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Renault Zoe inventa il Fast Charge: in esclusiva il nostro Video Test su strada

Renault e Zoe regalano un grande salto generazionale in avanti al mondo delle auto elettriche introducendo il primo vero sistema di ricarica rapida e migliorando uno dei più grandi limiti messo in luce dalle auto full-elettric prodotte fino ad oggi. Autoblog vi offre in anteprima assoluta il VIDEO Test dell’auto

Vi era un tempo, non molto lontano, in cui le persone si spostavano con mezzi dotati di propulsione a combustibile. Principalmente, queste “automobili” necessitavano di un carburante derivante dalla distillazione del petrolio greggio, chiamato benzina, oppure, gasolio. Quel tempo sta per arrivare ad una svolta, ad una profonda scissione, ed ha un suo pioniere. Si chiama Renault Zoe, ed è la prima vettura elettrica accessibile a tutti, in grado di effettuare più di 150 km, con tempi di ricarica bassissimi.

La Renault, in altre parole, ha deciso di anticipare i tempi e dare una svolta radicale al mondo della circolazione. Non stiamo più parlando di esperimenti o di mezzi d’elite, ma di un primo forte segnale del progetto Z.E da parte della casa di Billancourt. La Renault Zoe è una realtà, il primo vero veicolo a zero emissioni in grado di offrire comfort, piacere di guida e autonomia.

Lanciata ufficialmente durante l’ultimo Salone di Ginevra, la Zoe è già pronta per la vendita al prezzo di 21.650 euro (più noleggio mensile della batteria a 79 euro al mese). Attenzione però, perché grazie agli eco-incentivi statali, il prezzo potrebbe scendere di almeno 4000 euro.

Design e Interni: Un ambiente accogliente e rassicurante

Nelle idee e nei sogni di casa Renault, la futura vettura elettrica doveva offrire, fin dal primo colpo d’occhio il concetto di city car pulita, fluente, ecologica. Verso la fine di Gennaio del 2008, Carlos Ghosn annunciò: “ Il design di questo progetto dovrà essere accogliente e rassicurante”. Alcuni mesi dopo venne infatti bandito un vero e proprio concorso di design per quella che sarebbe divenuta la Zoe.

Le prime proposte creative si basavano su di un approccio estremamente radicale. Per qualunque progettista questa nuova “era dell’elettrico” era vista come un grande opportunità di reinventare l’auto. Ovviamente, il fabbisogno di una casa costruttrice come Renault, portò ad un secondo processo di razionalizzazione: il passaggio all’elettrico era un qualcosa di “potenzialmente destabilizzante” in se, per cui, il design doveva offrire anche punti di contatto con lo stile Renault, mantenendo linee e proporzioni “ideali”.

“Per trasmettere le relazioni della vettura con l’ambiente, i progettisti hanno cercato ispirazione nelle forze della natura. La macchina doveva esprimere un ideale di movimento guidato da un’energia pulita e naturale.” rivelò Agneta Dahlgren-Hermine – Design Manager del Progetto Zoe – Negli uffici di progettazione era solito vedere immagini di cieli tempestosi, mari impetuosi o le linee pure di un paesaggio invernale”.

Il disegno scelto per la nascita della Zoe, recava la firma di Jean Sémériva. Alla base del progetto, la grande purezza delle linee che offrono un unicuum della vettura, regalando dinamicità, agilità ma allo stesso tempo compattezza, considerando anche il passo da 2588mm. La Zoe, in altre parole, offre da un lato la grinta, ben visibile anche dalla linea di cintura decisamente inclinata, ma anche fluidità e purezza, ed in questo l’emblema e la caratura si riscontra notando il frontale, con una calandra che quasi ingloba i proiettori, dettati da un concetto di orizzontalizzazione delle forme, ma allo stesso tempo da un’idea di sinuosità.

Una realizzazione – quest’ultima – voluta da Laurens Van Den Acker nel 2009, per sottolineare l’identità del marchio Renault e la “linearità” progettuale del progetto Z.E. Ecco quindi, prender vita tutta una serie di accorgimenti, come la presa d’aria ampia, o i fari dual-alogeni. Per i particolari, l’azzurro elettrico rimane il colore di base, a sottolineare quel family-feeling con il mondo dell’elettrico. L’ultimo vezzo è dato dalla firma di Jean Sémériva: la propria impronta impressa sulla maniglia esterna delle porte posteriori.

Gli interni – curati da Dominique Marzolf – cercano di esprimere lo stesso concetto di purezza e pulizia riscontrati all’esterno. Il cruscotto è un unico blocco le cui linee, pulite e tese, si raccordano tra di loro. La stessa plancia è stata disegnata cercando di rendere l’idea di una turbina eolica. E’ grande l’utilizzo della plastica, ma anche in questo la Zoe si distingue, grazie ad un trattamento particolare che rende il materiale più morbido al tatto.

La volontà di offrire un ambiente rilassante ma innovativo, viene anche sottolineato dall’utilizzo di colori pastello, coniugato dal sistema di infotainment e dallo stesso cruscotto di bordo. Partiamo da quest’ultimo, che si rivela semplice ma allo stesso tempo completo: sulla sinistra troviamo il livello di carica della batteria con l’autonomia residua, accostato da un contagiri e dal contachilometri.

In aggiunta, abbiamo la possibilità di scegliere tra tre grafiche differenti, e due colorazioni – verde e azzurro elettrico – a seconda che ci troviamo in modalità Eco o meno. Il sistema di infoteinment – il Renault R-Link – è inserito in una console centrale, con schermo da 7 pollici touch-screen di cui parleremo più avanti. Lo spazio all’interno della Zoe è ampio, anche per chi misura qualche centimetro di troppo in altezza, ed anche per chi si siede dietro, la comodità percepita è eleveta. E’ un qualcosa di piuttosto sorprendente, considerando che stiamo parlando di una gruppo B.

Comodi anche i sedili, con poggiatesta integrato, e trattati con Teflon, per una miglior protezione dalla sporcizia. L’identità della Zoe inoltre si mostra chiaramente sul rivestimento del cruscotto nella zona passeggero, con un pittogramma rappresentante un circuito stampato. Un ulteriore vezzo, segno però di cura per i particolari.

Infotainment: tutto a portata di Smartphone

Renault Zoe, la prima vera elettrica provata a Lisbona

In Renault hanno puntato forte anche sul concetto di convergenza tecnologica e interattività in ambito comunicativo per quanto riguarda la Zoe. Partiamo dal nome: R-Link, ovvero un sistema integrato che raggruppa tutta una serie di funzioni multimediali in un unico sistema, dalla navigazione, alla radio, passando per i collegamenti con il proprio cellulare ed i dispositivi portatili.

Il sistema è – ovviamente – touch screen su un monitor da 7’’, ma esiste anche il riconoscimento vocale, definito TTS, Text to Speech. L’integrazione dell’R-Link è totale con le funzioni della guida elettrica, ed in questo, il navigatore di casa Tom Tom si rivela utilissimo, grazie alla funzione Z.E. DIRETTA. Il sistema di navigazione infatti visualizza un cerchio, un “campo d’azione” che mostra la nostra autonomia.

Conseguentemente, immettendo la nostra destinazione, qualora non ci fosse sufficente carica, il sistema ci indicherà la stazione di carica più vicina al punto d’arrivo (in base alla nostra autonomia). Una volta giunti a destinazione, il sistema ci offre una valutazione del nostro livello di “eco-driving”: una vera e propria analisi del nostro stile di guida, che ci fornisce consigli personalizzati per migliorare la nostra “efficacia ecologica” alla guida. Presente anche il sistema HD Traffic, che segnala in tempo reale le condizioni di traffico sul percorso da seguire e suggerisce, nel caso, un’alternativa valida.

L’interattività però non finisce qui, e si espande grazie all’utilizzo di un semplice smartphone, tramite due interessanti funzioni: la prima si chiama My Z.E Connect, permette di controllare la nostra vettura tramite PC o Smartphone, e conoscere il livello di carica delle nostre batterie, la stima dell’autonomia residua ed il livello di carica attuale, qualora l’auto sia collegata ad una fonte di ricarica. In aggiunta, vi è la possibilità di ricevere – tramite mail o SMS – una notifica di inizio e fine carica, un “allarme” di basso livello della batteria o una eventuale interruzione di carica.

La seconda funzione si chiama My Z.E. Inter@ctive, e permette di avviare (o comunque programmare) il pre-condizionamento termico dell’abitacolo (cosi da non sprecare carica una volta messa in moto), avviare la carica a distanza o addirittura programmare la ricarica settimanale. Tutto questo sempre utilizzando un Computer o, più semplicemente, uno smartphone.

Tecnica: si ricarica in mezzora

Renault Zoe, la prima vera elettrica provata a Lisbona

Il cuore pulsante della Renault Zoe è ovviamente il motore elettrico sincrono con rotore a bobina. Un propulsore in grado di sfornare 65 Kw di potenza massima – l’equivalente di 88 CV – ed una coppia di 220 Nm. Valori che permettono uno spunto da 0 a 50 km/h in soli 4 secondi. Numeri che, da soli, sono di per se più che buoni, in special modo per una vettura che ha per sua natura, un utilizzo prettamente cittadino. Ciò che sorprende ancor di più, è il comparto batterie, a partire dal suo posizionamento.

Il pacco in effetti è posizionato sotto il pianale. Una soluzione che aiuta a bilanciare la ripartizione dei pesi – 59%/ 41% – tra asse anteriore e posteriore, per migliorare la trazione. La vera rivoluzione però, si ritrova nei tempi di ricarica, che possono variare da soli 30 minuti a 9 ore, a seconda della postazione di carica. Il tutto, con una sola presa, grazie al sistema Chamaleon. Di cosa si tratta? Di uno speciale caricabatterie brevettato dalla casa francese, in grado di poter ricaricare a vari livelli di potenza, da 3 a 43 Kw.

I tempi di ricarica, in questo modo, possono essere decisamente variabili e, in molte situazioni, brevi. Basti pensare che, alla massima potenza, la Renault Zoe può ricaricarsi all’80% in soli trenta minuti. Come ci riesce nello specifico? L’idea di base da parte di Renault, si basa sul concetto di “deviazione” del ruolo del motore e dell’inverter di “generatori di trazione” per diventare anche essi stessi dei veri e propri “generatori di ricarica elettrica”.

Attraverso una Junction Box, un nuovo sistema sviluppato proprio a Billancourt, il processo di carica viene gestito attraverso una comunicazione con la stazione di carica, switchando da corrente alternata a corrente continua. In questo modo si possono raggiungere i 43 Kw di potenza e la vettura si può ricaricare in tempi molto più brevi. Inoltre, lo sfruttamento del motore e, conseguentemente, delle ventole, mantiene una sufficiente areazione, fattore da non sottovalutare questo, in quanto, durante la fase di carica, queste tipologie di batterie producono idrogeno.

Quando nell’aria si raggiunge una percentuale di volume superiore al 4%, la miscela aria-idrogeno potrebbe diventare esplosiva. Per evitare ciò, è necessario mantenere un livello sufficiente di areazione “dell’ambiente di carica” e, la Zoe, in questo, sfrutta al meglio le proprie ventole. Il sistema Chamaleon non è comunque l’unica modalità per ricaricare e risparmiare sul consumo delle batterie e, conseguentemente, aumentare l’autonomia della vettura. Durante la fase di rilascio dell’acceleratore e di frenata infatti, il motore si converte in generatore, recupera l’energia cinetica altrimenti dispersa sotto forma di calore e ricarica il pacco delle batterie.

Un ulteriore sistema è dato dalla pompa di calore che intrappola le molecole d’aria presenti nell’ambiente esterno, le comprime e le riscalda, dirigendo il calore nella macchina, risparmiando così sul consumo elettrico. Inoltre, la temperatura richiesta all’interno dell’abitacolo, viene raggiunta in tempi più rapidi, e mantenuta ad un livello più stabile rispetto ad un veicolo ICE, dove il riscaldamento è dato dal calore immesso dal motore termico. Infine, in collaborazione con Michelin, la Zoe è dotata di un particolare pneumatico definito “Energy EV”, progettato appositamente per ridurre le perdite di energia date dalla resistenza al rotolamento dello stesso.

Ognuno di questi tre fattori agisce al 33% del risparmio energetico, ed insieme formano il pacchetto “Range Optimizer”. In questo modo, secondo quanto riportato dalla Casa Madre, la Zoe potrebbe arrivare ad un range di autonomia pari addirittura a 210 km – secondo il ciclo NEDC – ma più verosimilmente, l’autonomia di questa elettrica si attesta intorno ai 150 km. Da annotare inoltre che la Renault Zoe monta una sospensione anteriore di tipo Pseudo Mac-Pherson, mentre il telaio è il medesimo che possiamo trovare sulla Renault Clio 4. Presenti, di serie, l’ASR, l’ESC e ben 6 Airbag, che hanno permesso il raggiungimento delle 5 stelle nello standard Euroncap.

La Guida su strada: sorprendentemente agile

Renault Zoe, la prima vera elettrica provata a Lisbona

Saliamo a bordo del nostro esemplare per la prova urbana ed extraurbana per le strade di Lisbona. Pigiamo il tasto start ed un piccolo suono ci avverte della “messa in moto”. La prima sensazione è quella di grande comfort al volante e di un’ottima insonorizzazione della vettura. Attenzione però, è solo un’insonorizzazione interna, perché esternamente, grazie al sistema Z.E Voice, abbiamo la possibilità di riprodurre il suono del motore su tre varianti – Pure, Glam, Sport – per far si che i pedoni possano essere avvisati dal nostro arrivo.

Spostiamo il selettore da P, Parking, in D, Drive, e comincia la nostra prova. La vettura è impostata su Eco, come testimoniato dalla schermata del contagiri colorata di verde. In questa modalità, la velocità massima è di 90 km/h ed il climatizzatore ha una potenza ridotta. La vettura sembra un pochino plafonata, senza un grandissimo brio una volta che si preme sull’acceleratore, ma comunque bisogna rapportare tale concetto ad una guida cittadina, tranquilla e votata alla massimizzazione dell’autonomia. La frenata lascia inizialmente spiazzati.

Se si preme il freno con dolcezza e delicatezza, non si riceve un feedback eccellente. La sensazione è che l’elettronica lasci svolgere il compito di arresto principalmente sul freno-motore, in modo da indirizzare l’azione del guidatore verso la ricarica delle batterie. Una sensazione confermata anche dagli ingegneri Renault. Basta però premere con un pochino più di decisione per sgombrare la mente da qualsiasi dubbio.

Ovviamente in questo modo non stiamo sfruttando la filosofia ecologica della Zoe al 100%, ma in compenso ci sentiamo più sicuri. L’handling sorprende in positivo. Questa vettura elettrica ha un’agilità mirabile, e permette inserimenti in curva che, sinceramente, non ci saremmo aspettati. Merito anche di un sistema sospensivo morbido ma non troppo, e sufficentemente rigido per poter affrontare le curve in maniera più “allegra”.

Il vero divertimento – perché di divertimento si tratta – arriva quando usciamo dalla modalità “Eco”. Una volta switchato, il carattere della macchina si trasforma, offrendo un brio sorprendente fin dai primissimi giri. Merito questo della coppia da 220 Nm che la Zoe sforna. La guida diventa più esaltante, accomunata dal già citato assetto che permette di abbozzare una conduzione più sportiva, grazie anche all’ottimo grip fornito dagli pneumatici Michelin.

Ce ne rendiamo conto affrontando dei tornanti collinari una volta usciti dal tratto urbano di Lisbona, dove entriamo pinzati in curva senza che la Zoe si scomponga, ed in uscita di curva quando, spingendo a fondo l’acceleratore, questa piccola elettrica mostra una poderosa schiena di potenza, senza però alcuno strappo, con un’erogazione lineare ma robusta. Quando inoltre si esagera con il gas, intervengono prontamente i sistemi elettronici a mantenere in asse la vettura, tagliando quel tanto che basta la potenza.

Proprio l’elettronica è un ulteriore punto a favore, ed in questo Lisbona è risultata un ottimo banco di prova: la capitale portoghese, durante il test, era stata investita da una forte perturbazione che aveva lavato le strade. Inoltre, è una città caratterizzata da un tratto stradale variegato, in molti tratti sporcato dalla sabbia, ed in grado di presentare insidie non da poco, come le rotaie dei tram. In questo scenario, è da sottolineare come ci siamo sempre sentiti al sicuro, con una vettura sincera e in grado di offrire un feedback ottimo di quello che stava accadendo sotto le nostre ruote.

Per il traffico di tutti i giorni inoltre, è bene sottolineare la presenza delle telecamere posteriori per agevolare il parcheggio. Una volta inserito il selettore su R – Retro – sullo schermo da 7’’ si attiva una visuale posteriore con tanto di sensori visivi per mostrare al meglio le distanze, e facilitare conseguentemente la manovra di parcheggio.

Durante la nostra prova, abbiamo inoltre avuto modo di verificare quanto dichiarato da Renault sui consumi. Basti pensare che dopo circa 75 km percorsi, sia in modalità Eco che non, il livello di autonomia si attestava intorno al 48%. E’ bastata una sosta di circa 15-20 minuti per far ricaricare la nostra Zoe fino ad oltre il 90%. E’ vero, probabilmente non è la vettura ideale per fare il viaggio della vostra vita, o per spostamenti improvvisi di medio-lungo raggio, però questa Renault Zoe risulta essere la prima vera auto elettrica, con prestazioni eccellenti ed un’autonomia di prim’ordine, senza dimenticarci che stiamo comunque parlando di un’auto del segmento B, ideale quindi per il traffico urbano.

Renault si è mostrata pionieristica in questi anni, andando incontro al mondo dell’elettrico per quanto concerne il settore automotive e, ad oggi, possiamo assolutamente confermare che la scommessa della casa francese è stata vinta in pieno.

Servizio e video di Flavio Atzori

Pregi e Difetti

Renault Zoe, la prima vera elettrica provata a Lisbona

Piace

La potenza del motore
Abitabilità e comfort eccellenti
Tempi di ricarica da primato

Non Piace

Bisogna adattarsi ad uno stile di guida parco se si vuole tanta autonomia
La frenata – inizialmente – non è intuitiva

Scheda Tecnica

Renault Zoe, la prima vera elettrica provata a Lisbona

Motore
Tecnologia motore: elettrico Sncrono con rotore a bobina
Potenza massima kW CEE (CV) : 65(88)
Coppia massima Nm CEE : 220
Tecnologia : Ioni di litio
Tensione Totale (volts) : 400
Numero di moduli / cellule : 12 / 192
Energia imbarcata (kWh): 22
Peso batteria (kg) : 290
Caricatore : Adattativo mono-trifase da 2 a 43 kW
Tempi di ricarica : 3 kW (Wall-box monofase 16 A) = 9 h 22 kW (punto trifase 32 A) = 1 h (80% della batteria ricaricata) 43 kW
(punto trifase 63 A) = 30 min (80% dela batteria ricaricata)
Tipo Riduttore: con un solo rapporto
Numero di rapporti A.V. 1
Velocità massima (km / h): 135
0-50 km / h – 0-80 km / h – 0-100 km / h (s) 4 – 8,6 – 13,5
Autonomia ciclo NEDC (km) : 210
Autonomia generalmente rilevata in zona peri-urbana: stagione fredda / stagione temperata (km) 100 / 150

Servosterzo Sì (elettrico)
Raggio di sterzata tra marciapiedi (m) 10,56
Numero di giri al volante 2,73
Avantreno / Retrotreno : Pseudo Mac-Pherson / Morbido
Diametro barra antirollio : anteriore/posteriore (mm) 23 / 25
Cerchi di riferimento : (“) 15″(LIFE) ; 16″(ZEN, INTENS)
Dimensioni pneumatici: MICHELIN ENERGY ™ E-V : 185 / 65 R15 et 195 / 55 R16
ABS: Serie
Assistenza alla frenata di emergenza (AFU): Serie
Ripartitore elettronico della frenata: Serie
ESC con CSV Serie (+ ASR)
Anteriore: disco pieno (DP), disco ventilato (DV) Ø (mm) Dischi ventilati 258
Posteriore: tamburo (T), disco pieno (DP), disco ventilato (DV) Ø (mm) Tamburo 9”
Freno di stazionamento Manuale
SCx 0,75
Riserva al carburante (l) 0
MASSE(kg)
A vuoto in ordine di marcia 1 468
A vuoto in ordine di marcia all’anteriore / al posteriore 871 / 597
Massima autorizzata (MMAC) 1 943
Nel limite del MMAC massimo ammissibile sull’anteriore / sul posteriore 1 023 / 920
Carico utile (CU) (versione Life senza opzione / versioni Zen e Intens tutte
opzioni) 140 / 60

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