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Storia di due Lancia Beta Montecarlo Scorpion

Rubrica Amarcord: Storia di due Lancia Beta Montecarlo Scorpion


Anche oggi la Rubrica Amarcord lascia spazio a un nostro lettore che ci ha inviato la propria “Storia di due Lancia Beta Montecarlo Scorpion”, corredata da alcune immagini. Prima di lasciarvi al racconto di Giancarlo, che ringraziamo per la disponibilità dimostrata, vi ricordiamo ancora una volta il nostro classico promemoria: se volete partecipare anche voi a questa piccola macchina del tempo, inviateci i vostri scatti e i vostri ricordi all’indirizzo suggerimenti@autoblog.it con oggetto email “Rubrica Amarcord”. Non importa marca o modello ma il cuore con il quale scriverete.

Buongiorno,
Ecco la mia storia Amarcord…

La mia attrazione per le auto è nata a partire dall’infanzia e nel corso degli anni mi sono appassionato e interessato sempre più al mondo delle quattroruote. Tralasciando le marche “belle e impossibili” le Case in grado di entusiasmarmi di più sono state le italiane Lancia e Alfa Romeo. Negli anni d’oro erano davvero molte le auto affascinanti e carismatiche prodotte da questa coppia. Ora invece… Non voglio annoiarvi con un discorso lungo e noioso, quindi andrò subito al sodo. Vi voglio parlare della mia passione automobilistica più grande ovvero la Lancia Beta Montecarlo. Attualmente possiedo, già da parecchi anni, due Lancia Beta Montecarlo Scorpion. Sono legato ad entrambe anche se custodisco con maggiore cura e gelosia la bianca (che vedete in foto) in quanto è una delle poche con compressore Volumex.

Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion

Il motore è lo stesso dotato di compressore visto su altre versioni della Beta e sviluppa una potenza di 135 cavalli. Quest’auto è stata realizzata in un numero molto limitato una modifica fatta per sopperire alla carenza dei cavalli dei mezzi destinati al mercato americano dato che la potenza del motore aspirato era strozzata dai dispositivi antinquinamento, come sulla mia oro. Per chi volesse cimentarsi nell’acquisto e nel restauro di queste stupende (almeno per me) creature vi posso garantire che per i pezzi di ricambio che riguardano parti comuni ad altri modelli della gamma Beta non ci sono problemi. Risulta invece piuttosto difficile reperire ricambi specifici (parlo per esperienza personale) come il cofano motore o la fascia anteriore che contorna fari e mascherina!!

Cordiali saluti
Giancarlo

Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion

Presentata nel 1975 la Lancia Beta Montecarlo venne modificata nella meccanica e nel dettaglio della carrozzeria l’anno successivo per poter essere commercializzata negli Stati Uniti con il nome di Scorpion. La versione per il mercato USA presentava nell’aspetto esterno fanali di tipo “sealed beam” con dispositivo di posizionamento comandato elettricamente dal posto di guida, paraurti equipaggiati di dispositivo di assorbimento d’urto ad arretramento telescopico, cofano motore con grigliatura maggiorata e altre lievi modifiche.

Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion

Differente la meccanica costituita da un motore di 1.756 cc dotato di tutti i dispositivi antinquinamento necessari per rendere il livello di emissione dei gas conforme ai rigidi standard americani. Il mercato USA non si mostrò però molto ricettivo e nel ’77 la vettura venne ritirata. Si tentò quindi di arginare la falla economica iniziandone la vendita in Gran Bretagna. Nel 78 la produzione della Beta Montecarlo venne sospesa ma non la vendita perchè il modello rimase in listino, per dare avvio negli stabilimenti Pininfarina alla costruzione della Lancia Gamma coupé. Nel 1980 la Beta Montecarlo ricomparse al Salone di Ginevra nella sua seconda serie.

Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion
Lancia Beta Montecarlo Scorpion

Il propulsore rimase quello della prima serie, opportunamente aggiornato così some nuove ricerche stilistiche ne rendevano più moderna la linea. Esteticamente davano risalto alla B.M. seconda serie il nuovo scudetto, la scritta posteriore, le ruote ridisegnate e le pinne del padiglione vuote per consentire una più ampia visibilità esterna. La discussa vettura italiana uscì definitivamente di produzione nel 1982 anche se rimase a listino fino al 1984.

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Per chi si fosse perso le scorse puntate, abbiamo parlato di:

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