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Lotus F1 test al Paul Ricard: il primo contatto di Autoblog

Autoblog prova la Lotus F1 al circuito Paul Ricard

Ebbene si, cari lettori, amici e compagni di Autoblog… qualcuno di voi è tornato oggi al lavoro, c’è chi è rientrato qualche giorno prima, qualcun altro purtroppo, non è andato in ferie (in questo noi caso siamo dalla vostra parte). In ogni caso abbiamo deciso di aprire il 2013 dedicandovi una prova decisamente “particolare”. Si, perchè abbiamo recentemente testato la più alta espressione della tecnologia automobilistica, la più impressionate depositaria delle prestazioni su quattro ruote. Un tipo di auto che è probabilmente il sogno nel cassetto e il fine ultimo di ogni pilota professionista, un oggetto che in fondo spera di avvicinare, almeno una volta nella vita, anche ogni vero appassionato di auto da corsa.

Insomma dopo qualche piccola monoposto e tante auto a ruote coperte, abbiamo finalmente effettuato un vero test di un’auto da Formula Uno. Il tutto con vari giri liberi, supportati da un telemetrista al nostro fianco, un preparatore atletico per un training e una preparazione iniziale, un fantastico coach (Matteo Santoponte) che ci ha affiancati con una lunga preparazione tecnica sul funzionamento di tutti i dispositivi.

Prima di salire su “sua maestà F1” abbiamo eseguito delle lunghe sessioni preliminari con delle monoposto della Formula Campus Renault, da 450kg e 200Cv, perfette per imparare il circuito e prendere confidenza con il comportamento di un’auto di questo tipo. Fondamentale è stato però il confronto costate avuto con ingegneri elettronici, meccanici, telemetristi e ogni più alto ben di Dio si possa immaginare a contorno di questo mondo.

L’ultimo dettaglio riguarda il circuito dove tutto questo è avvenuto, si tratta del pirotecnico tracciato francese del Paul Ricard, ma la protagonista assoluta del test è la fantastica Lotus F1 motorizzata Renault (una V8 e l’altra V10), e anche se tutto questo è avvenuto (come al solito) grazie a una serie di strane e fortunate coincidenze, ciò che è successo… per davvero!

Prime impressioni di guida

Difficile iniziare il nostro racconto, difficile capire che cosa descrivere prima, se dare precedenza a un razionale racconto della giornata, al passaggio in progressione dalla Formula Renault alla Formula 3 e poi alla Formula 1, se parlarvi del training fisico, teorico e tecnico effettuato prima delle sessioni, o del nostro stupore nello scoprire aspetti buoni o da migliorare sulla nostra telemetria, o se iniziare raccontarvi la nostra con tutta sincerità le emozioni vissute nell’interezza di una esperienza vissuta di pancia e con pochi freni inibitori.

Ovviamente scegliamo l’ultima opzione. Vi raccontiamo da subito la cosa che ci ha emozionati di più, che è quando, ingoiando il respiro e ricacciando indietro quel sano istinto di sopravvivenza che ognuno di noi coltiva in qualche angolo del suo malandato cervello… e dopo qualche giro di apprendistato abbiamo cercato di percorrere Signes più velocemente possibile, non certo “in pieno” ci mancherebbe, ma lasciando l’acceleratore solo dopo l’inserimento e riaprendolo completamente subito dopo aver ruotato lo sterzo verso il punto di corda.

L’altra emozione forte invece è arrivata al primo giro dopo pochissime curve, quando nel “esse” con scollinamento posta subito prima del rettilineo principale l’auto è andata in evidente sovrasterzo al centro della curva a sinistra, sovrasterzo prontamente gestito riallineando l’auto ma che ha lasciato il primo “segno forte” sul nostro già labile stato d’animo innalzando istantaneamente il livello di “apprensione alla guida” oltre qualsiasi soglia precedentemente toccata.

Ok messi fuori i punti più difficili il resto del racconto diventa in discesa, e verrà accompagnato in questo primo post da un video che racconta la nostra esperienza portandovi in pista con noi all’interno dell’abitacolo, un primo video realizzato senza un commento audio ne una voce fuori campo, perché l’unica voce che abbiamo voluto lasciar parlare è quella del fantastico V8 che urla in prossimità del limitatore.

L’auto da noi guidata è stata principalmente la Lotus Renault, dotata di un V8 da 700CV, 580kg di peso e gommata con Pirelli P Zero, sulla V10 abbiamo invece percorso solo pochi giri di assaggio. Vi lasciamo quindi a questo primo video e vi diamo appuntamento ai prossimi giorni quando, con il test completo di questa F1, cercheremo di snocciolare ogni dettaglio tecnico e emozionale.

Prima di salutarvi però non possiamo non raccontarvi la cosa che ci ha più impressionato in assoluto, si tratta dell’aderenza laterale che si ottiene all’aumentare della velocità, alle basse andature, diciamo sotto i 100km/h l’auto reagisce ai comandi in modo molto simile a quelle di un grosso kart, lo sterzo è leggero e l’aderenza sullo stretto non è elevatissima, è facile così innescare sottosterzi in ingresso e sovrasterzi in uscita.

All’aumentare della velocità l’aderenza diventa impressionante, e sul veloce sembra quasi impossibile trovare i limiti dell’aderenza sia all’anteriore che al posteriore. L’accelerazione nelle marce basse è assimilabile a quella di una moto supersportiva da 1000cc, con la differenza che tale spinta si mantiene quasi costante (e vicina ad un “g”) anche dopo i 200 orari. L’ultima cosa veramente fuori dal comune sono le traiettorie… ma di questo parleremo nell’articolo completo.

Nel frattempo, a chi ha avuto la pazienza di leggerci fino alla fine di questo post, non resta che augurare un buon 2013!

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