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Suzuki S-Cross 2014: sfida consumi

Una gara a suon di…consumi! Vince chi guida in maniera più ‘efficace’ per sprecare meno carburante possibile. La cronaca di una giornata/competizione tra giornalisti, a bordo della Suzuki S-Cross 2WD 1.6 DDiS


Che il mondo dell’automotive abbia decentrato la propria esperienza dall’ambito prettamente prestazionale a quello più funzionale, in particolar modo per l’utente medio, è cosa oramai risaputa. L’auto – per nostra fortuna – reca con se dei valori distinti ed offre un’eterogeneità di scelte altamente qualificante. Trovare il giusto compromesso risulta essere la chiave. D’altronde, non di sole supercar si sfama il settore su quattro ruote. Ecco quindi che la giusta via tra prestazioni, abitabilità, comfort, design e consumi, risulta essere l’uovo di Colombo.

Se ne sono accorti i consumatori, e se ne sono accorte le case, come la Suzuki che, attraverso la sua filiale italiana, ci ha invitato ad una prova particolare: un economy run, a bordo della nuova S-Cross 2WD 1.6 DDiS da 120 CV, con motore turbodiesel e turbina a geometria variabile di derivazione Fiat e nuovo sistema All Grip per la gestione elettronica della trazione. Attenzione però, qui stiamo parlando di una vera e propria gara, nella quale “vince chi consuma meno”. Il palcoscenico della nostra partenza? Il Royal Park i Roveri a Venaria Robassomero, vicino a Torino.

La Suzuki S-Cross nasce dall’esperienza maturata con la SX4, misura 4 metri e trenta di lunghezza, 1,76 di larghezza e 1,58 di altezza, ma nonostante le dimensioni “maggiorate”, è più leggera 55 kg rispetto alla sorella precedente.

Con questa nuova e versatile crossover, è iniziata una sfida all’ultimo goccio di benzina risparmiato. La tensione correva sul filo dei consumi e non della velocità. Ansia, piede leggero e concentrazione erano i punti nodali, nel tentativo di sentire il meno possibile il nostro collega, compagno d’avventura, comunicare che stavo correndo troppo e che avremmo alzato la nostra media. Sembrava di ritrovarsi in un mondo parallelo: il tachimetro segnava infatti una velocità di 55 Km/h su una statale dove il limite era di 70 Km/h!

L’abbinamento pilota/navigatore è stato estratto a sorte e la buona sorte mi ha visto in abbinamento con Francesco Cecconi di Leonardo.it che fortunatamente è magro come il sottoscritto e non supera i 70 Kg. A garantire la regolarità della nostra gara, ci ha pensato la società DEKRA, esperta mondiale di consulenza nel settore automotive, che ha pesato e rifornito ogni veicolo prima e dopo il percorso, sigillando il serbatoio carburante e ogni singola valvola degli pneumatici per impedire rabbocchi o gonfiaggi che avrebbero facilitato il rotolamento delle ruote.

Per la navigazione, ogni vettura era stata fornita di cronometro, navigatore di bordo con impostazione del percorso predefinito (che però è stato utile non considerare troppo, perché a volte induceva in facili errori di valutazione) e un road-book molto ben dettagliato: la nostra Bibbia per i 160 km che la vettura ha percorso in nostra compagnia, nei 4 giri che si ripetevano con 2 check point a giro, per timbratura di controllo.

Ogni pilota aveva a disposizione 120 minuti per percorrere gli 80 km a sua disposizione (2 giri di percorso), ma anche un minuto in più avrebbe comportato l’eliminazione dell’equipaggio dalla gara, come il fare percorsi più brevi, o la mancata vidimazione ai check point.

Pronti via! Si accendono i motori e le auto, molto lentamente, si avviano ai cancelli distanziate di 3 minuti l’una dall’altra.Sembra una cosa facile, consumare poco, ma non è così e, nonostante la mia proverbiale e nota capacità a farlo con ogni veicolo assegnatomi, mi sono dovuto ricredere! Ogni pressione sul pedale dell’acceleratore dovrebbe essere ben ponderata e quando si incontra un semaforo, spegnere il motore credendo di far bene e poi accorgersi che 15 secondi dopo scatta il verde, è come una pugnalata al cuore! E come se non bastasse, mi sono sentito arrivare improperi da anziane signore alla guida della loro vecchia utilitaria, che non capivano il motivo della nostra inusitata lentezza!

Fortunatamente non abbiamo commesso che un piccolo errore di navigazione che ci ha fatto allungare di soli 200 metri: ben poca cosa rispetto agli equipaggi del giorno precedente che, la pioggia e la fiducia riposta nel navigatore di bordo, avevano sforato tempo di arrivo e consumi.
Ma torniamo alla nostra gara: Francesco è stato molto attento a darmi in anticipo i dati di navigazione, relativi a incroci o punti di riferimento, che poi a ogni giro successivo ci sembravano più familiari, ma che non ci hanno mai indotto ad abbassare la guardia.

I consumi medi della mattina non erano incoraggianti perché purtroppo non erano scesi mai a 28 km di media con un litro, ma nel pomeriggio siamo stati sempre sopra ai 30, che ci ha permesso di ottenere una media totale di 31,25 Km/l e classificarci sesti parimerito per consumi con la squadra arrivata quinta. Non male, considerando le 20 squadre in gara!

La chiave di volta è stata, senza ombra di dubbio, il riuscire ad avere metodo e costanza, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato fino in fondo. Nemmeno lo stratagemma di spingere da fermi a mano la vettura prima di inserire la marcia e partire, è stato sufficiente per farci vincere i due scooter Suzuki 200 con Abs, posti in palio per la squadra vincitrice.

Ma nella vita quotidiana, avere qualche accortezza, permette sicuramente di risparmiare carburante, anche se difficilmente si riuscirebbero a percorrere 30 km con un litro, a meno di non arrivare tardi a tutti gli appuntamenti!

Ecco quindi alcuni semplici consigli che, insieme a una buona manutenzione del motore, permettono realmente di ottenere sensibili miglioramenti nei consumi, e l’ambiente vi ringrazierà!

• Controllare la corretta pressione degli pneumatici
• Non partire mai troppo rapidamente ma in modo costante, perché è in quella fase che il motore consuma maggiormente.
• Mantenere una velocità costante nei viaggi, evitando brusche accelerate durante i sorpassi, prediligendo un cambio di corsia lento, attendendo che non sopraggiungano veicoli nella medesima.
• Non viaggiare mai sotto al regime di coppia minimo perché anche se il contagiri resta al fondo scala minimo, si consuma maggiormente.
• Impostare nel display dell’auto l’indicatore di consumo istantaneo (se in dotazione), per verificare momento per momento il proprio stile di guida. Funziona e si diventa più parsimoniosi.

Testo e fotografie a cura di Mauro Crinella

La Suzuki S-Cross 2014

Suzuki S-Cross 2014

Al giorno d’oggi, il concetto di crossover è un qualcosa di altamente familiare nel panorama automobilistico, ma quando nove anni fa Suzuki presentò la SX4, sviluppata in collaborazione con Fiat (con l’omologa Sedici), il mercato non era ancora pronto, tanto da offrire un’accoglienza alquanto fredda. Già, perchè la SX4 sembrò precorrere un pò troppo i tempi. Ad Hamamatsu però, a distanza di anni, e con un mercato decisamente più pronto, hanno deciso di cavalcare l’idea della propria SX4, riversando completamente il proprio know-how nella nuova S-Cross.

Un vero passo in avanti, con i suoi 4 metri e 30 cm di lunghezza, 1,76 di larghezza, ed 1,58 di altezza. Misure nuove per offrire maggior spazio a bordo, ed una maggior capienza del bagagliaio che raggiunge quota 430 litri. La nuova S-Cross viene prodotta all’interno degli stabilimenti Suzuki in Ungheria e, a dispetto della maggior mole, gli anni di sviluppo hanno portato ad una dieta di 60 chilogrammi.

Proposta in versione a due e quattro ruote motrici, la S-Cross svela il suo nuovo sistema All Grip con gestione elettronica della trazione integrale. Due le motorizzazioni a disposizione, entrambe da 1.6 litri ed in grado di sfornare 120 cavalli. La prima è a benzina, la seconda è un turbodiesel con turbina a geometria variabile, oggetto del nostro test sui consumi.

S-Cross: Design ed interni

Suzuki S-Cross

Rispetto a quanto mostrato allora con la SX-4, la S-Cross si propone con nuove e più ambiziose velleità, svelate fin dal primo sguardo: si scorge una maturità dettata dagli anni di sviluppo, cosi come le proporzioni. Certo, non si tratta di un crossover che sbalordisce fin da subito, ma che propone comunque delle linee e un design accomodante, familiare, senza voler stravolgere dettami canonici. Sicuramente però, il concetto di maturità è quello che sottolinea la S-Cross, con una personalità più muscolosa e prestante, abbinato al contempo ad uno stile fluido.

Evidenti le cornici in alluminio dei fendinebbia, cosi come le protezioni in alluminio del paraurti anteriore e posteriore, oltre che per il sottoscocca laterali. Linea e stile comunque che non rappresenta solo un esercizio grafico, ma anche ad una funzionalità dettata dal coefficente aerodinamica, in grado di penetrare al meglio l’aria e, conseguentemente, migliorare prestazioni e consumi. Disponibile anche il tetto panoramico “Star View” di nuova concezione, composto da due sezioni in cristallo con apertura a scorrimento in soli 10 secondi.

All’interno, ecco un abitacolo spazioso e ben congegnato. Il design della plancia è semplice, ai limiti del minimalista, ma comunque in grado di svolgere il proprio lavoro alla perfezioni. Uniche licenze stilistiche sono rappresentate dalle cornici in alluminio che avvolgono il tunnel centrale, le bocchette dell’aria e i pannelli porta. I materiali usati per la plancia sono gradevoli al tatto e consistenti, con una buona qualità globale anche per gli accostamenti.

Il quadro strumenti è composto da contagiri e contachilometri analogici e dal display centrale, sui cui sono ben presenti le classiche informazioni del computer di bordo con l’aggiunta della modalità di guida. Volante in pelle a tre razze, regolabile in altezza e profondità, reca con se i comandi per il cruise control, il bluetooth e lo stereo. Il selettore della trazione ALL Grip è invece disposto sul tunnel centrale a fianco alla leva del freno a mano.

Lo spazio a bordo è abbondante sia che ci si sieda sui sedili anteriori che sui sedili posteriori. Una vettura programmata per viaggiare comodamente in quattro con i bagagli. Merito del già citato bagagliaio con un vano di carico pari a 430 litri.

S-Cross: La Tecnica

Suzuki S-Cross

Che sia benzina o a gasolio, la S-Cross mostra una motorizzazione da 1.6 litri in grado di sfornare 120 cavalli. Il Diesel, o meglio, il turbodiesel che abbiamo utilizzato abbinato alla trazione a due ruote motrici, è il “D16AA” sfruttato dalla collaborazione con Fiat, rappresenta circa l’80% del venduto in italia. Si tratta di un propulsore con turbina a geometria variabile, capace di erogare i suddetti 120 cavalli a 4.000 giri/min, ed una coppia massima di 320 Nm a 1.750 giri/min.

Omologata Euro 5 +b, la S-Cross mostra un consumo dichiarato dalla casa madre pari a 4,4 litri/100 km e 114 g/km di CO2 di emissioni. Accoppiato a tale motorizzazione c’è il cambio a sei rapporti. A livello di sospensioni, la S-Cross si pone con un McPherson all’anteriore ed una barra di torsione al posteriore, prediligendo quindi una scelta classica. A frenare il crossover di casa Suzuki ci pensano dischi ventilati all’avantreno e dischi pieni al retrotreno. In tema di sicurezza, un grande lavoro è stato effettuato sulla scocca, più resistente con acciai alto resistenziali, più leggeri di circa 55 chilogrammi. Così, la S-Cross ferma la sua bilancia a quota 1.300 kg.

La grande novità riguarda sicuramente il sistema di trazione integrale All Grip che è disponibile su quattro modalità selezionabili dal conducente con un selettore posto nella consolle centrale: auto, sport, snow e lock.
D’altro canto, cinque modelli su sette di Hamamatsu sono 4×4, e conseguentemente può essere riconosciuto come marchio di fabbrica per una casa che ha proposto la prima trazione integrale nel lontano 1970. La nuova All Grip è un sistema di ultima generazione che integra il controllo del motore, trasmissione, ed ESP.

Dispone di 4 modalità: in Auto la S-Cross viaggia a due ruote motrici, permettendo consumi ridotti e passando alla marcia 4×4 non appena si rileva uno slittamento relativo dell’assale anteriore rispetto al posteriore. Nella modalità Sport la risposta del motore è più pronta grazie a una mappatura specifica, mentre la risposta dell’Esp e della trazione privilegia la guida sportiva. La modalità Snow è quella dedicata alle superfici a basso coefficiente d’attrito: qui la trazione è integrale permanente e la gestione elettronica viene modificata in base alle sollecitazioni di sterzo e acceleratore; in snow l’esp lavora di più e più a fondo. Infine la modalità Lock, progettata invece per offrire la massima mobilità dell’auto su neve, fango o sabbia: il sistema blocca il giunto centrale e distribuisce in modo continuo una coppia elevata e costante sulle 4 ruote.

Suzuki S-Cross: scheda tecnica

Suzuki S-Cross

MOTORE
Cilindrata (cc) 1.598
Ciclo Diesel
N. cilindri e disposizione 4 in linea
Numero di valvole 16
Sovralimentazione con turbo a geometria variabile VGT
Coppia Max 320 Nm a 1.750 g/m
Potenza Max kW(CV) 88 (120) a 4.000 g/m
TRASMISSIONE
Trazione integrale con sistema All Grip
Cambio Cambio manuale a sei rapporti
DIMENSIONI e PESI
Lunghezza (mm) 4.300
Larghezza (mm) 1.765
Altezza (mm) 1.535
Passo (mm) 2.600
CX 0,33
Capacità bagagliaio (l) 430
Numero posti 5
Massa a vuoto min. (kg) 1.305
PRESTAZIONI e CONSUMI
Velocità massima (Km/h) 175
Accelerazione 0-100 Km/h (sec) 14.2
Ciclo urbano (l/100km) 5.2
Ciclo extra urbano (l/100km) 3.9
Ciclo combinato (l/100km) 4.4
Emissioni CO2 (g/km) 114
Normativa emissioni inquinanti EURO 5b+
CORPO VETTURA
Sterzo
Servosterzo elettrico, pignone e cremaglieria
Sospensioni
Anteriori MacPherson
Posteriori barra di torsione
Impianto Frenante
Anteriori Dischi ventilati
Posteriori Dischi pieni
Sistema frenante ABS elettronico a 4 sensori e 4 canali, con EBD e BRAKE ASSIST
PNEUMATICI
Cerchi in lega 17”
Pneumatici anteriori 205/50 R17

Suzuki S-Cross 2014

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