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Termina il restauro di una fra le Corvette estratte dal buco

I tecnici Chevrolet hanno restaurato una delle tre Corvette giudicate recuperabili. Le altre cinque saranno invece esposte nelle condizioni in cui vennero estratte dal buco.

E’ terminato nei giorni scorsi il restauro di una fra le Corvette scivolate nel buco apertosi al National Corvette Museum di Bowling Green. L’auto è una ZR1 risalente al gennaio 2008, particolarmente significativa in quanto fu uno dei due esemplari ‘beta’: venne esposta ad inizio 2008 – prima che iniziasse la produzione – ed è soprannominata Blue Devil, nome attribuito ai prototipi in attesa che fosse stabilito quello definitivo (ZR1).

La Blue Devil esposta al museo appartiene direttamente a Chevrolet e diventò parte integrante del percorso museale qualche settimana prima del crollo, verificatosi lo scorso 12 febbraio. I responsabili del National Corvette Museum hanno deciso di non privarsene fino allo scorso settembre, quando l’auto è stata riconsegnata a Chevrolet. Il restauro è durato sei settimane ed ha interessato il brancardo lato passeggero, le portiere, il parabrezza, i vetri laterali e la pompa dell’olio, particolari tutti crepati e relativamente facili da sostituire.

I tecnici Chevrolet stanno lavorando al momento sugli esemplari ancora recuperabili (una Corvette del 1962 e la Corvette numero 1.000.000), mentre le altre cinque vetture non saranno rimesse in sesto e verranno esposte nelle condizioni in cui sono state recuperate. Queste sono l’esemplare commemorativo per i 40 anni del modello, la Pace Car del 1984, la ZR1 Spyder del 1993, una Z06 Mallett Hammer del 2001 e l’esemplare numero 1.5 milioni (2009). La Blue Devil è presente in questi giorni al SEMA di Las Vegas.

National Corvette Museum: al via i lavori di ripristino

Il 10 novembre inizieranno i lavori per sistemare e mettere in sicurezza il National Corvette Museum di Bowling Green. La decisione è maturata dopo un incontro fra i responsabili della struttura ed un gruppo di ingegneri, al termine del quale si è stabilito che non va ritenuta percorribile l’ipotesi di considerare il buco un’attrattiva turistica. I lavori comporteranno una spesa pari a 3.2 milioni di dollari (2.5 milioni di euro).

I tecnici dovranno rimuovere i detriti, installare pali di fondazione e riempire il buco con circa 4.000 tonnellate di pietre, ma lavori di consolidamento non risparmieranno nemmeno la struttura principale: a circa 43 metri di profondità saranno installati micropali di sostegno, distanziati 4.5/6 metri l’uno dall’altro. I lavori di ristrutturazione saranno ripresi da una webcam. Ad opera ultimata verranno esposte tutte le otto Corvette finite nell’apertura; tre di queste saranno restaurate, mentre le altre cinque – estratte in condizioni peggiori – non nasconderanno le cicatrici presenti sul loro corpo vettura.

Wendell Stode, direttore esecutivo del museo, ha confessato che i visitatori sono aumentati del 65% da quando il pavimento è franato (nel febbraio 2014). “Questo aspetto è certamente positivo – il suo commento –, ma abbiamo dovuto bisogno di tanta fatica e tanta pazienza per giungere al punto in cui stiamo ora”. Il buco è ampio 15.2×18.3 metri ed è profondo 12 metri.

National Corvette Museum: il buco verrà riparato solo in parte

Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum

Gli amministratori del National Corvette Museum di Bowling Green (Kentucky) hanno deciso di riparare solo parzialmente il buco apertosi sul pavimento della sala Skydome, volgendo a proprio favore una situazione che pareva drammatica. Il motivo? La frattura – nella quale sono piombate otto automobili – ha incuriosito ed attirato i visitatori, determinando un robustissimo incremento dei biglietti: dal febbraio scorso il numero di visitatori è aumentato del 59% nel confronto anno su anno.

I membri del board hanno quindi optato per la soluzione di compromesso fra le tre disponibili (riparare il buco, lasciarlo com’era e ridurlo). La larghezza passerà quindi dagli attuali 45 piedi (13.7 metri) ai 25 piedi (7.6 metri), mentre la profondità sarà dimezzata e raggiungerà i 9.1 metri. E’ inoltre allo studio la possibilità di esporre nel buco le due Corvette più malconce. Christy Thomas, responsabile finanziario del museo, ha spiegato che

se l’interesse dei visitatori diminuirà, allora non ci resterà altro che ripristinare le condizioni originarie. Ciò potrebbe verificarsi anche per nostra volontà

Per il momento i responsabili si godono il momento fortunato: non solo la vendita dei biglietti è aumentata del 59%, ma sia il negozio di oggettistica che il ristorante hanno visto aumentare i rispettivi fatturati.

Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum

National Corvette Museum: il buco potrebbe non essere riparato

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I responsabili del National Corvette Museum starebbero pensando di non riparare la frattura apertasi nel pavimento, appagando in tal modo la curiosità dei visitatori. La CNN ha intervistato a tal proposito Katie Frassinelli, a capo dell’ufficio marketing e comunicazione, secondo cui “c’è una possibilità che il buco rimanga come lo vediamo adesso”. Resta da chiarire l’effettiva modalità della conservazione. Il buco verrà coperto solo in parte? Oppure sarà rivestito da un pannello trasparente?

Frassinelli ipotizza anche la costruzione di un ponticello o di una scala, ma nessuna ipotesi è al momento in vantaggio sulle altre. “Parleremo con gli ingegnere e con l’impresa costruttrice per valutare tutte le possibilità”. Tale decisione può sembrare in apparenza discutibile, ma è invece legittimata da numeri impossibili da contestare: nel mese di marzo il numero di visitatori è aumentato addirittura del 50% rispetto al valore del 2013. Alcuni esperti Chevrolet hanno poi stabilito che solo quattro Corvette sono recuperabili, mentre le restanti otto verranno probabilmente conservate nelle medesime condizioni in cui sono state ripescate.

Una decisione definitiva verrà assunta nel mese di maggio, quando i vertici del museo si incontreranno con alcuni dirigenti General Motors e con restauratori indipendenti. “Ascolteremo le loro proposte e valuteremo come comportarci – l’ammissione di Dana Forrester, a capo del comitato per il restauro –. E’ necessario capire quali automobili restaurare e fino a che livello spingersi”.

Un’appassionata dona una 40th Anniversary

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Una signora di Louisville ha donato la propria Corvette C4 ai responsabili del National Corvette Museum, aiutandoli così a recuperare una delle otto automobili inghiottite nel buco apertosi il 12 febbraio scorso. Il regalo è particolarmente significativo, dal momento che la vettura è un esemplare della serie 40th Anniversary, di colore Ruby Red, risalente al 1993 e conservato pari al nuovo.

L’automobile si caratterizza per la capote e per i rivestimenti in pelle anch’essi nella tinta Ruby Red, per i loghi dedicati e per una dotazione più ricca. Venne prodotta in 6.749 esemplari e costava 1.455 dollari in più rispetto alla vettura d’origine. Lynda Patterson, intervistata dal blog dedicato al museo, ha commentato il suo atto di generosità sostenendo che rappresenta un omaggio nei confronti del defunto marito.

“Quasi 20 anni fa io e mio marito eravamo convinti che la nostra 40th Anniversary sarebbe un giorno finita al National Corvette Museum – la sua confessione –. Gli addetti del museo si sono dimostrati entusiasti dall’idea di averla con loro. Sono felice sapendo che qualcuno le presterà molte attenzioni”.

National Corvette Museum: recuperata l’ultima vettura

E’ stata recuperata l’ottava ed ultima Corvette piombata nella faglia apertasi al National Corvette Museum di Bowling Green. Si tratta di una rara Mallett Hammer, elaborazione su base Z06 del 2001, ridotta in condizioni pessime ed estratta non senza fatica. “Sembra un pezzo di carta stagnola – ha commentato amareggiato Kevin Helmintoller, colui che donò l’automobile al museo –. Se non mi avessero detto che quella è la mia auto… beh, non credo che l’avrei riconosciuta”.

LE IMMAGINI DELLE ALTRE VETTURE DANNEGGIATE

L’automobile trae origine dalla Corvette Z06 di quinta generazione. Quest’ultima adotta un V8 da 5.7 litri, che sviluppa una potenza di 410 CV ed una coppia di 542 Nm. L’esemplare modificato raggiunge però i 482 CV ed i 637 Nm, che le assicurano un’accelerazione 0-96 km/h in meno di quattro secondi, uno spunto sul quarto di miglio pari ad 11.99 secondi ed una velocità massima superiore a 285 km/h. L’elaborazione include poi migliorie agli ammortizzatori e loghi specifici.

LE PRIME FOTO DOPO L’INCIDENTE

Le altre sette automobili inghiottite nel buco sono un esemplare nero del 1962, una ZR1 Spyder del 1993, una Pace Car del 1984, la Corvette numero 1 milione (1992), la Corvette numero 1.5 milioni (2009), una ZR1 Blue Devil (2009) ed un esemplare realizzato per il 40° anniversario (1993). Il valore complessivo è superiore al milione di dollari.

LE PRIME FOTO DOPO L’INCIDENTE

La Corvette Mallett Hammer distrutta al National Corvette Museum
La Corvette Mallett Hammer distrutta al National Corvette Museum
La Corvette Mallett Hammer distrutta al National Corvette Museum
La Corvette Mallett Hammer distrutta al National Corvette Museum

Il video dell’estrazione di uno dei tre esemplari ancora sotto terra

I responsabili del National Corvette Museum hanno estratto ieri dalle macerie il primo dei tre esemplari ancora sotto terra. E’ la Corvette ZR1 Spyder del 1990, realizzata in esemplare unico, le cui condizioni non invitano certo all’ottimismo: la vettura è gravemente danneggiata, priva di numerosi elementi della carrozzeria e più somigliante ad un rudere che non ad un pezzo da museo.

CORVETTE NON PERDE COMUNQUE DI VISTA L’ATTUALE GENERAZIONE: ECCO LA Z06

All’interno del cratere restano ancora l’esemplare numero 1.5 milioni e la Mallett Hammer Z06, che verranno probabilmente estratte non appena i tecnici metteranno in sicurezza il pavimento. Nel frattempo pare che General Motors sta riconsiderando la possibilità di restaurare i sei esemplari già estratti ed i due ancora mancanti. Il New York Times ha infatti raccolto il parere di Kevin Mackay, a capo delle operazioni di restauro, secondo cui le automobili chiamano in tal modo a raccolta un maggior numero di visitatori.

ESEMPLARE D’EPOCA E MOTORE MODERNO? UNA VETTURA DEL 1967 HA IL V8 DELA ZR1

“Questo sfregio è ormai parte della loro storia – ha commento Mackay –. Sotto un certo punto di vista possiamo dire che tale condizione rappresenta una maggiore attrattiva per i turisti”. Tale opinione è stata confermata anche da Edward T. Welborn Jr., a capo del design GM. “Inizialmente eravamo tutti concordi nel restaurarle, ma l’interesse si è rivelato talmente elevato da spingerci a cambiare idea”.

National Corvette Museum: le immagini delle vetture danneggiate

Chevrolet e General Motors Design si prenderanno cura delle otto Corvette inghiottite dalla voragine apertasi nel National Corvette Museum di Bowling Green (Kentucky). La conferma è giunta nelle scorse settimane, pochi giorni dopo il fattaccio e prima che i tecnici potessero effettivamente valutare i danni accusati dalle sportive. Mark Reuss si era dimostrato ottimista e fiducioso. “Vogliamo restaurarne quante più possibile – aveva commentato il responsabile GM per lo sviluppo dei nuovi prodotti –. Del resto non può che esserci una sola milionesima Corvette al mondo”.

Le fotografie caricate su imgur invitato tuttavia alla cautela. Le C1 del 1962 e ZR1 del 2009 sono infatti le uniche ad aver riportato ferite di lieve e media gravità, a differenza delle compagne di sventura. La C4 di color rubino (realizzata per il 40esimo anniversario della Chevrolet) è infatti precipitata a ‘testa’ in giù e si rivela tutta graffiata ed ammaccata, la C4 bianca (l’esemplare numero 1.000.000) è priva del parabrezza e la Pace Car del 1984 si rivela nient’altro che un ammasso di lamiere, tanto da avere addirittura il telaio spezzato.

Non stanno meglio la C6 del 2009 (l’esemplare numero 1.500.000) e la Z06 Mallett Hammer del 2001. La frattura apertasi nel pavimento ha fortunatamente risparmiato una Pace Car nera del ’68, già passata fra le mani dei tecnici e ripulita di tutta la polvere che il crollo aveva sollevato. Il sito del museo permette di effettuare donazioni.
















National Corvette Museum: immagini e video dello smottamento

La voragine apertasi nel National Corvette Museum di Bowling Green (Kentucky) è presto diventata il fatto del giorno su tutti gli organi d’informazione statunitensi. Qualche ora dopo il fattaccio – che non ha coinvolto nessuna persona – sono infatti spuntate nuove immagini ed anche i primi video, utili per quantificare i danni e valutare le proporzioni del collasso. Alcune telecamere di sicurezza hanno ripreso la sequenza dello schianto. Vediamo quindi il pavimento della sala Skydome iniziare pian piano a cedere, allentandosi e venir attraversato da preoccupanti crepe. Trascorre ancora qualche secondo e nel terreno si apre un buco, ampio una decina circa di metri e profondo altrettanti, che ha inghiottito ben 8 automobili.

Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum
Le immagini dello smottamento al National Corvette Museum

I responsabili del museo avevano in primis rivelato che l’esposizione sarebbe comunque rimasta aperta; le autorità hanno invece consigliato loro di chiudere l’intero percorso, in maniera da compiere le dovute rilevazioni e stabilire se altre aree della struttura possano aver subito eventuali danni. Nel frattempo i dipendenti hanno spostato le Corvette più a rischio. Lo smottamento si è verificato alle 5.44 di ieri mattina (ora locale, le 12.44 in Italia). Nel buco sono finite otto Corvette. Sono un esemplare del 1962, la milionesima Corvette uscita di fabbrica (1992), la Z06 Mallett Hammer del 2001 e l’esemplare numero 1.5 milioni (2009), oltre ad una ZR-1 Spyder del 1993 ed una ZR1 Blue Devil del 2009 – entrambe messe a disposizione da General Motors.

Corvette: otto esemplari inghiottiti da una frana nel museo di Bowling Green

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Numerose Corvette sono andate parzialmente danneggiate in seguito ad uno smottamento del terreno, verificatosi proprio all’interno del National Corvette Museum di Bowling Green (Kentucky). La notizia è riportata da pubblicazioni locali ed è stata poi confermata dai responsabili della struttura. Il responsabile del museo, Wendell Strode, ha confermato che alle 5.44 di questa mattina (ora locale, le 12.44 in Italia) alcuni vigilantes hanno scoperto una frattura nel pavimento ampia alcuni metri e profonda oltre 9 metri, che ha inghiottito due vetture prestate dalla casa madre e sei esemplari di cui il museo è proprietario.

Lo smottamento colpisce il museo Corvette
Lo smottamento colpisce il museo Corvette

Queste ultime sono una Corvette del 1962, la milionesima Corvette uscita di fabbrica (1992), la Z06 Mallett Hammer del 2001 e l’esemplare numero 1.5 milioni, mentre le vetture messe a disposizione da General Motors sono una ZR-1 Spyder del 1993 ed una ZR1 Blue Devil del 2009. L’incidente si è verificato nello Skydome, ragion per cui il buco non è visibili connettendosi al sito ufficiale del museo e navigando fra le sue stanze tramite webcam. La struttura è al momento chiusa al pubblico.

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