modo di osservare più avanti. E’ indubbio che non si tratta di una vettura pensata per le prestazioni assolute, ed in questo ce lo ricordano gli pneumatici.

Già, perchè se il traffico parigino ci può offrire un’idea su spunto da fermo, reattività nel cambiare corsie o affrontare rotonde e dossi, fuori dalla capitale ci attendono strade assolate di campagna dove poter capire meglio il comportamento della 108. Un comportamento che conferma le nostre sensazioni. Assetto morbido è vero, ma comunque non cedevole. La macchina scorre bene quando si affrontano le curve, poggiando ma senza offrire la sensazione di insicurezza.

Il trasferimento di carico c’è ed è evidente, ma è sopperito da una frizzantezza tenuta a bada dall’elettronica. Due le motorizzazioni messe alla prova. La prima era il 1.0 da 68 cavalli, pacato, calmo, silenzioso e predisposto per offrire consumi parchi ovviamente. Si tratta dell’unità creata da casa Toyota, con i suoi tre cilindri che non ha velleità prestazionali eccessive.

La potenza va ricercata, e serve tenere il motore in tiro tra i 4000 ed i 6500 giri per sentire i cavalli. In termini di velocità assoluta si mostra buono, considerando anche la rapportatura lunga del cambio manuale. D’altro canto, il 1000 vuole offrire questo carattere: pacato sotto e ai medi, ma comunque brioso se spremuto un pò, tenendo magari una marcia in meno del dovuto nell’affrontare le curve. Discorso diverso per il 1.2, il PureTech sviluppato proprio da Psa. 200cc in più potrebbero sembrare pochi, ma il carattere risulta ben diverso. La potenza arriva a 82 cavalli, e la coppia ora è ben più avvertibile, fin dai medi regimi che tirano fuori dalle curve con più brio, senza dover stare a giocare con il cambio.

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Ne risentono un poco ovviamente le vibrazioni e l’isolamento in macchina, ma chiaramente questo PureTech offre più soddisfazioni dal punto di vista della potenza e della sfruttabilità. A proposito di marce, oltre al cambio manuale classico, disponibile per entrambe le motorizzazioni, è presente anche il robotizzato ETG5, quest’ultimo però presente solo sull’1.0. Gli innesti del manuale risultano morbidi, diretti, mentre il robotizzato mostra ancora una leggera ruvidezza durante la fase di cambiata, sia essa effettuata con i paddle, che in automatico.

A conti fatti, la Peugeot108 è una macchina che predilige il suo habitat cittadino, dove può sgattaiolare praticamente ovunque con un’ottima disinvoltura. I consumi rimangono parchi ma, se dovessimo scegliere tra le due motorizzazioni, propenderemmo per il 1.2 PureTech per il suo brio e la sua vigoria ai medi regimi. Una vettura nata per il traffico, che offre comodità e qualità costruttiva. La 108 infatti, ha sedili regolabili e riscaldabili, oltre che un’ottima ergonomia

Peugeot 108 Prova su strada

Peugeot 108: design ed interni

Peugeot 108 Prova su strada

Lo abbiamo detto e ci ripetiamo: questa 108 risulta rivoluzionaria mantenendo il suo stile, senza differenziarsi e continuando a percorrere il nuovo corso stilistico. Equilibrio è la parola d’ordine, con una zona anteriore decisamente somigliante a quello delle sorelle 308 e 508 facelift, con la calandra che ingloba il marchio della casa, ed i gruppi ottici incassati nella carrozzeria. La zona posteriore è interessante per i gruppi ottici con la zampata di leone, particolarmente riusciti in una piccola del genere.

La linea di cintura conferma uno stile aggressivo ma non eccessivo. L’idea di base risulta essere quella di una vettura che, costretta dalla propria natura dimensionale, ha ricevuto il giusto bilanciamento tra aggressività e familiarità. Se a questo abbiniamo il grande numero di tinte e personalizzazioni stilistiche, ecco che ci troviamo di fronte ad una vettura estremamente personale e “realizzabile a seconda dei gusti”. Basti pensare alla possibilità di scegliere il tetto con la capote in tre colori, le otto tinte di carrozzeria, i sette temi di personalizzazione con i vari stilemi posti sulla livrea, i tre ambienti interni ed i cinque rivestimenti. Insomma, la possibilità è estremamente variegata.

Se gli esterni e gli equilibri stilistici ci hanno positivamente colpito, la conferma arriva dagli interni. Rispetto alla sua progenitice, il cambio di passo è evidente, seppur “condiviso” con le consorelle Aygo e C1. Punto nodale è, oltre al già citato volante e quadro strumenti, evidntemente la console centrale in plastica lucida, che, a seconda degli allestiemnti, vede due sistemi di infotainment e le regolazioni della climatizzazione. Chiaro è che, con un prezzo di attacco e, sopratutto, con la sua natura di piccola “economica”, la ricerca di un certo tipo di risparmio si denota. La plastica è ben presente, ad esempio sui pannelli della portiera o nel tunnel centrale.

A fare la differenza in positivo però va sottolineata l’ottima cura degli assemblaggi. Insomma: economico si, ma comunque ben fatto. Al riguardo, occorre sottolineare ancora una volta la possibilità di avere tre allestimenti: dal più basico Access, fino ad arrivare al più completo Allure, passando per l’Active. Il più completo prevede sedili in pelle, con il già citato riscaldamento, la strumentazione specifica (nelle altre due manca il contagiri), il tetto apribile (disponibile anche per la versione Active), in grado di migliorare – lo ammettiamo – l’esperienza di guida durante una giornata di sole, ma più di ogni altra cosa, il sistema Mirror Screen.

Di cosa si tratta? Di un sistema che permette, tramite il più semplice dei cavi USB, di poter utilizzare il nostro smartphone come interfaccia collegabile e trasferibile sul monitor posto sulla consolle centrale. Attraverso un’apposita applicazione quindi, il monitor risulta essere un hub, permettendo quindi di poter navigare attraverso Google Maps, ascoltare la nostra musica o sfruttare qualsiasi app di infotainment. Dove sta la novità? Nell’interazione diretta attraverso il monitor touch e non più attraverso il proprio telefono. Una soluzione interessante, anche se leggermente pesante e lenta in taluni frangenti.

Peugeot 108: gli allestimenti

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Peugeot 108: scheda tecnica

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