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Mercedes G65 AMG: prezzo e prova su strada

Mercedes G65 AMG, un’automobile per pochi eletti, con il dodici cilindri da 612 cavalli e 1.000 Nm: noi l’abbiamo provata su strada, eccone tutte le caratteristiche.


Un’automobile rarissima, almeno in Italia, difficile da vedere e quasi impossibile da provare. No, non stiamo parlando di una hypercar, anche se il motore, e la potenza, sono proprie di queste vetture, ma della nuova Mercedes G65 AMG, ultima affermazione dell’eccentricità del marchio AMG. Non conta infatti con quale macchina i tedeschi di Affalterbach debbano lavorare, qualsiasi cosa passi sotto alle loro mani, diventa estremamente veloce e performante.

Così è stato anche per la Gelandewagen che, dopo aver ricevuto le amorevoli cure della AMG con l’introduzione in gamma del V8 M157 da 5.5 litri biturbo, vista la grande richiesta di una motorizzazione ancor più potente, ha fatto spazio sotto al suo iconico cofano squadrato, all’unità V12 più performante della Casa. Un 6.0 litri biturbo da 612 cavalli, con un incredibile valore di coppia pari a 1.000 Nm, dati da vera sportiva purosangue, che sulla offroad di Mercedes sono in grado di generare la fuoristrada più cattiva di sempre, una vera chicca per tutti gli appassionati di questo genere.

Certo l’intento di Mercedes non era tanto quello di creare una specialista dell’offroad, per quello c’è infatti la Mercedes G63 AMG 6×6, quanto lanciare sul mercato un punto di riferimento, qualcosa che fosse sopra a tutto il resto, una regina del segmento. Così è stato, con la Mercedes G65 AMG che ha subito riscosso numerosi ordini in quelle zone, come ad esempio gli Emirati Arabi, dove il prezzo della benzina non è un problema, così come il costo d’acquisto della vettura: 270.970 euro.

Guidare un dodici cilindri è già di per sé un privilegio, guidare un V12 biturbo lo è ancor di più, ma guidarlo su un fuoristrada d’inclinazione estremamente specialistica come la Mercedes Classe G è davvero un’esperienza unica. La dinamica di guida di questo mezzo è davvero personale, particolare, sia per la presenza del sei litri davanti, sia per il suo telaio specialistico e per il carattere alla base della famiglia Classe G. Analizziamo ora il comportamento su strada e mettiamo in evidenza le caratteristiche salienti della nuova Mercedes G65 AMG.

Mercedes G65 AMG: prova su strada
Mercedes G65 AMG: prova su strada
Mercedes G65 AMG: prova su strada
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Mercedes G65 AMG: prova su strada
Mercedes G65 AMG: prova su strada
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Su strada: dodici cilindri che cambiano la vita

Mercedes G65 AMG: prova su strada

Dodici cilindri che cambiano radicalmente un modello: brutale, velocissima, performante, ma pur sempre una Classe G. Ad Affalterbach hanno migliorato notevolmente la vettura, fornendole un assetto più rigido, uno sterzo aggiornato ed altre particolarità tecniche, ma cambiare così radicalmente una vettura è impossibile. Soprattutto mantenendone le capacità fuoristradistiche come in questo caso.

L’intento di Mercedes non era infatti quello di creare una supersportiva, una divora cordoli, ma una vettura in grado di muoversi molto rapidamente, pur mantenendo doti eccellenti nell’offroad. Così l’assetto è più rigido, ma comunque ben utilizzabile su strada, lo sterzo è più duro, ma comunque demoltiplicato, e la posizione di guida è altissima, come si addice ad una vera fuoristrada. Salendo al volante della Mercedes G65 AMG sembra di entrare in un mondo parallelo: una vettura specialistica per l’offroad, con tante funzioni dedicate come il blocco dei differenziali o le marce ridotte, con le finiture di un’ammiraglia.

Tutto è infatti curato come sulle altre vetture del marchio tedesco e mettendosi al volante sembra di essere su una qualsiasi delle Mercedes Classe G. Poi si gira la chiave e si capisce che sotto al cofano batte qualcosa di anomalo per una vettura di questo genere, si affonda il gas e si sente un rumore raffinato, di classe, unico. Tutte caratteristiche che inizialmente fanno pensare ad una vettura d’indole sportiva che si è scordata le proprie doti di fuoristrada, ma non è così.

Mettendosi alla guida si capisce infatti quanto Mercedes abbia mantenuto le connotazioni offroad della Classe G anche su questo particolare modello. La trazione integrale si sente davvero tanto, soprattutto in accelerazione, dove, se non si è attenti nel dosare il gas, la vettura inizia a pattinare per via dei 1.000 Nm, che, seppur limitati nelle marce più basse, si sentono comunque. Anche in curva l’intervento del sistema di trazione integrale è sensibilmente presente, con un torque steering davvero elevato, difficile da trovare su un’auto stradale.

Con il volante sterzato infatti, affondando sul pedale, l’auto chiude la curva in maniera cattiva: bisogna prenderci l’abitudine, ma una volta trovato il giusto compromesso, il guidatore può sfruttare questa caratteristica per spingere al suo limite la vettura. L’assetto è rigido, con un coricamento laterale controllato e di minima entità, ma con una buona dose di beccheggio. Questo fenomeno è dovuto all’enorme quantità di coppia del dodici cilindri che spinge l’auto in avanti in maniera davvero brutale.

Un’altra delle caratteristiche di questa vettura è lo sterzo, molto particolare e personale, anch’esso d’inclinazione fuoristradistica. Già dalle prime curve ci si accorge infatti di quanto lo sterzo sia demoltiplicato, più rigido della normale Mercedes Classe G, ma poco preciso e per niente diretto. Bisogna farci l’abitudine, con l’auto che non risulta affatto facile da guidare, sia per la sua mole, sia per la combinazione di motore ultraperformante e tecnica da fuoristrada.

Tutti difetti dinamici, se così li si può chiamare, che caratterizzano la vettura, rendendola unica, inimitabile, con quel V12 che spinge senza pensieri e l’auto che cerca di stare dietro alla sua esuberanza, facendo il possibile per mantenerlo imbrigliato entro i suoi limiti dinamici.

Mercedes G65 AMG: prova su strada
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Motore: il dodici cilindri AMG

Mercedes G65 AMG: prova su strada

Mercedes AMG ha nella sua storia numerosi dodici cilindri, la cui ultima evoluzione è l’M275, un 5.980 cc V12 biturbo aggiornato nella tecnica, ora in grado di sviluppare 612 cavalli tra i 4.300 ed i 5.600 giri al minuto, con una coppia massima, limitata elettronicamente a 1.000 Nm tra i 2.300 ed i 4.300. La limitazione della coppia non è una cosa che si vede spesso, ma l’esuberanza di questo motore l’ha resa indispensabile per non danneggiare cambio e sistema di trasmissione. Parlando di tecnica, il dodici cilindri AMG ha una corsa di 82.6 millimetri con un alesaggio di 93 millimetri e propone un rapporto di compressione di 9.0:1.

L’unità è la stessa che equipaggiava le precedenti versioni della famiglia 65 AMG che, dal 2005 ad oggi, è stata composta da vetture come la Mercedes S65 AMG, la Mercedes CL 65 AMG, la Mercedes SL65 AMG e la Mercedes G65 AMG. Tuttavia la Mercedes Classe G non monta la variante più performante del dodici cilindri, che è riservata alla Mercedes S65 AMG, che con i suoi 630 cavalli risulta la V12 più performante del marchio tedesco. Tuttavia le differenze sono davvero minime, e tutte di natura prettamente elettronica, per un motore che viene apprezzato e lodato in tutto il mondo per le sue straordinarie caratteristiche.

Basti pensare che Horacio Pagani ha scelto proprio un’evoluzione di questo dodici cilindri biturbo per la sua ultima creazione la Pagani Huyara, seconda hypercar del marchio modenese. La Huayra monta infatti un M158, evoluzione del 6.0 litri modificata con l’introduzione di due turbine più piccole, una centralina elettronica di gestione del motore riprogrammata, un sistema di lubrificazione a carter secco ed una modifica alla configurazione dell’intercooler. In questa versione il V12 è in grado di erogare 720 cavalli e 1.000 Nm, ma Mercedes potrebbe avere ancora un buon margine di miglioramento. Nelle scorse ore è stata anche ufficializzata la partnership tra Mercedes AMG ed Aston Martin, con le sportive inglesi che inizieranno ad utilizzare i V8 ed i V12 di Affalterbach proprio per le loro caratteristiche di sportività.

Sulla Mercedes G65 AMG il V12 è l’assoluto protagonista. Già da momento in cui si gira la chiave d’accensione, il dodici cilindri inizia a farsi sentire. Le vibrazioni sono totalmente assenti, per un bilanciamento davvero perfetto, il motore sembra fermo al minimo, stabile ed immobile. Il suo funzionamento è però ricordato da una piacevole tonalità di scarico che diventa ancor più armoniosa affondando sul pedale destro. Quando si accelera da fermi infatti, la vettura si imbarca lateralmente sulla destra per effetto del dodici cilindri, una vera chicca da appassionati capace di emozionare in ogni momento.

In marcia il 6.0 litri è davvero strabiliante: ai bassi regimi è tranquillo ma comunque performante, ma scalando un paio di marce dell’AMG Speedshift Plus 7G Tronic, un automatico convenzionale e non un doppia frizione vista la coppia in gioco, il suo comportamento cambia radicalmente. Una vera belva, sopra i 4.000 giri il motore diventa cattivissimo, spingendo con una rapidità impensabile la pesante Mercedes Classe G in avanti, con un impeto folle. I dati parlano chiaro infatti: lo scatto da 0 a 100 è coperto in 5.3 secondi, dato assolutamente rilevante, ma quello che più impressiona è l’erogazione continua di questo biturbo che schiaccia davvero tantissimo contro i sedili, una sensazione unica.

Tutto ciò risulta in una velocità massima di ben 230 chilometri orari, dato elevatissimo tenendo conto del Cx della vettura, con un’aerodinamica frutto del design immortale che ormai ha più di 30 anni, sella sua sezione frontale e della trazione integrale. Il peso di 2.610 chilogrammi non impensierisce affatto il motore che, dall’alto dei suoi 1.000 Nm risulta sempre agile, scattante, corposo e pronto ad esibirsi in una straordinaria accelerazione.

Mercedes G65 AMG: prova su strada
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Interni e comfort: lussuosa ma tecnica

Mercedes G65 AMG: prova su strada

Salendo per la prima volta sulla Classe G si entra in un abitacolo che sembra centrare ben poco con il design esterno. Particolari moderni, un impianto di infotainment evoluto, Pelle e finiture d’altissimo livello. La Mercedes Classe G è infatti una specialista del fuoristrada, che vanta però un abitacolo lussuoso e di gran classe.

Sparsi negli interni vi sono tutti i caratteri tipici di una offroad, con maniglie per reggersi durante le manovre sulle inclinazioni più ripide, controlli del blocco dei differenziali e tasti per le marce ridotte e per le varie funzionalità dedicate al fuoristrada. I sedili risultano ampi e comodi, con numerose possibilità di regolazione ed una buona contenitività in curva. Un po’ inclinati verso l’avanti nella seduta, non hanno un’impronta sportiva, risultando in una posizione di guida molto particolare, prettamente da fuoristrada.

Il volante è posizionato infatti abbastanza in alto, molto vicino al parabrezza: sul nostro modello era previsto un volante in legno con finitura lucida che, pur essendo molto elegante, generava un fastidioso riflesso sul vetro anteriore proprio all’altezza degli occhi del guidatore. Salire e scendere dall’auto, vista la sua altezza, non è affatto facile, ma la presenza delle barre sottoscocca laterali aiuta in questa operazione. Spaziosa, soprattutto nel vano bagagli, la Mercedes G65 AMG si rivela comoda per quanto riguarda seduta e posizione, presentando qualche difetto acustico per via delle sue forme.

Marciando al di sopra dei 100 chilometri orari infatti, la scarsa aerodinamicità del design di questa vettura, genera fruscii abbastanza fastidiosi, che risultano molto presenti all’interno della vettura nonostante il buon isolamento acustico. Un difetto che permette a chi è al suo interno di ricordare immediatamente che, nonostante le prestazioni e la potenza di questo mezzo, si è pur sempre su una vera Gelandewagen, una fuoristrada a tutti gli effetti, la Mercedes Classe G.

Mercedes G65 AMG: prova su strada
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