Home Fiat, Pomigliano. Il vescovo risponde a Figliuolo: «Non sto coi violenti»

Fiat, Pomigliano. Il vescovo risponde a Figliuolo: «Non sto coi violenti»

Non c’è pace nei rapporti fra la Fiat e le istituzioni, in questo periodo. Questa volta tocca alla Chiesa.

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8 luglio 2013 Non si fa attendere, la risposta del Vescovo di Nola dopo la lettera del responsabile dello stabilimento di Pomigliano. Monsignor Depalma decide di rispondere per le rime e di non cedere all’invito, né all’ipotesi che possa essere stato in qualche modo tratto in inganno a mezzo stampa, nel scegliere da che parte schierarsi:

«No, dottor Figliuolo, io non sto dalla parte dei violenti, né volontariamente né,come dice lei,’involontariamente».

Insomma, i rapporti burrascosi, ora, Fiat ce li ha anche con un pezzetto di Chiesa.

Pomigliano, Figliuolo: «Il vescovo di Nola involontariamente sta con i violenti»

Non c’è pace nei rapporti fra la Fiat e le istituzioni, in questo periodo.

Dopo il botta e risposta fra Laura Boldrini e Sergio Marchionne, con la Presidente della Camera che rifiuta l’invito dell’ad del Lingto a visitare lo stabilimento della Val di Sangro, la polemica si sposta addirittura sul fronte ecclesiastico.

Vediamo i fatti: il 15 giugno 2013, il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, ha manifestato la propria solidarietà ad alcuni dipendenti Fiat che protestavano. Poi ha scritto una lettera ai sindaci della zona, per invitarli a un incontro cui avrebbe dovuto partecipare anche l’azienda. Per parlare della situazione e del futuro.

Apriti cielo, è il caso di dirlo. Sulla lettera che Giuseppe Figliuolo, responsabile dello stabilimento di Pomigliano, ha scritto al Vescovo declinando l’invito, si legge che Monsignor Depalma si è collocato dalla parte dei violenti e dei prevaricatori.

Così, Figliuolo ha ribaltato l’invito e chiesto al vescovo di recarsi in visita allo stabilimento che ospita

«3.200 lavoratori degni quanto gli altri della sua solidarietà».

Questa la ricostruzione dei fatti secondo i responsabili di Pomigliano:

«Si trattava di non più di trecento/quattrocento persone (di cui solo poche decine di operai e per il resto studenti, politici di professione e appartenenti ai più svariati centri sociali) che tentavano di impedire a 3.200 persone di esercitare il proprio diritto di recarsi al lavoro: non abbiamo infatti alcun dubbio – aggiunge Figliuolo – circa il fatto che la sua scelta di essere dalla parte dei violenti e prevaricatori è stata involontaria e causata dalle mistificazioni veicolate da alcuni organi di informazione che hanno volutamente travisato la realtà dei fatti»

Sarà proprio vero che il vescovo abbia travisato, così come i media? Non resta che aspettare la risposta del Monsignore.