Home Test Drive Quattro auto Segmento B il Video confronto: Ford Fiesta St, Mini Cooper S, Peugeot 208 GTi e Renault Clio RS.

Quattro auto Segmento B il Video confronto: Ford Fiesta St, Mini Cooper S, Peugeot 208 GTi e Renault Clio RS.

Quattro sportive compatte del segmento B a confronto. Ford Fiesta ST, Mini Cooper S, Peugeot 208 GTi e Renault Clio RS. Quattro Hot Hatch in pista e su strada per una comparativa senza esclusione di colpi. Video, foto e telemetria; prova potenza, rilevamento peso e prestazioni. Con 4 piloti e 4 ospiti speciali abbiamo esplorato ogni singolo dettaglio delle quattro sportive del momento. Entriamo nel vivo della prova

E’ bastato il lancio, quasi in contemporanea, di tre piccole pesti come la Ford Fiesta ST, la Peugeot 208 GTi e la Renault Clio RS a risvegliare istinti animali apparentemente sopiti non solo per noi di Autoblog.it, che in Giugno eravamo già pronti al circuito di Modena per la nostra comparativa, ma anche in Italia ed Oltremanica, dove questo brulicare di scalpitanti compatte turbocompresse ha suscitato più di qualche semplice “prurito”.

Ai più attenti non sarà sfuggita la prova effettuata a Top Gear da Jeremy Clarkson & co. che, da bravo inglese, dopo aver posto sul gradino più alto del podio la Clio RS, ha benedetto la Fiesta ST come la migliore Hot Hatch del momento. Sulla pista di Top Gear però mancava l’inglesina per antonomasia, la trendy Mini Cooper S: un vero peccato, perché il confronto sul Top Gear Race Track tra la “bella kartista” BMW e la “danzante Fiesta ST” sarebbe stato decisamente interessante.

Questo perchè la Mini Cooper S è stata anche la prima del lotto a credere nel downsizing motoristico, nonostante il vecchio 1.6 da 163 CV con compressore volumetrico della prima generazione bevesse quasi quanto il 3.2 “sei in linea” della gloriosa M3 E46. Oggi il suo “mille-e-sei-turbo” è Engine of the Year per la terza volta consecutiva… in sostanza la Mini è il riferimento del segmento da anni ed era giusto che fosse della partita.

Visto il numero di domande che ci avete mandato via email e nei commenti al post live, prima di pubblicare i risultati della nostra comparativa, abbiamo deciso di raccontarvi per filo e per segno come abbiamo svolto i test. Massima trasparenza su tutto, in una sorta di “backstage” che difficilmente avete visto altrove. E se ancora non siamo riusciti ad accontentarvi, siamo sempre pronti a rispondere ad ulteriori dubbi nei commenti.

Incominciamo allora dall’idea iniziale. Fin da subito abbiamo pensato che sarebbe stato banale effettuare solo un “time attack” ed affidare ai numeri del cronometro l’esito del nostro confronto; e così, per sviscerare ogni aspetto della guida su strada e di quella in pista, abbiamo affidato le quattro compatte sportive alle velocissime mani di un pilota professionista, oltreché a quelle di 3 tester di Autoblog “dal piede pesante”. E per non farci mancare nulla, abbiamo anche invitato 4 ospiti d’ eccezione: quattro manager delle case costruttrici coinvolte nel nostro test, chiamati ad esprimere un severo giudizio sulle auto del loro marchio di appartenenza, ma soprattutto su quelle della diretta concorrenza. Ora vi spieghiamo meglio i dettagli, ricominciando dalle 4 protagoniste.

Le fantastiche 4


Per la sua prima comparativa, Autoblog.it ha scelto di mettere insieme le 4 compatte sportive del momento, auto che non fanno rimpiangere le vecchie “Gti” perché ne sono, senza dubbio, le degne eredi. Piccole bombe turbocompresse divoratrici di asfalto, cordoli e curve. L’asso nella manica di queste “Super B” è tutto nell’accoppiata passo corto/peso ridotto; un connubio esplosivo quando in ballo c’è un tratto misto e l’agilità è tutto ciò che vorresti avere sottomano per aumentare il ritmo e disegnare le curve da un transitorio all’altro senza mollare mai. Sono loro le “ultime moicane”, quelle che accendono il desiderio della guida anche solo a guardarle.

Così uguali e così diverse… Ma come sono fatte? Le 4 contendenti sono tutte trazioni anteriori con motore montato trasversalmente, tutte spinte da un 4 cilindri 1.6 turbo benzina con potenze comprese tra i 180 CV della Fiesta, i 184 CV della Mini, i 200 CV della Clio e della 208. Lo schema delle sospensioni prevede per tutte un McPherson all’anteriore, mentre al posteriore adottano tutte un ponte rigido, tranne la Mini che vanta sospensioni multi-link; e questo la differenzia non solo nella tecnica, ma anche nella guida. Sono tutte compatte comprese dai 3720 mm della Mini ai 4090 della Clio RS, la più lunga e l’unica a 5 porte. Il peso dichiarato (abbiamo anche quello effettivo!), si aggira tra i 1.100 e i 1.200 kg. Cambiano le spalle, ma tutte poggiano su pneumatici 205 di sezione con cerchio da 17 pollici per Fiesta, Mini e Peugeot, mentre la RS monta un cerchio da 18”.

Fasatura variabile su aspirazione e scarico e iniezione diretta del carburante sembrano essere i “requisiti minimi” per entrare nell’esclusivo club delle Hot Hatch 1.6T. Non è così invece per il cambio: manuale sei rapporti è lo standard, ma Renault azzarda con uno sportivo EDC, un sei marce doppia frizione automatico/sequenziale. Nessuna adotta un differenziale autobloccante meccanico, anche se tutte hanno quello elettronico che però si disattiva quando si preme il magico tasto ESP Off, che esclude i controlli e rimette tutto nelle mani del pilota per un’esperienza di guida decisamente più adrenalinica. Queste in breve le similitudini delle 4 compatte, ma tranquilli siamo solo all’inizio torneremo presto con dati e analisi ancora più succulenti!

Una comparativa a prova di bomba

Quattro auto segmento B a confronto

Per un confronto diretto e senza ulteriori variabili, la prima mossa che abbiamo fatto è stata sostituire i pneumatici di primo equipaggiamento, diversi per marca, modello e tipologia, con quattro treni di Dunlop Sportmaxx molto più adatti all’uso sportivo su strada e a quello meno “civile” della prova in pista. Questa scelta è stata fondamentale per poter apprezzare al meglio la dinamica delle 4 sportive senza essere fuorviati dalle risposte di coperture più o meno sportive. La 208 GTi per esempio adotta dei tranquilli Michelin Primacy, ottimi in ogni condizione, ma non certo adatti all’uso esasperato su tracciato.

Insieme ai nostri ingegneri di pista, Luca Mondello e Simone Coronaro, abbiamo rivisto e corretto gli angoli caratteristici all’avantreno (quelli al retrotreno sono fissi quasi per tutte), curato le pressioni in maniera quasi maniacale sia per ottenere il meglio dai pneumatici, sia per salvaguardare l’usura in una giornata caratterizzata da un clima assai caldo e decisamente stressante per le gomme. Allo stesso tempo abbiamo tenuto sotto controllo le temperature di esercizio prima e dopo i time attack, riuscendo ad ottenere anche delle informazioni essenziali su come lavorano gli assetti delle 4 auto.

Non contenti, abbiamo preferito spurgare il circuito dell’olio dei freni e sostituire il liquido di serie con uno più sportivo e meno sensibile alle alte temperature che le staccate in pista creano all’impianto stesso. Il liquido Brembo Racing LCF600 Plus ha permesso alle 4 compatte di mantenere sempre una frenata consistente, senza fading e allungamenti che avrebbero inficiato sul risultato globale. La scelta del circuito di Modena come teatro della nostra sfida nasce da una considerazione molto semplice… queste vetture sono “armi da misto” ed i 2 km del tracciato emiliano, caratterizzati da tormentati sali e scendi in un susseguirsi di curve e tornanti molto tecnici, sono l’ideale per mettere sotto stress anche la più tosta delle Hot Hatch!

Abbastanza increduli del risultato cronometrico finale, siamo tornati sul circuito di casa, l’I.S.A.M. di Anagni, dove calcando con rigore le strette e familiari linee del tracciato, abbiamo verificato con certezza i valori in campo, potendo giungere alle conclusioni finali. Per ottenere il meglio ci siamo serviti di un pilota professionista, Andrea Palma, che si è prestato per offrirci dei riferimenti cronometrici solidi. Abbiamo girato a lungo anche noi “comuni mortali” per avere ulteriori riferimenti; ma Andrea è quello che ha emesso il verdetto e grazie alla costanza dei suoi run abbiamo avuto la certezza della scelta. A certificare tutto, come se fossero delle prove ufficiali, ci è venuto in aiuto Roberto Brambilla, della Remak Italia, il quale ci ha seguito con il montaggio della telemetria on board, utilizzando la Video Vbox Pro della Racelogic.

4 ospiti speciali

Quattro auto segmento B a confronto

Veniamo alla parte più insolita e interessante: per la nostra prova abbiamo voluto che fossero presenti in pista i rispettivi responsabili delle Case, ma non solo in qualità di testimoni dell’impresa di autoblog.it. Per un pomeriggio infatti li abbiamo strappati alla routine dell’ufficio e “gettati” in abitacolo per provare di persona pregi e difetti della “loro sportiva compatta” prima e delle altre poi, in un confronto diretto senza esclusioni di colpi con le rivali.

Per una volta li abbiamo obbligati a vestire i panni di tester con tanto di video intervista e breve analisi tecnica e dinamica sulle vetture guidate in pista. E’ stato “uno spasso” sentirli parlare e commentare i vari modelli, e vi assicuro che non si sono risparmiati né nella guida in pista, né tantomeno nei commenti finali fatti “a caldo”.

Un verdetto insindacabile

Quattro auto segmento B a confronto

Dopo tutto questo lavoro di messa a punto della prova, per “spaccare il capello in quattro”, abbiamo deciso quindi di prendere in considerazione diversi riferimenti: il best lap singolo, ma anche la media dei migliori 3 passaggi di 4 piloti ed il numero di piloti che hanno realizzato il best time con questa o quella auto in particolare.

Abbiamo dato il via alle danze alle ore 12, con le macchine tutte schierate in pit-lane, una per una, testate da Andrea Palma a gomme “fresche”. L’ordine prestabilito è stato quello alfabetico delle Case: Ford, Mini, Peugeot e Renault. Viste le temperature sahariane, abbiamo pensato di fare cinque giri; uno di lancio, tre cronometrati e uno di raffreddamento.

Registrati i riferimenti della prima sfidante, abbiamo spostato le apparecchiature satellitari sulla seconda e così abbiamo fatto anche per la terza e la quarta. Nel frattempo il primo dei tester, dopo aver lasciato raffreddare il “Fiestino”, il primo a passare nelle grinfie di Andrea Palma, si è messo al volante con telemetria Perfomance Box per una sessione da cinque giri. E così via fino all’ultimo tester e l’ultimo giro.

Solo dopo aver spremuto per bene le 4 piccole pesti, abbiamo passato la palla agli uffici stampa che, dopo aver condotto la loro auto, hanno potuto testare le dirette concorrenti per una serie di 4 giri. Ed infine, un po’ per gioco ed un po’ sul serio, abbiamo messo alla guida anche i nostri meticolosi ingegneri di pista, scoprendo altre piccole curiosità sui comportamenti dinamici delle nostre piccole bombe.

Per la prova su strada, il discorso è simile… l’analisi dei pregi e dei difetti giunge solo dopo aver mediato commenti, analisi ed eventuali “sbandamenti” dei rispettivi tester! Stay tuned… dal prossimo post entriamo nel vivo!

Quattro auto segmento B a confronto

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