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Anche Mahindra offre la propulsione ibrida

Un altro passo avanti fatto dall’industria dell’auto indiana, in pieno boom negli ultimi tempi: Mahindra ha presentato al Salone di New Delhi di gennaio, ma annunciato solo oggi, la sua prima auto a propulsione ibrida, realizzata sulla base di un fuoristrada venduto anche in Europa. Il prototipo ibrido Scorpio HEV, esposto al New Delhi Auto


Un altro passo avanti fatto dall’industria dell’auto indiana, in pieno boom negli ultimi tempi: Mahindra ha presentato al Salone di New Delhi di gennaio, ma annunciato solo oggi, la sua prima auto a propulsione ibrida, realizzata sulla base di un fuoristrada venduto anche in Europa.

Il prototipo ibrido Scorpio HEV, esposto al New Delhi Auto Expo, è nato sulla base del fuoristrada omonimo (il suo nome in Europa però è Goa, non Scorpio, ndr), ed è spinto dallo stesso 2.5 turbodiesel common-rail utilizzato sull’auto, abbinato però ad un motore elettrico e ad una trasmissione automatica.

“Se da un lato i veicoli ad emissioni zero, come quelli a fuel cell oppure quelli elettrici, sono senza dubbio la soluzione a lungo termine, gli ibridi sono la risposta migliore nel breve termine per ridurre l’inquinamento ed i consumi di carburanti derivati dal petrolio” spiega Pawan Goenka, presidente della divisione auto del gruppo “Per questo abbiamo da tempo inserito queste tecnologie nei nostri programmi di ricerca e sviluppo. Per il brevissimo termine, Mahindra sta studiando anche versioni biodiesel dei fuoristrada e pick-up Goa e Bolero.”

“Presso il centro ricerca e sviluppo lavorano circa 1200 ingegneri, tecnici e progettisti che combinano le conoscenze tecniche indiane con quella capacità di produrre a basso costo, che è una caratteristica del nostro Paese” aggiunge Arun Jaura, vicepresidente e responsabile R&D del gruppo. Anche attraverso collaborazioni a livello nazionale ed internazionale il centro ricerche ha sviluppato più di una piattaforma a propulsione alternativa: le proposte andranno dai micro ibridi dotati di sistemi Start&Stop, ai biocarburanti, agli elettrici, all’idrogeno.

“I nostri veicoli a basso impatto ambientale sono la dimostrazione concreta del nostro impegno per un ambiente più pulito, motori più efficienti e clienti soddisfatti” secondo Anand Mahindra, presidente ed ad di Mahindra.

Cade insomma un altro luogo comune, quello che vuole le case dei mercati emergenti disinteressate alle tematiche ambientali. Se gli indiani riescono a precedere così facilmente molti costruttori europei nella corsa verso la mobilità del futuro, allora significa che è proprio l’ora di darsi una mossa.

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