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La Renault 5 e quei due esemplari a sei ruote

La soluzione tecnica delle sei ruote motrici è stata rispolverata ad inizio 2013 da Mercedes. Solo in pochi ricorderanno tuttavia le creazioni di Christian de Leotard, ingegnere francese autore di due Renault 5 con impostazione 6×6.


La Mercedes G 63 AMG in configurazione 6×6 va ritenuta una fra le automobili più sorprendenti dell’anno appena concluso. Tale valutazione è resa legittima da uno schema meccanico fuori dall’ordinario, sorprendente, non certo figlio di un’epoca in cui l’omologazione rappresenta una caratteristica da rincorrere ed a cui uniformarsi. Gli appassionati dalla memoria storica più brillante l’avranno certamente paragonata alla Range Rover sei ruote di fine anni ’80, progettata da quel Christian de Leotard che solo alcuni ricorderanno per un altro interessantissimo progetto: all’ingegnere francese va attribuita la paternità delle uniche due Renault 5 a sei ruote, una di matrice più funzionale e l’altra addirittura equipaggiata con due motori.

L’ex restauratore, specializzato in trasmissioni, è stato contattato qualche tempo fa dal sito OTO6. Scopriamo in tal maniera che l’ingegnere realizzò tale vetture esclusivamente per diletto, quale divertissement, con l’intenzione di suscitare ammirazione e profonda curiosità fra i passanti. Il suo percorso professionale raggiunge un picco sul finire degli anni ’70, quando viene contattato da Land Rover: i vertici dell’azienda inglese gli chiedono di realizzare una Range a sei ruote.

Tempo di ultimare il lavoro e de Leotard torna nell’Esagono, dove fonda la società ADPL (Application Des Procédés de Léotard). Raggiunge poi un accordo con la SIMPAR – dedita alla realizzazione di gruppi 4WD – e mette in pratica il suo folle progetto. Sceglie una Renault 5. de Leotard allunga e rinforza il telaio, aggiunge due gruppi ruota ed impiega una trasmissione di tipo idrostatico, che garantisce maggior flessibili meccanica.

Ha così origine una vettura lunga 4.21 metri (la 5 misurava 70 centimetri in meno), pesante 980 chili (+ 180 chili) e con un vano bagagli da ben 2.4 metri cubi, ampio a sufficienza per favorirne l’impiego quale autoambulanza o mezzo da lavoro. La soluzione tecnica delle sei ruote – tutte motrici e con freni a disco – rendeva la frenata più efficace del 33%, oltre a migliorare la dinamica stradale ed il comportamento in curva. L’auto si rivelò talmente efficace da essere addirittura schierata al via della Parigi-Dakar. Trascorrono alcuni anni e de Leotard alza l’asticella. Vuole infatti trasformare in 6×6 una Renault 5 Turbo. Quest’ultima – le cui informazioni sono purtroppo minime – utilizza un motore di provenienza Alpine, mentre l’unità di serie è collocata al posteriore. La trasmissione è affidata ad un cambio doppio, sincronizzato.

La Renault 5 Turbo è andata distrutta nel 2003, mangiata da un incendio; la prima serie è invece esposta presso un museo a Cannes.

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