Home Notizie Curiosità New York 2008: l’ennesimo atto per l’auto ad aria compressa di Guy Negre

New York 2008: l’ennesimo atto per l’auto ad aria compressa di Guy Negre

Anche l’ultima volta che abbiamo parlato di lui, avevamo esordito dicendo: “Guy Negre non molla”, ed il fatto che sia presente al NYIAS di New York, ancora una volta, ostinatamente, con la sua auto ad aria compressa, dimostra che l’ingegnere francese non manca certo di cocciutaggine. La sua MDI ha infatti portato alla manifestazione di


Anche l’ultima volta che abbiamo parlato di lui, avevamo esordito dicendo: “Guy Negre non molla”, ed il fatto che sia presente al NYIAS di New York, ancora una volta, ostinatamente, con la sua auto ad aria compressa, dimostra che l’ingegnere francese non manca certo di cocciutaggine.

La sua MDI ha infatti portato alla manifestazione di Oltreoceano un nuovo modello di microcar spinto dall’ormai celebre motore CAE (Compressed Air Engine), studiato e sviluppato proprio da Guy Negre. Dopo i numerosi tentativi di dare un seguito di produzione alle sue idee, l’ingegnere sembrerebbe aver trovato un solido partner commerciale nella Tata, che sosterrà lo sviluppo e l’applicazione di questa tecnologia.

La piccola vettura portata a New York è una tre posti che dovrà arrivare nei listini francesi ed europei nel corso del 2009 a prezzi compresi tra 5000 e 6000 dollari. Il 2010 invece sarà la volta di un secondo modello, destinato al debutto negli USA: prezzo da 18.000 dollari, sei posti e velocità massima di 155 km/h saranno le sue caratteristiche principali.

Ma come funziona questa poco conosciuta tecnologia? Cuore del progetto è un motore a pistoni alimentato ad iniezione elettronica di aria compressa. La MDI ne ha create due versioni: una prima che fa affidamento sulla sola aria compressa e che è destinata a microveicoli urbani, ed una seconda, ibrida, che conta anche sull’apporto di combustibili più tradizionali come i derivati del petrolio o i biocarburanti.

Al di sotto dei 60 km/h il motore sfrutta la sola aria compressa. Una volta superata tale soglia entrano in gioco piccole quantità di carburante che vanno a riscaldare l’aria in un apposita camera, detta CAM (Compressed Air Multiplier), prima che essa entri in circolo nel motore.

I motori sono costituiti da moduli di due cilindri contrapposti (schema boxer) che possono essere abbinati per ottenere unità da 4 o da 6 cilindri, come nel caso del secondo modello, destinato agli USA, di cui dicevamo più sopra. La potenza di questo motore è di 75 CV ed il consumo, ad andature superiori ai 60 km/h, è di 2,2 l/100 km. Ridicole anche le emissioni, contenute al di sotto dei 40 g/km di CO2.

Via | GreenCarCongress

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