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Giappone: inizia a diminuire il parco auto circolante

Secondo i dati più recenti sul mercato giapponese, il numero complessivo di automobili e motociclette circolanti ha registrato per la prima volta un calo sull’anno precedente, attestandosi a 79.430.000 unità, vale a dire un piccolo (ma quantitativamente significativo) -0,2% rispetto al 2007. Il fatto assume una rilevanza storica se si considera che per la prima


Secondo i dati più recenti sul mercato giapponese, il numero complessivo di automobili e motociclette circolanti ha registrato per la prima volta un calo sull’anno precedente, attestandosi a 79.430.000 unità, vale a dire un piccolo (ma quantitativamente significativo) -0,2% rispetto al 2007. Il fatto assume una rilevanza storica se si considera che per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, si sono registrati tre mesi consecutivi di calo.

Secondo gli analisti il trend potrebbe continuare ed avere i primi effetti su vari settori dell’economia nipponica: chiare le ripercussioni per assicurazioni, officine specializzate e distributori di benzina, ma anche la politica infrastrutturale del Sol Levante (che spinge molto sulla costruzione di autostrade) potrebbe dover fare dei passi indietro.

Precisamente, la diminuzione di auto e moto di proprietà ha interessato ben 30 prefetture, con in testa le megalopoli Tokyo, Osaka e Kyoto. Ancora più chiara la dinamica se si tiene in considerazione il seguente dato: rispetto al record storico del 1990, quando furono vendute 7.770.000 auto, nel 2007 il dato è stato inferiore di oltre il 30%.

Insomma, buone notizie per gli ecologisti, un po’ meno per il governo centrale, che prevedeva di spendere 59 miliardi di yen nella realizzazione di nuove infrastrutture stradali da qui al 2018 e che deve seguire con attenzione l’evolversi di questo fenomeno per prendere le giuste decisioni.

Via | GreenCarCongress

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