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Porsche: continuano le manovre nei confronti di VAG

Porsche sembra non rassegnata a farsi mettere i bastoni fra le ruote nella vicenda che la vuole sempre più vicina alla scalata di Volkswagen. L’ultima testimonianza è il ricorso alle affilatissime armi legali. Stoccarda non sta scherzando se ha osato ricorrere alla Corte Europea di Giustizia de L’Aia. Vediamo con ordine cosa sta succedendo. Oggi

Porsche sembra non rassegnata a farsi mettere i bastoni fra le ruote nella vicenda che la vuole sempre più vicina alla scalata di Volkswagen. L’ultima testimonianza è il ricorso alle affilatissime armi legali. Stoccarda non sta scherzando se ha osato ricorrere alla Corte Europea di Giustizia de L’Aia. Vediamo con ordine cosa sta succedendo.

Oggi Porsche ha sottoposto al cda VW una petizione per modificare l’agenda dell’incontro annuale con gli azionisti del gruppo, che si svolgerà il 28 di aprile prossimo. Nella petizione viene richiesto di cambiare gli articoli che regolano l’ingresso nel cda sulla base del parere espresso dai giudici europei lo scorso 23 ottobre. Quali sono le richieste di Porsche?

Innanzi tutto estinguere il potere dello Stato tedesco e del Land della Bassa Sassonia di nominare e/o designare membri del supervisory board, ma anche annullare la restrizione del diritto di voto in sede di consiglio ai membri che posseggono oltre il 20% del pacchetto azionario.

Questa petizione ha un significato estremamente forte proprio perchè si appella ad una decisione della Corte Europea, massima autorità in materia legislativo-giudiziaria a livello continentale. Tant’è che Porsche nel suo comunicato, sottolinea come le proprie richieste riguardino esclusivamente aspetti che si trovano in contrasto con la sentenza del 23 ottobre 2007 di cui sopra.

Il management inoltre ribadisce che lo stato federato della Bassa Sassonia è obbligato ad attenersi ai provvedimenti presi da L’Aia impugnando addirittura (indirettamente) i Trattati di Roma del 1957, e a votare a favore della mozione promossa da Stoccarda.

“Se non si dovessero accettare le modifiche al regolamento per i membri del cda, Porsche prenderà atto che il comportamento di Volkswagen è in contrasto con la Legge Europea e con la sua applicazione. Porsche si appellerà nuovamente al governo federale affinchè decida di abrogare il regolamento attualmente vigente.”

Anche chi non è pratico di cavilli legali, corti di giustizia o scalate finanziarie è in grado di capire che, se non è proprio una dichiarazione di guerra, ci siamo quasi…

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